"Gridatelo dai tetti...."

Pillole dal Libro: LA BOCCA DI DIO  di  Marilena Marino

Ci sono tre elementi:

Respiro e la pressione dell’aria

Laringe con le corde vocali

Risonanza, la gola e la bocca

1 – Le tue corde vocali producono il suono quando passa l’aria dai tuoi polmoni.

2 – La gola, la bocca e le cavità nasali aggiungono quindi “risonanza” al suono.

3 – La tua lingua e le tue labbra alla fine producono vocali e consonanti, parole.

Da non sottovalutare la funzione del tuo udito mentre parli, una funzione di feedback di controllo.

Le corde vocali si trovano nella laringe. L‘aria dai polmoni passa attraverso le corde vocali e queste inizieranno a vibrare. Questa vibrazione produce il suono. Le corde vocali possono essere allungate per ottenere toni più alti. Possono anche diventare più spesse e più sottili.


Gli organi articolatori principali delle vocali sono rappresentati dalla lingua e dalle labbra. Per le consonanti sono le labbra, i denti, la lingua, il palato, la faringe.

Alcune consonanti come la “T” o la “F” dette sorde vengono prodotte in assenza di vibrazione delle corde vocali; mentre altre dette sonore come la “D” o la “B” richiedono la vibrazione delle corde vocali. Per sperimentare se le corde vocali vibrano mentre si emette un suono basta porre una mano sulla gola.

Le corde vocali, reagiscono alla quantità di aria che passa. Ecco perché il supporto del respiro è un elemento molto importante nella tecnica vocale. Il supporto del respiro riguarda la gestione del flusso d’aria, se lo fai bene le tue corde vocali riceveranno la quantità d’aria perfetta di cui hanno bisogno per vibrare liberamente modellandole nel modo migliore che vuoi.

Molti hanno sentito parlare di cose come “sostegno del respiro”, “gola rilassata”, ecc. Ma quali di queste tecniche vocali sono essenziali per sviluppare un modo sano di parlare?

La regola fondamentale è:

La voce deve SEMPRE esprimersi nella sua zona naturale.

Quindi nessuna tensione, nessun dolore, nessuno sforzo tranne che per sostenere il respiro!

I prossimi quattro passaggi sono necessari per ottenere un parlato sano:

Mascella rilassata –

Gola aperta –

Posizione della laringe –

Supporto per il respiro –

È difficile imparare queste tecniche da soli, ma se inizi a parlare tenendo conto di questi suggerimenti di base, scoprirai che gestire la tua voce diventa più facile, e la stessa voce diventa più libera, più potente e più bella!

Molte persone tendono a usare la voce con la mascella tesa. Questo perché hanno la sensazione di avere il controllo sul suono. Ma è vero il contrario perché ci sono molti muscoli che collegano la mascella e la gola. Alcuni di loro passano per la laringe, così quando questi muscoli sono tesi, eserciteranno una pressione sulla laringe e impediranno alla laringe stessa di muoversi liberamente.

Assicurati di non spingere la mascella in avanti. Ma questa dovrebbe essere completamente rilassata. La mascella si deve sempre muovere in modo rilassato quando usi la punta della lingua e le tue labbra per pronunciare.

Aprire la gola non significa solo rilassarsi. C’è di più che devi fare per dare alle tue corde vocali più spazio possibile. Ma oltre a dare spazio alle corde vocali, aumenterai anche la risonanza generale allargando la gola.

Uno dei modi migliori per dare corpo alla tua voce è sorridere, certo proclamando la Parola non puoi sempre sorridere ma usa un sorriso interiore e allarga la gola!

Anche la tua respirazione così diventa più efficace.

La giusta posizione della laringe in gola è fondamentale se vuoi usare la voce in modo sano. Quando deglutisci, puoi sentire la tua laringe muoversi verso l’alto. Quando sbadigli, puoi sentirla muoversi più in basso.

La posizione giusta è neutra, vale a dire non è ne alta e ne bassa, questo è il modo migliore. È la posizione che la maggior parte delle persone usa quando parla.

Il supporto del respiro riguarda la gestione della pressione dell’aria sotto le corde vocali. Il tuo diaframma ha un ruolo molto importante nel processo di supporto del respiro

Quando inspiri, il diaframma si abbassa e l’aria scorre nei tuoi polmoni. Quando espiri senza emettere suoni, il diaframma si rilassa e si solleva, l’aria esce dai polmoni.

Quando non emetti alcun suono, le corde vocali si aprono e l’aria può uscire liberamente dai polmoni. Il supporto del respiro serve in un certo senso a mantenere l’aria nei polmoni, creando la giusta quantità di pressione necessaria mantenendo il flusso d’aria leggero senza intoppi.

vocedivina

La Respirazione nella lettura:

Dopo esserci osservati e aver preso l’impegno con noi stessi di migliorare, in una misura, piccola o grande che sia, possiamo procedere verso quella che è la “cura” della nostra respirazione.

Abbiamo visto il percorso che la voce fa per arrivare ad essere parola di Dio attraverso un pò la storia contenuta nelle Sacre Scritture, ma adesso dovremmo vedere anche come questa parola di Dio, attraverso la voce, giunge ad incarnarsi nell’individuo in maniera così forte e vitale da poter essere tramandata a chi ci ascolta all’esterno.

È molto importante imparare ad effettuare una respirazione corretta e sufficientemente profonda; solo così si riesce ad emettere una voce valida sia qualitativamente che quantitativamente. Ricorda, inoltre, che una buona respirazione può favorire il rilassamento e quindi aiutare a vincere la paura e la tensione.

La respirazione è molto importante non solo per parlare, o quando si riprende fiato per far sì che parlando non si esaurisca l’aria nei polmoni e il discorso venga interrotto sul più bello perché manca il fiato.

Questa va praticata con degli esercizi che si fanno nei corsi di dizione, di public speaking per chi parla in pubblico.

Nel caso di lettori, oratori e catechisti, è fondamentale, per esempio, prendersi delle pause mentre si legge, inspirare fiato rapidamente ed espirare lentamente, non solo per concentrarsi su se stessi, ma anche per vincere l’ansia, per organizzare soprattutto il discorso che deve essere portato avanti in una catechesi ecc.

Se è vero che la mancanza di tono nella voce, di un timbro non curato, la mancanza di pronuncia perfetta, e il mangiarsi le parole, sono degli handicap che non favoriscono l’articolazione necessaria, è anche vero che una respirazione sbagliata può impedire al messaggio di essere veicolato e trasmesso in modo chiaro e sufficientemente potente.

Se si è abituati a parlare velocemente, senza fare nessuna pausa, senza dare a quella parola il giusto accento, otteniamo solo di impedire alla Parola di raggiungere le persone in mezzo all’Assemblea, e così rischiamo che questa non sia sufficientemente capita.

Mangiarsi le parole”, può nascere da una barriera interna, dalla timidezza, da certi complessi che ci trasciniamo dietro dall’infanzia sicuramente. Un semplice consiglio potrebbe essere quello di prendere una sedia e mettersi seduti per qualche minuto, in una stanza silenziosa: prima di andare a fare un discorso, o affrontare la platea, cercando di concentrarsi in silenzio inspirando l’aria, trattenendola per qualche secondo, chiudendo anche gli occhi, magari, e poi buttandola fuori lentamente.

Ripetendo l’esercizio un pò di volte, non solo potrai entrare in un clima anche di rilassatezza, di concentrazione, ma questo favorirebbe sicuramente la presa di coscienza che stai entrando in contatto con il tuo corpo, e che il tuo corpo è importante, non solo esteticamente, ma perché, prendi consapevolezza che, come la bocca, anche il corpo veicola il messaggio.

Le tecniche di respirazione sono utili per generare sicurezza, concentrarsi sul pensiero da dire, generare la calma sufficiente per affrontare una situazione particolare e abbattere queste terribili barriere che ti impediscono di parlare in pubblico.

Il fiato che immagazzini da fuori e giunge all’interno va gestito con sapienza in tempi scanditi e opportuni; con il moto dell’inspirazione, ad esempio, permetti all’aria di fermarsi dentro per qualche secondo e così sarai pronto in un secondo momento a consentire al diaframma di attivarsi, come un mantice, per “ributtarla” fuori lentamente attraverso le corde vocali.

In questo modo, possiamo capire quanto la respirazione raggiunga tutta la parte inferiore del corpo e non solo quella superiore, sembra questo qualcosa di scontato ma nella realtà tutti sono abituati a respirare solo “parzialmente”, gestendo il respiro solo a metà.

La respirazione totale, completa è quella che permette all’individuo di recuperare tutta la potenzialità dell’aria che circola nel nostro corpo producendo così il massimo beneficio per la voce.

Respirare in questo modo consente di tenere, per esempio, un’intera frase lunga in bocca senza singhiozzare mentre si parla o si legge, favorisce la concentrazione per organizzare il pensiero senza farsi prendere dall’ansia, è senza dubbio di grande aiuto per chi deve tenere un discorso, una catechesi, ma anche per chi deve solo leggere ad alta voce.

È vero che la mancanza di tono, la mancanza di un timbro curato, la mancanza di pronuncia esatta, mangiarsi le parole, il ritmo, possono essere degli ostacoli che non favoriscono l’elaborazione del messaggio in maniera corretta, ma è anche vero che anche una respirazione sbagliata o gestita male è responsabile di un suono confuso che impedisce alla parola di essere articolata in maniera consona ed efficiente.

Soprattutto in questi tempi così frenetici in cui si corre sempre, ci si ferma poco, si riflette anche poco, la mancanza di concentrazione non viene presa in considerazione: non siamo abituati mai a fermarci e a fare delle pause nella nostra vita. Mangiamo di fretta, ci alziamo di fretta, corriamo di fretta, ci vestiamo di fretta, facciamo tutto in fretta, e leggiamo anche di fretta!

Recuperare questi momenti di pausa offre una maggiore potenza al nostro personale modo di esprimerci, quando parliamo, quando leggiamo o quando cantiamo. Se sappiamo gestire, il fiato, questa tecnica ci permette di regalare alle frasi quella giusta cadenza di cui i lettori devono appropriarsi.

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Questo articolo è stato estratto dal libro “La Bocca di Dio” di Marilena Marino. 
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"Gridatelo dai tetti...."