S Teresa d’Avila

S Teresa d’Avila

“S Teresa d’Avila: una guida spirituale illuminante per la tua vita.”

Introduzione

Santa Teresa d’Avila, nata nel 1515 e morta nel 1582, è stata una monaca carmelitana, mistica e scrittrice spagnola. È considerata una delle figure più importanti della spiritualità cristiana e una delle grandi maestre della vita interiore. Le sue opere, tra cui “Il Libro della Vita” e “Il Castello Interiore”, sono considerate dei classici della letteratura mistica e hanno influenzato profondamente il pensiero religioso e filosofico. Santa Teresa d’Avila è stata canonizzata nel 1614 e il suo giorno di festa è il 15 ottobre.

La vita e le opere di Santa Teresa d’Avila  

Santa Teresa d’Avila è stata una figura di grande importanza nella storia della Chiesa cattolica. Nata nel 1515 a Gotarrendura, in Spagna, Teresa è diventata una delle più influenti mistici e scrittrici spirituali del suo tempo. La sua vita e le sue opere hanno lasciato un’impronta duratura sulla spiritualità cristiana.

Teresa è entrata nel convento delle Carmelitane a diciotto anni, ma ha trascorso molti anni in una sorta di “sonnambulismo spirituale”, come lei stessa lo definiva. È solo dopo un’esperienza mistica che ha avuto a trentacinque anni che ha iniziato a dedicarsi seriamente alla vita religiosa. Questa esperienza, che lei descrive come un incontro con Dio, ha segnato l’inizio di una profonda trasformazione nella sua vita.

Durante gli anni successivi ha lavorato instancabilmente per riformare l’ordine delle Carmelitane, che era diventato corrotto e decadente. Ha fondato diversi conventi in tutta la Spagna, seguendo una regola più rigorosa e impegnandosi a vivere una vita di preghiera e contemplazione. La sua determinazione e il suo zelo per la riforma hanno portato a una serie di conflitti con le autorità ecclesiastiche, ma Teresa non si è mai arresa.

Le sue opere sono state fondamentali per la sua missione di riforma. Il suo libro più famoso, “Il castello interiore”, è una guida spirituale che descrive il percorso verso la perfezione spirituale attraverso sette “stanze” o livelli di consapevolezza. Questo libro è considerato un classico della letteratura mistica e ha influenzato molti altri scrittori spirituali successivi.

Oltre a “Il castello interiore”, Teresa ha scritto numerosi altri libri e trattati sulla vita spirituale. Tra questi vi sono “La via della perfezione”, “Le fondazioni” e “Le relazioni”. In queste opere, Teresa condivide le sue esperienze e le sue riflessioni sulla preghiera, la contemplazione e la vita religiosa. Le sue parole sono piene di saggezza e profondità, e offrono una guida preziosa per coloro che cercano una vita di fede più profonda.

Non è stata solo una scrittrice. Era anche una donna di grande carisma e leadership. Ha viaggiato in tutta la Spagna per fondare nuovi conventi e diffondere la sua visione di una vita religiosa più autentica. Ha affrontato molte difficoltà e ostacoli lungo il cammino, ma la sua determinazione e la sua fede in Dio l’hanno sostenuta.

Santa Teresa d’Avila è morta nel 1582, ma il suo lascito vive ancora oggi. È stata canonizzata nel 1614 e il suo giorno di festa è il 15 ottobre. Le sue opere continuano ad ispirare e guidare le persone in tutto il mondo, e la sua figura è ammirata sia dai cattolici che da coloro che cercano una maggiore comprensione della spiritualità, e’ stata una figura straordinaria nella storia della Chiesa cattolica. La sua vita e le sue opere hanno avuto un impatto duraturo sulla spiritualità cristiana, e la sua determinazione e la sua fede sono un esempio per tutti noi. Che sia attraverso i suoi scritti o attraverso la sua vita, ella ci invita a cercare una relazione più profonda con Dio e a vivere una vita di fede autentica.

L’influenza di Santa Teresa d’Avila sulla spiritualità cristiana

Santa Teresa d’Avila è stata una figura di grande importanza nella storia della spiritualità cristiana. Nata nel 1515 in Spagna, Teresa è diventata una monaca carmelitana e ha dedicato la sua vita alla preghiera e alla contemplazione. La sua influenza sulla spiritualità cristiana è stata profonda e duratura.

Una delle principali contribuzioni di Santa Teresa d’Avila è stata la sua riforma dell’ordine carmelitano. All’epoca, molti monasteri carmelitani erano diventati corrotti e avevano perso il loro scopo originale di vita contemplativa. Teresa ha lavorato instancabilmente per ripristinare la disciplina e la spiritualità all’interno dell’ordine. Ha fondato numerosi monasteri riformati, in cui le monache si dedicavano alla preghiera e alla meditazione in modo più intenso. Questa riforma ha avuto un impatto significativo sulla vita religiosa dell’epoca e ha ispirato molte altre riforme monastiche.

Oltre alla sua riforma dell’ordine carmelitano, Santa Teresa d’Avila ha anche scritto numerosi libri sulla spiritualità. Il suo capolavoro, “Il castello interiore”, è considerato uno dei più importanti testi mistici della storia. In questo libro, Teresa esplora le diverse fasi del cammino spirituale e offre consigli pratici su come raggiungere una più profonda unione con Dio. Le sue opere sono state ampiamente lette e studiate da teologi e mistici di tutto il mondo e hanno influenzato profondamente la spiritualità cristiana.

Un altro aspetto dell’influenza di Santa Teresa d’Avila sulla spiritualità cristiana è la sua enfasi sull’importanza dell’esperienza personale di Dio. Teresa credeva che la preghiera e la contemplazione dovessero essere esperienze intime e personali, in cui l’anima si unisce direttamente a Dio. Questa enfasi sull’esperienza personale di Dio ha avuto un impatto significativo sulla spiritualità cristiana, spingendo i credenti a cercare una relazione più profonda e personale con il divino.

Inoltre, Santa Teresa d’Avila ha anche sottolineato l’importanza della umiltà e della povertà spirituale. Ha insegnato che l’umiltà è essenziale per il progresso spirituale e che solo coloro che si considerano poveri di spirito possono veramente ricevere le grazie di Dio. Questo insegnamento ha influenzato molti credenti, spingendoli a cercare una maggiore umiltà e a riconoscere la loro dipendenza da Dio.

Infine, l’influenza di Santa Teresa d’Avila sulla spiritualità cristiana si estende anche alla sua visione dell’amore di Dio. Teresa credeva che l’amore di Dio fosse la forza motrice di tutto il cammino spirituale e che solo attraverso l’amore si potesse raggiungere l’unione con Dio. Questa visione dell’amore divino ha ispirato molti credenti a cercare un amore più profondo e autentico per Dio e per gli altri.

In conclusione, Santa Teresa d’Avila ha avuto un impatto significativo sulla spiritualità cristiana attraverso la sua riforma dell’ordine carmelitano, i suoi scritti mistici, la sua enfasi sull’esperienza personale di Dio, la sua enfasi sull’umiltà e la povertà spirituale e la sua visione dell’amore divino. La sua eredità spirituale continua ad influenzare e ispirare i credenti di tutto il mondo, offrendo un modello di vita contemplativa e di profonda unione con Dio.

L’importanza della mistica teresiana nella tradizione cattolica

Santa Teresa d’Avila è una delle figure più importanti nella tradizione mistica cattolica. Nata nel 1515 in Spagna, Teresa ha dedicato la sua vita alla ricerca di una profonda unione con Dio attraverso la preghiera e la contemplazione. La sua esperienza mistica e le sue opere hanno avuto un impatto significativo sulla spiritualità cattolica, influenzando generazioni di credenti.

La mistica teresiana si basa su un’intima relazione con Dio, che viene raggiunta attraverso la preghiera e la contemplazione. Teresa credeva che ogni persona avesse la capacità di entrare in contatto con il divino, ma che fosse necessario un impegno costante e una disciplina spirituale per raggiungere questo obiettivo. La sua scrittura è ricca di consigli pratici su come coltivare una vita di preghiera profonda e di unione con Dio.

Uno dei concetti chiave nella mistica teresiana è l'”orazione di quiete”. Questa forma di preghiera consiste nel silenziare la mente e il cuore, aprendosi alla presenza di Dio. Teresa sosteneva che durante l’orazione di quiete, l’anima si unisce a Dio in un modo che va oltre le parole e i pensieri. Questa esperienza di unione mistica è considerata il culmine della vita spirituale secondo la tradizione teresiana.

La mistica teresiana ha anche un forte elemento di autoconoscenza. Teresa credeva che per entrare in un’unione profonda con Dio, fosse necessario conoscere se stessi e i propri desideri. Solo attraverso un’autentica consapevolezza di sé, si può sviluppare una relazione autentica con Dio. Questo richiede un’onestà radicale e un’apertura alla trasformazione interiore.

Un altro aspetto importante della mistica teresiana è l’importanza della comunità. Teresa credeva che la vita spirituale non potesse essere vissuta in isolamento, ma richiedesse la condivisione e il sostegno di altri credenti. Ha fondato numerose comunità religiose, tra cui il famoso monastero di San Giuseppe a Avila, dove le suore vivevano secondo una regola di vita comune. Queste comunità offrivano un ambiente sicuro e stimolante per la crescita spirituale e la condivisione delle esperienze mistiche.

L’eredità di Santa Teresa d’Avila è ancora viva oggi. Le sue opere, come “Il Castello interiore” e “La via della perfezione”, sono considerate dei classici della spiritualità cattolica e sono lette e studiate da credenti di tutto il mondo. La sua mistica teresiana continua ad ispirare e guidare coloro che cercano una relazione più profonda con Dio.

In conclusione, la mistica teresiana di Santa Teresa d’Avila ha avuto un impatto significativo sulla tradizione cattolica. La sua enfasi sull’orazione di quiete, sull’autoconoscenza e sulla comunità ha influenzato la spiritualità di generazioni di credenti. Le sue opere sono ancora lette e studiate oggi, offrendo una guida preziosa per coloro che cercano una vita di preghiera profonda e di unione con Dio. La mistica teresiana continua ad essere un importante contributo alla tradizione cattolica e un invito a cercare una relazione più intima con il divino.

L’eredità di Santa Teresa d’Avila nel mondo contemporaneo

Santa Teresa d’Avila è stata una figura di grande importanza nella storia della Chiesa cattolica. Nata nel XVI secolo in Spagna, è stata una monaca carmelitana, mistica e scrittrice. La sua eredità è ancora viva nel mondo contemporaneo, influenzando molte persone in tutto il mondo.

Una delle principali eredità di Santa Teresa d’Avila è la sua profonda spiritualità. Era una mistica, che aveva una connessione diretta con Dio e una profonda esperienza di preghiera. Questa spiritualità è ancora viva oggi, con molte persone che cercano di seguire le sue orme e di sviluppare una relazione più profonda con Dio. La sua scrittura, in particolare il suo libro “Il Castello interiore”, è ancora letto e studiato da molti, offrendo una guida spirituale per coloro che cercano di crescere nella loro fede.

Oltre alla sua spiritualità, Santa Teresa d’Avila è stata anche una riformatrice del Carmelo. Ha fondato diversi conventi, cercando di ripristinare la vita religiosa al suo stato originale di povertà, umiltà e preghiera. Questa eredità di riforma è ancora presente nel mondo contemporaneo, con molte comunità religiose che cercano di seguire il suo esempio e di vivere una vita di semplicità e dedizione a Dio.

Un’altra eredità di Santa Teresa d’Avila è il suo ruolo di donna leader nella Chiesa. Nel XVI secolo, le donne avevano poche opportunità di leadership nella Chiesa, ma Santa Teresa d’Avila ha dimostrato che le donne possono avere un ruolo significativo nella vita religiosa. Ha fondato e guidato i suoi conventi, dimostrando che le donne possono essere leader spirituali e influenti. Questa eredità è ancora rilevante oggi, con molte donne che cercano di seguire le sue orme e di assumere ruoli di leadership nella Chiesa.

Inoltre, Santa Teresa d’Avila è stata una scrittrice prolifica. Ha scritto molti libri e poesie, che sono ancora letti e studiati oggi. La sua scrittura è caratterizzata da una profonda saggezza e da una comprensione della vita spirituale. Le sue parole hanno il potere di ispirare e di guidare le persone nel loro cammino di fede. La sua eredità letteraria è ancora viva nel mondo contemporaneo, con molte persone che trovano conforto e ispirazione nelle sue opere.

Infine, l’eredità di Santa Teresa d’Avila si estende anche al campo dell’arte. Molte opere d’arte sono state create in suo onore, raffigurandola come una figura spirituale e ispiratrice. Queste opere d’arte sono ancora apprezzate e ammirate oggi, testimoniando l’impatto duraturo che ha avuto sulla cultura e sull’arte.

In conclusione, l’eredità di Santa Teresa d’Avila nel mondo contemporaneo è vasta e significativa. La sua profonda spiritualità, la sua riforma del Carmelo, il suo ruolo di donna leader nella Chiesa, la sua scrittura e l’impatto sull’arte sono tutti elementi che continuano ad influenzare e ispirare molte persone in tutto il mondo. La sua eredità è un testamento alla sua straordinaria vita e alla sua dedizione a Dio, e continua a vivere attraverso coloro che cercano di seguire le sue orme.

Conclusione

S. Teresa d’Avila è stata una figura importante nella storia della Chiesa cattolica. È stata una monaca carmelitana, mistica e scrittrice spagnola del XVI secolo. Le sue opere, come “Il castello interiore” e “La via della perfezione”, hanno avuto un impatto significativo sulla spiritualità cristiana. S. Teresa d’Avila è stata canonizzata nel 1614 ed è considerata una delle grandi sante della Chiesa.

S Pio Da Pietrelcina

S Pio Da Pietrelcina

“Gli anni si sono susseguiti senza che noi ci domandassimo come li avevamo impiegati.

Siate come piccole api spirituali, le quali non portano nel loro alveare altro che miele e cera. La vostra casa sia tutta piena di dolcezza, di pace, di concordia, di umiltà e di pietà per la vostra conversazione.

Tanto hai quanto speri. Spera molto, avrai molto” Padre Pio

“S Pio Da Pietrelcina: un faro di fede e speranza.”

Poteri e miracoli di Padre Pio - Porta a porta 19/09/2018

Introduzione

San Pio da Pietrelcina, noto anche come Padre Pio, è stato un frate cappuccino italiano vissuto nel XX secolo. Nato il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, in provincia di Benevento, Padre Pio è diventato uno dei santi più amati e venerati della Chiesa cattolica. Durante la sua vita, ha sperimentato fenomeni mistici come le stimmate, le visioni e la bilocazione. È stato anche un famoso consigliere spirituale e confessore, dedicando gran parte del suo tempo a guidare le persone sulla via della santità. Padre Pio è morto il 23 settembre 1968 a San Giovanni Rotondo, dove è stato sepolto. La sua figura continua ad essere un punto di riferimento per i fedeli di tutto il mondo, che lo considerano un esempio di fede, umiltà e amore verso Dio e il prossimo.

La vita e l’opera di San Pio da Pietrelcina

S Pio Da Pietrelcina
San Pio da Pietrelcina, noto anche come Padre Pio, è stato un frate cappuccino italiano che ha vissuto nel XX secolo. Nato il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, un piccolo paese in provincia di Benevento, Pio è diventato uno dei santi più amati e venerati della Chiesa cattolica.

La vita di San Pio è stata segnata da numerosi eventi straordinari e misteriosi. Fin da giovane, ha mostrato una profonda devozione religiosa e un forte desiderio di dedicarsi completamente a Dio. A 15 anni, ha deciso di entrare nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e ha iniziato il suo percorso di formazione spirituale.

Durante il suo noviziato, Pio ha sperimentato le prime manifestazioni dei fenomeni mistici che lo avrebbero accompagnato per tutta la vita. Ha riferito di visioni, estasi e stigmate, le ferite simili a quelle di Cristo sulla croce. Questi fenomeni hanno attirato l’attenzione dei suoi superiori e dei fedeli, ma Pio ha cercato di vivere queste esperienze in modo discreto e umile.

Dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1910, Padre Pio è stato inviato al convento di San Giovanni Rotondo, dove ha trascorso gran parte della sua vita. Qui ha dedicato se stesso alla preghiera, alla penitenza e all’assistenza spirituale dei fedeli. Molte persone sono venute da lui per chiedere consigli, conforto e guarigione.

Padre Pio è stato anche un grande confessore. Passava molte ore al giorno nel confessionale, ascoltando le confessioni dei fedeli e offrendo loro la misericordia di Dio. La sua capacità di leggere nel cuore delle persone e di offrire parole di conforto e speranza ha fatto di lui un punto di riferimento per molti.

La fama di Padre Pio si è diffusa rapidamente e ha attirato l’attenzione di molte persone, tra cui anche alcuni scettici. Alcuni lo hanno accusato di frode e di essere un impostore, ma Pio ha sempre respinto queste accuse e ha continuato a dedicarsi alla sua missione spirituale.

Durante la sua vita, Padre Pio ha fondato il “Gruppo di preghiera” e ha promosso la devozione al Sacro Cuore di Gesù. Ha incoraggiato i fedeli a pregare, a fare penitenza e ad amare il prossimo. Ha anche sostenuto l’importanza della confessione e della comunione frequente come mezzi per avvicinarsi a Dio.

Padre Pio è morto il 23 settembre 1968, ma la sua eredità spirituale è ancora viva oggi. È stato canonizzato da Papa Giovanni Paolo II nel 2002 e il suo corpo è stato esposto nella chiesa di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo, diventando un luogo di pellegrinaggio per milioni di persone ogni anno.

La vita e l’opera di San Pio da Pietrelcina sono un esempio di fede, umiltà e amore per Dio e per il prossimo. La sua devozione e il suo impegno nel servire gli altri hanno ispirato e continuano a ispirare milioni di persone in tutto il mondo. La sua santità è stata riconosciuta dalla Chiesa cattolica e la sua figura è diventata un simbolo di speranza e di consolazione per molti.

I miracoli attribuiti a San Pio da Pietrelcina

San Pio da Pietrelcina, noto anche come Padre Pio, è stato un frate cappuccino italiano che ha vissuto nel XX secolo. Durante la sua vita, è stato testimone di numerosi miracoli che sono stati attribuiti alla sua intercessione divina. Questi miracoli hanno contribuito a consolidare la sua reputazione come santo e a ispirare la devozione di milioni di persone in tutto il mondo.

Uno dei miracoli più noti attribuiti a San Pio è la guarigione di una donna affetta da un tumore al cervello. La donna, dopo aver ricevuto la benedizione di Padre Pio, ha sperimentato una remissione completa del tumore. Questo caso è stato ampiamente documentato e ha portato a un aumento della fede e della devozione verso San Pio.

Un altro miracolo attribuito a San Pio è la guarigione di un uomo affetto da una grave malattia cardiaca. L’uomo, che era stato dichiarato incurabile dai medici, ha pregato intensamente a San Pio per la sua intercessione. Dopo aver ricevuto la benedizione di Padre Pio, l’uomo ha sperimentato un miglioramento improvviso delle sue condizioni e alla fine è stato dichiarato completamente guarito.

Un altro caso di guarigione miracolosa attribuita a San Pio riguarda un bambino affetto da una malattia genetica rara. I genitori del bambino hanno portato il loro caso a San Pio, pregando per la sua intercessione. Dopo aver ricevuto la benedizione di Padre Pio, il bambino ha mostrato un miglioramento significativo delle sue condizioni e alla fine è stato dichiarato completamente guarito.

Non sono solo le guarigioni fisiche a essere attribuite a San Pio, ma anche i miracoli spirituali. Molti credenti sostengono di aver ricevuto grazie e benedizioni dopo aver pregato a San Pio. Questi miracoli spirituali includono la conversione di peccatori, la liberazione da dipendenze e la guarigione delle ferite emotive.

Un altro aspetto interessante dei miracoli attribuiti a San Pio è la sua capacità di bilocarsi. Ci sono numerosi resoconti di persone che affermano di aver visto Padre Pio in luoghi diversi contemporaneamente. Questi resoconti sono stati ampiamente documentati e hanno contribuito a rafforzare la credenza nella sua santità.

È importante sottolineare che la Chiesa cattolica ha un rigoroso processo di indagine per confermare i miracoli attribuiti ai santi. Prima che un miracolo possa essere ufficialmente riconosciuto, deve essere sottoposto a un’attenta valutazione da parte di esperti medici e teologi. Solo dopo che il miracolo è stato giudicato autentico, viene riconosciuto dalla Chiesa.

In conclusione, i miracoli attribuiti a San Pio da Pietrelcina sono numerosi e hanno avuto un impatto significativo sulla vita di molte persone. Le guarigioni fisiche e spirituali, insieme alla sua capacità di bilocarsi, hanno consolidato la sua reputazione come santo e hanno ispirato la devozione di milioni di persone in tutto il mondo. La Chiesa cattolica ha riconosciuto ufficialmente molti di questi miracoli, confermando così la santità di San Pio. La sua eredità continua a vivere attraverso la devozione dei fedeli e la sua influenza spirituale.

La spiritualità di San Pio da Pietrelcina

San Pio da Pietrelcina, noto anche come Padre Pio, è stato un frate cappuccino italiano che ha vissuto nel XX secolo. È considerato uno dei santi più amati e venerati della Chiesa cattolica, grazie alla sua profonda spiritualità e alla sua vita di santità.

La spiritualità di San Pio da Pietrelcina era caratterizzata da una profonda devozione a Dio e una totale dedizione alla preghiera. Fin dalla giovane età, Padre Pio ha dimostrato una grande passione per la vita religiosa e ha intrapreso il cammino verso la santità. Ha trascorso molte ore in preghiera, sia in solitudine che in comunità, cercando di avvicinarsi sempre di più a Dio.

Uno degli aspetti distintivi della spiritualità di San Pio da Pietrelcina era la sua profonda fede nella presenza reale di Gesù nell’Eucaristia. Egli credeva fermamente che il pane e il vino consacrati durante la Messa si trasformassero nel corpo e nel sangue di Cristo. Questa convinzione lo ha spinto a celebrare la Messa con grande devozione e a incoraggiare i fedeli a partecipare attivamente alla liturgia.

Padre Pio era anche noto per la sua devozione alla Madonna. Egli aveva una grande fiducia nella protezione e nell’intercessione della Vergine Maria e incoraggiava i suoi devoti a rivolgersi a lei con fiducia e amore. La sua devozione alla Madonna era così profonda che spesso recitava il Rosario più volte al giorno, invitando i fedeli a unirsi a lui in questa preghiera mariana.

La spiritualità di San Pio da Pietrelcina era anche caratterizzata da una profonda umiltà e umanità. Nonostante i numerosi doni spirituali che ha ricevuto, tra cui la capacità di leggere le anime e il dono della bilocazione, Padre Pio si considerava solo un povero frate cappuccino al servizio di Dio. Ha sempre cercato di vivere in umiltà e di servire gli altri con amore e compassione.

La preghiera era il fondamento della vita spirituale di San Pio da Pietrelcina. Egli credeva che la preghiera fosse il mezzo principale per entrare in comunione con Dio e per ottenere la sua grazia. Padre Pio incoraggiava i suoi devoti a pregare costantemente, sia attraverso la recita del Rosario che attraverso la preghiera personale. Egli credeva che la preghiera fosse un dialogo con Dio e che attraverso di essa si potesse ottenere la forza e la guida necessarie per affrontare le sfide della vita.

La spiritualità di San Pio da Pietrelcina ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo. La sua vita di santità e la sua profonda devozione a Dio sono un esempio per tutti coloro che cercano di vivere una vita di fede e di amore. La sua eredità spirituale continua a influenzare le persone oggi, incoraggiandole a cercare una relazione più profonda con Dio e a vivere secondo i valori del Vangelo.

In conclusione, la spiritualità di San Pio da Pietrelcina era caratterizzata da una profonda devozione a Dio, una totale dedizione alla preghiera, una grande fede nell’Eucaristia e una profonda umiltà. La sua vita di santità e la sua eredità spirituale continuano a ispirare e a guidare le persone oggi, offrendo un esempio di come vivere una vita di fede e di amore. San Pio da Pietrelcina è veramente un santo amato e venerato dalla Chiesa cattolica e dalla gente di tutto il mondo.

L’eredità di San Pio da Pietrelcina nella Chiesa cattolica

San Pio da Pietrelcina, noto anche come Padre Pio, è stato un frate cappuccino italiano che ha lasciato un’impronta indelebile nella Chiesa cattolica. Nato nel 1887 a Pietrelcina, in provincia di Benevento, Pio è diventato famoso per i suoi stigmi, le ferite che riproducevano le piaghe di Cristo sulla croce. Questo fenomeno misterioso ha attirato l’attenzione di molti fedeli e ha contribuito a consolidare la sua reputazione di santo.

La vita di San Pio è stata caratterizzata da una profonda devozione e da un impegno totale verso Dio. Fin da giovane, ha manifestato una grande passione per la preghiera e la vita religiosa. Dopo aver completato gli studi, è entrato nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e ha preso i voti nel 1904. Da quel momento in poi, ha dedicato la sua vita alla preghiera, alla penitenza e all’assistenza spirituale dei fedeli.

Uno degli aspetti più significativi dell’eredità di San Pio è la sua spiritualità. Era un fervente sostenitore della preghiera e dell’adorazione e incoraggiava i suoi seguaci a coltivare una relazione personale con Dio. La sua profonda devozione e la sua capacità di comunicare con il divino hanno ispirato molte persone a riscoprire la fede e a vivere una vita più vicina a Dio.

Inoltre, San Pio era noto per la sua straordinaria capacità di ascolto e di consolazione. Molte persone si rivolgevano a lui per trovare conforto e sostegno nelle loro difficoltà. La sua empatia e la sua compassione verso gli altri erano evidenti in ogni suo gesto e parola. Nonostante le sue numerose responsabilità, Pio ha sempre trovato il tempo per ascoltare le preoccupazioni degli altri e offrire loro parole di conforto e speranza.

Un altro aspetto importante dell’eredità di San Pio è la sua dedizione alla penitenza. Egli credeva che la sofferenza potesse essere offerta a Dio come un atto di amore e di espiazione per i peccati. Ha incoraggiato i suoi seguaci a abbracciare la croce e ad accettare le difficoltà come un mezzo per crescere spiritualmente. Questo insegnamento ha avuto un impatto significativo sulla spiritualità cattolica, ispirando molte persone a vivere una vita di sacrificio e di amore verso gli altri.

San Pio è stato anche un grande promotore della confessione e della riconciliazione. Era convinto che il sacramento della confessione fosse un dono prezioso che permetteva ai fedeli di ricevere il perdono di Dio e di ristabilire la loro relazione con Lui. Ha incoraggiato le persone a confessare i loro peccati regolarmente e a cercare la riconciliazione con Dio e con gli altri. La sua influenza in questo campo è stata così significativa che molti credenti hanno riscoperto la bellezza e l’importanza della confessione sacramentale.

Infine, l’eredità di San Pio si manifesta anche attraverso le numerose opere di carità che ha fondato. Durante la sua vita, ha creato ospedali, case per anziani e orfanotrofi per aiutare coloro che erano in difficoltà. La sua dedizione verso i più bisognosi è stata un esempio tangibile dell’amore di Dio per l’umanità e ha ispirato molte persone a seguire il suo esempio.

In conclusione, l’eredità di San Pio da Pietrelcina nella Chiesa cattolica è vasta e significativa. La sua spiritualità profonda, la sua compassione verso gli altri, la sua dedizione alla penitenza e alla confessione, e le sue opere di carità hanno ispirato e continuano ad ispirare milioni di persone in tutto il mondo. La sua vita e il suo insegnamento sono un faro di speranza e di amore per tutti coloro che cercano Dio e desiderano vivere una vita di fede autentica.

Conclusione

San Pio da Pietrelcina è stato un frate cappuccino italiano, noto per i suoi doni mistici e per la sua devozione alla preghiera. È considerato uno dei santi più amati e venerati del XX secolo. La sua vita è stata segnata da numerosi miracoli e stigmate, che hanno attirato l’attenzione di molti fedeli. La sua profonda spiritualità e la sua dedizione alla sofferenza hanno ispirato e continuano a ispirare milioni di persone in tutto il mondo. La sua canonizzazione nel 2002 ha confermato la sua santità e la sua influenza duratura sulla Chiesa cattolica. In conclusione, San Pio da Pietrelcina è un esempio di fede e di amore verso Dio e verso il prossimo, e la sua vita continua ad essere un’ispirazione per molti.

S Giovanni Crisostomo Bocca d’oro

S Giovanni Crisostomo Bocca d’oro

San Giovanni Crisostomo
E’celebrato in molte località italiane, tra le quali San Giuliano di Lecce (dove si svolgono esibizioni musicali, spettacoli pirotecnici, processione e degustazione di prodotti tipici locali) e Asola, di cui il santo è patrono e dove viene però festeggiato il 27 gennaio. Nella chiesa di Sant’Andrea di Asola è conservato il busto del santo che, secondo la tradizione, se il giorno delle celebrazioni si rivela lucido allora i raccolti saranno buoni, altrimenti se risulterà opaco l’annata sarà piuttosto scarsa. Nella stessa chiesa è poi conservata anche la mandibola dello stesso S. Giovanni Crisostomo.

Introduzione

San Giovanni Crisostomo, noto anche come Giovanni di Antiochia, è stato un vescovo e teologo cristiano del IV secolo. Nato ad Antiochia nel 349, è considerato uno dei più importanti padri della Chiesa e uno dei più grandi predicatori della sua epoca. La sua eloquenza e la sua profonda conoscenza delle Scritture gli hanno valso il soprannome di “Crisostomo”, che significa “bocca d’oro” in greco. Durante il suo ministero, Giovanni si distinse per la sua predicazione incisiva e per la sua difesa della fede cristiana. Le sue omelie e i suoi scritti teologici hanno avuto un impatto duraturo sulla Chiesa e continuano ad essere studiati e apprezzati ancora oggi. San Giovanni Crisostomo è considerato un santo sia dalla Chiesa cattolica che dalla Chiesa ortodossa.

La vita e l’opera di San Giovanni Crisostomo

San Giovanni Crisostomo è stato uno dei più importanti teologi e predicatori del cristianesimo primitivo. Nato a Antiochia nel 347 d.C., Giovanni Crisostomo ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della Chiesa con la sua vita e le sue opere.

Fin da giovane dimostrò una grande intelligenza e una profonda devozione religiosa. Studiò filosofia e retorica ad Antiochia, dove ebbe modo di approfondire la sua conoscenza delle Sacre Scritture e di sviluppare le sue abilità oratorie. La sua eloquenza e la sua capacità di comunicare con chiarezza e persuasione gli valsero il soprannome di “Crisostomo”, che significa “bocca d’oro”.

Dopo aver completato gli studi decise di abbracciare la vita monastica e si ritirò in solitudine per dedicarsi alla preghiera e alla meditazione. Tuttavia, la sua fama di predicatore straordinario si diffuse rapidamente e attirò l’attenzione dell’imperatore Arcadio, che lo nominò vescovo di Costantinopoli nel 398 d.C.

Come vescovo, Giovanni Crisostomo si distinse per la sua dedizione al servizio della Chiesa e del popolo. Combatté strenuamente contro la corruzione e l’immoralità che avevano infestato la città di Costantinopoli e si adoperò per promuovere la giustizia sociale e la carità verso i più bisognosi. Le sue omelie, ricche di saggezza e di profonda spiritualità, ispirarono e guidarono molti fedeli nella loro vita di fede.

Tuttavia, la sua franchezza e la sua critica aperta verso l’élite politica ed ecclesiastica gli attirarono numerosi nemici:  fu infatti deposto e esiliato due volte, prima nel 403 d.C. e poi nel 407 d.C. Nonostante le persecuzioni e le sofferenze, il suo spirito indomito e la sua fede in Dio non vacillarono mai.

Durante il suo esilio continuò a scrivere e a predicare, lasciando un’eredità di opere teologiche e spirituali di inestimabile valore. Le sue omelie, in particolare, sono considerate dei capolavori di eloquenza e di profondità teologica. Attraverso le sue parole, Giovanni Crisostomo cercò di trasmettere la verità del Vangelo e di guidare i fedeli verso una vita di santità e di amore verso Dio e il prossimo.

La sua opera più famosa è senza dubbio l’omelia sul Vangelo di Matteo, in cui esamina in modo approfondito i principi etici e morali insegnati da Gesù. In questa omelia, Giovanni Crisostomo affronta temi come la povertà, la giustizia, la misericordia e l’amore verso il prossimo, offrendo una guida pratica per vivere una vita cristiana autentica. La sua eredità continua a vivere attraverso le  opere e il suo insegnamento ci ricorda l’importanza di vivere una vita di fede e di amore verso Dio e il prossimo, con coraggio e dedizione nel servizio agli altri.

In conclusione, San Giovanni Crisostomo è stato un grande teologo e predicatore che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della Chiesa. La sua eloquenza e  saggezza rimangono un esempio per tutti coloro che cercano la verità e la santità nella loro vita.

L’influenza di San Giovanni Crisostomo sulla teologia cristiana

San Giovanni Crisostomo è stato uno dei più influenti teologi cristiani della storia. Le sue opere e i suoi insegnamenti hanno avuto un impatto duraturo sulla teologia cristiana e hanno contribuito a plasmare la dottrina della Chiesa. In questo articolo, esploreremo l’influenza di San Giovanni Crisostomo sulla teologia cristiana e l’eredità che ha lasciato.

San Giovanni Crisostomo nacque ad Antiochia nel IV secolo e divenne vescovo di Costantinopoli. Durante il suo ministero, si distinse per la sua eloquenza e la sua profonda conoscenza delle Scritture. Le sue omelie e i suoi scritti teologici sono considerati tra i più importanti della tradizione cristiana.

Una delle principali influenze di San Giovanni Crisostomo sulla teologia cristiana è stata la sua enfasi sulla predicazione e l’interpretazione delle Scritture. Egli credeva che la Parola di Dio dovesse essere il fondamento della fede e che i cristiani dovessero studiare e comprendere le Scritture per crescere spiritualmente. Le sue omelie erano famose per la loro chiarezza e profondità, e molti fedeli venivano ispirati e incoraggiati dalle sue parole.

Egli sottolineava l’importanza della vita morale e della pratica della virtù, credeva che la fede cristiana dovesse essere vissuta con coerenza e che i cristiani dovessero impegnarsi nella lotta contro il peccato e la corruzione morale. La sua enfasi sulla santità di vita ha influenzato la teologia morale della Chiesa e ha ispirato molti a vivere una vita di integrità e devozione.

Un’altra importante influenza di San Giovanni Crisostomo sulla teologia cristiana è stata la sua visione della Chiesa come comunità di fedeli. Egli credeva che la Chiesa dovesse essere un luogo di amore, solidarietà e condivisione, in cui i cristiani si sostengono a vicenda e si impegnano per il bene comune. La sua visione della Chiesa come corpo di Cristo ha influenzato la teologia ecclesiologica e ha sottolineato l’importanza della comunione tra i credenti.

San Giovanni Crisostomo ha anche contribuito alla teologia della Trinità. Egli ha sottolineato l’unità e la diversità delle persone della Trinità e ha cercato di spiegare il mistero della Trinità in modo comprensibile. La sua teologia trinitaria ha influenzato la dottrina della Chiesa sulla natura di Dio e ha contribuito a sviluppare una comprensione più profonda della Trinità.

La sua influenza sulla teologia cristiana si estende anche alla liturgia, specie la liturgia bizantina. Ha  composto numerosi inni e preghiere liturgiche. La sua enfasi sulla bellezza e la dignità del culto ha influenzato la liturgia della Chiesa e ha contribuito a creare un ambiente di adorazione e devozione.

In conclusione, San Giovanni Crisostomo è stato un teologo di grande importanza nella storia del cristianesimo. La sua enfasi sulla predicazione e l’interpretazione delle Scritture, la vita morale e la pratica della virtù, la visione della Chiesa come comunità di fedeli, la teologia della Trinità e la liturgia hanno avuto un impatto duraturo sulla teologia cristiana. La sua eredità continua ad influenzare la Chiesa oggi e la sua saggezza e il suo insegnamento sono ancora fonte di ispirazione per molti fedeli.

I sermoni di San Giovanni Crisostomo e il loro impatto sulla predicazione

San Giovanni Crisostomo è stato uno dei più influenti predicatori della Chiesa cristiana nel IV secolo. I suoi sermoni hanno avuto un impatto significativo sulla predicazione e hanno contribuito a plasmare la teologia e la pratica della Chiesa. In questo articolo, esploreremo l’importanza dei sermoni di San Giovanni Crisostomo e il loro impatto duraturo sulla predicazione.

I sermoni di San Giovanni Crisostomo sono stati ampiamente apprezzati per la loro profondità teologica e la loro abilità di comunicare in modo chiaro e coinvolgente. Crisostomo era noto per la sua eloquenza e la sua capacità di coinvolgere il pubblico con il suo stile di predicazione vivace e appassionato; erano basati su una solida comprensione delle Scritture e spesso affrontavano temi come la moralità, la giustizia sociale e la vita spirituale.

Uno degli aspetti distintivi dei sermoni di San Giovanni Crisostomo era la sua attenzione per l’applicazione pratica della fede nella vita quotidiana. Egli credeva che la predicazione dovesse essere rilevante per le persone comuni e che i predicatori dovessero essere in grado di connettersi con il loro pubblico in modo significativo. I suoi contenuti i erano pieni di esempi e storie che illustravano i principi spirituali in modo tangibile e concreto.

Un altro aspetto importante dei sermoni di San Giovanni Crisostomo era la sua enfasi sulla moralità e l’etica cristiana. Egli riteneva che i cristiani dovessero vivere una vita di integrità e che la predicazione dovesse incoraggiare e sfidare i credenti a vivere secondo gli insegnamenti di Cristo. I suoi discorsi spesso affrontavano questioni come la corruzione, l’avarizia e l’ipocrisia, invitando i credenti a vivere una vita di umiltà, generosità e amore verso il prossimo.

Oltre alla sua attenzione per l’applicazione pratica della fede e l’etica cristiana, i sermoni di San Giovanni Crisostomo erano anche caratterizzati da una profonda riflessione teologica. Egli era un teologo dotato e le sue predicazioni riflettevano la sua profonda comprensione delle Scritture e della tradizione cristiana. si esploravano temi come la Trinità, la redenzione e la grazia divina, offrendo una prospettiva teologica approfondita e stimolante.

L’importanza dei sermoni di San Giovanni Crisostomo non può essere sottovalutata. La sua influenza sulla predicazione si estende ben oltre il suo tempo e il suo impatto può ancora essere visto oggi. I predicatori moderni spesso si ispirano al suo stile di predicazione coinvolgente e alla sua attenzione per l’applicazione pratica della fede. I suoi sermoni continuano ad essere letti e studiati da teologi e predicatori di tutto il mondo, offrendo una fonte di ispirazione e saggezza per coloro che cercano di comunicare la Parola di Dio in modo efficace.

In conclusione, i sermoni di San Giovanni Crisostomo hanno avuto un impatto duraturo sulla predicazione.

L’eloquenza, l’attenzione per l’applicazione pratica della fede, l’enfasi sulla moralità e l’etica cristiana, la profonda riflessione teologica hanno reso i suoi sermoni una fonte di ispirazione e saggezza per i predicatori di tutte le epoche e Il suo contributo alla predicazione continua ad essere riconosciuto e apprezzato, dimostrando il suo status come uno dei più grandi predicatori della storia della Chiesa.

L’eredità di San Giovanni Crisostomo nella Chiesa ortodossa orientale

San Giovanni Crisostomo è una figura di grande importanza nella Chiesa ortodossa orientale. Il suo impatto e la sua eredità si estendono ancora oggi, influenzando la teologia, la liturgia e la spiritualità di questa tradizione religiosa.

La sua capacità di comunicare e la sua profonda conoscenza delle Scritture gli valsero il soprannome di “Crisostomo”, che significa “bocca d’oro”. Le sue omelie, ricche di saggezza e di profonda spiritualità, sono ancora lette e studiate dai fedeli ortodossi oggi.

Una delle principali eredità di San Giovanni Crisostomo nella Chiesa ortodossa orientale è l’amore e la cura per la liturgia. Egli credeva che la liturgia fosse un momento sacro in cui i fedeli si uniscono a Cristo e partecipano al suo sacrificio redentore. La sua visione della liturgia come un’esperienza mistica e sacramentale ha influenzato profondamente la liturgia ortodossa orientale, che è caratterizzata da una grande enfasi sulla preghiera, sul canto e sulla partecipazione attiva dei fedeli.

Inoltre, San Giovanni Crisostomo ha sottolineato l’importanza della carità e della giustizia sociale. Egli credeva che i cristiani dovessero essere impegnati nel servizio agli altri e nella lotta per la giustizia. Parlava della responsabilità dei ricchi di condividere le loro ricchezze con i poveri: molte opere di carità e di assistenza sociale all’interno della Chiesa ortodossa orientale sono state ispirate da lui.

La teologia di San Giovanni Crisostomo è ancora oggi una fonte di ispirazione per i teologi ortodossi orientali. Egli ha sviluppato una visione della Trinità come una comunità d’amore, in cui il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono uniti in un’unica sostanza divina. Questa visione della Trinità come una comunità d’amore ha influenzato la teologia ortodossa orientale, che sottolinea l’importanza dell’amore e della comunione nella vita cristiana.

Condannava l’immoralità e l’ingiustizia sociale del suo tempo, e ha esortato i fedeli a vivere una vita di virtù e di santità. La sua predicazione sulla necessità di una conversione interiore e di una vita di rettitudine morale ha avuto un impatto duraturo sulla spiritualità ortodossa orientale.

E’ stato un grande sostenitore dell’educazione teologica. Egli credeva che i sacerdoti e i teologi dovessero essere ben formati e preparati per il loro ministero. La sua insistenza sull’importanza dell’educazione teologica ha portato alla fondazione di scuole teologiche e all’istituzione di programmi di formazione per i futuri sacerdoti nella Chiesa ortodossa orientale

 

 

Papa Francesco-Maria nostra Madre che guarda tutti noi

Papa Francesco-Maria nostra Madre che guarda tutti noi

«Chi guarda la Vergine Maria? Guarda tutti noi, ciascuno di noi. E come ci guarda? Ci guarda come Madre, con tenerezza, con misericordia, con amore»

Riflessioni Mese Mariano Maria-Donna

Vieni o Madre in mezzo a noi Santa Maria del cammino

Novità Libri

Papa Francesco ha sempre dichiarato la propria profonda devozione mariana, fin dall’inizio del suo pontificato; si tratta di una devozione che ha un profondo radicamento nell’educazione cristiana ricevuta in famiglia, ma che deve anche molto alla formazione gesuitica: sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, nella sua autobiografia (Il racconto del pellegrino) pone proprio in una notte trascorsa in veglia davanti a un’immagine della Madre di Dio, uno dei momenti decisivi della sua conversione definitiva a Cristo.

Non sorprenderà, dunque, ritrovarsi di fronte, in queste pagine a vari aspetti e modulazione della devozione a Maria di papa Bergoglio. Modulazioni che, nell’intento di questo volumetto, si offrono in tre momenti:

Il primo raccoglie alcune riflessioni del Papa sulla presenza della Vergine nel nostro tempo, come Madre della Chiesa, di Gesù e di noi tutti.

Il secondo riprende alcuni testi più brevi, offrendoli a mo’ di commento alla preghiera mariana per eccellenza, l’“Ave Maria”.

Il terzo offre al lettore le preghiere più belle che papa Francesco ha composto e recitato per momenti particolari della vita della Chiesa, del mondo e nostra.

Questo libro in regalo per voi è un piccolo compendio della cura con cui il Papa ci consegna il suo invito a non essere orfani, ma figli attenti e sereni di una Madre che non ci lascia mai soli.

Un libro “antologia”, che per la prima volta offre ai lettori un toccante percorso attraverso le più belle riflessioni e invocazioni rivolte da papa Francesco alla Madonna. Attraverso il linguaggio fortemente comunicativo e colloquiale di papa Francesco, il testo restituisce la profonda devozione del pontefice a Maria, nostra Madre, “che guarda tutti noi con tenerezza, misericordia e amore”

https://www.famigliacristiana.it/blogpost/maria-mamma-di-tutti.aspx.

Papa Francesco-Le donne accedano ai ministeri del lettorato e dell’accolitato

Con un motu proprio Francesco abroga la limitazione dell’accesso ai due ministeri istituiti ai laici maschi. Nessuna relazione con il sacerdozio. Riconoscimento del contributo femminile all’annuncio

Le donne potranno accedere da ora in poi ai ministeri del lettorato e dell’accolitato nella Chiesa Cattolica. Senza che però questo debba essere confuso con una sia pur parziale apertura verso l’ordinazione sacerdotale. Con il motu proprio “Spiritus Domini”, infatti, il Papa ha modificato il primo paragrafo del canone 230 del Codice di Diritto canonico, stabilendo che le donne possano accedere a questi ministeri (la lettura della Parola di Dio durante le celebrazioni liturgiche o lo svolgimento di un servizio all’altare, come ministranti – chierichette o come dispensatrici dell’eucaristia), che essi vengano attribuiti anche attraverso un atto liturgico che li istituzionalizza. Nella nuova formulazione del canone si legge ora: “I laici che abbiano l’età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza episcopale, possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di lettori e di accoliti”. Viene così abrogata la specificazione “di sesso maschile” riferita ai laici e presente nel testo Codice fino alla modifica odierna.

Francesco tuttavia specifica che si tratta di ministeri laicali“essenzialmente distinti dal ministero ordinato che si riceve con il sacramento dell’ordine”. E in una lettera indirizzata al Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Luis Ladaria, cita le parole di san Giovanni Paolo II secondo cui “rispetto ai ministeri ordinati la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale”. Per i ministeri non ordinati come il letterato e l’accolitato, però, “è possibile, e oggi appare opportuno – sottolinea il Pontefice -, superare tale riserva”. Il Papa spiega che “offrire ai laici di entrambi i sessi la possibilità di accedere al ministero dell’Accolitato e del Lettorato, in virtù della loro partecipazione al sacerdozio battesimale incrementerà il riconoscimento, anche attraverso un atto liturgico (istituzione), del contributo prezioso che da tempo moltissimi laici, anche donne, offrono alla vita e alla missione della Chiesa”.

Già da tempo, infatti, in moltissime chiese le donne leggono durante le celebrazioni e le bambine (soprattutto) svolgono il servizio di ministranti. Tuttavia questi ruoli venivano svolti, come ricorda anche Vatican News, senza un mandato istituzionale vero e proprio, in deroga a quanto stabilito da san Paolo VI, che nel 1972, pur abolendo i cosiddetti “ordini minori”, aveva deciso di mantenere riservato l’accesso aquesti ministeri alle sole persone di sesso maschileperché li considerava propedeutici a un eventuale accesso all’ordine sacro.

Francesco, invece, recepisce quanto richiesto anche da diversi Sinodi dei vescovi e menzionando il documento finale del Sinodo per l’Amazzonia osserva come “per tutta la Chiesa, nella varietà delle situazioni, è urgente che si promuovano e si conferiscano ministeri a uomini e donne… È la Chiesa degli uomini e delle donne battezzati che dobbiamo consolidare promuovendo la ministerialità e, soprattutto, la consapevolezza della dignità battesimale”.

Ministero istituito, non ordinato

Come sottolinea il Papa nella Lettera che accompagna il motu proprio, al cardinale Ladaria Ferrer prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il lettorato e l’accolitato sono ministeri “istituiti”, cioè affidati con atto liturgico del vescovo, dopo un adeguato cammino, «a una persona che ha ricevuto il Battesimo e la Confermazione e in cui siano riconosciuti specifici carismi». Sono altro rispetto ai ministeri “ordinati”, che hanno invece origine in uno specifico Sacramento: l’Ordine sacro. Si tratta dei ministeri ordinati del vescovo, del presbitero, del diacono.

https://www.avvenire.it/papa/pagine/donne-lettorato-accolitato

Motu Proprio. Così il Papa riconosce ruolo essenziale e servizio reso dalle donne

Una donna in preghiera in chiesa

«Vi sono diversi carismi ma uno è lo Spirito; vi sono diversi ministeri ma uno solo è il Signore», scrive Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (12,4-5) e proprio nel nome dello Spirito, papa Francesco inizia il Motu Proprio pubblicato ieri «circa l’accesso delle donne ai ministeri del Lettorato e dell’Accolitato» (che modifica il primo paragrafo del canone 230 del Codice). Seguendo la tradizione della Chiesa, che ha chiamato sin dalle origini «ministeri le diverse forme che i carismi assumono quando sono pubblicamente riconosciuti e sono messi a disposizione della comunità e della sua missione in forma stabile», Francesco ha ritenuto di occuparsi del tema ecclesiale dei carismi, specialmente di quelli più numerosi e vari di cui godono i laici, visto che questi costituiscono «l’immensa maggioranza del popolo di Dio» (EG 102).

Ha ritenuto di dover riconoscere ai carismi dei laici e delle donne la dignità di un nome e, quindi, di un mandato, di una stabilità e di un’autorità che permetta loro di poter spendere il Dono ricevuto da Dio, e riservato a tutti i battezzati, in un servizio concreto, costruttivo, di responsabilità nella comunità cristiana. Quanto consiste, appunto, nel ‘ministero’. Negare, del resto, a un battezzato di fare questo, significa pretendere di soffocare la Grazia e rendere quella persona un membro inerte del Corpo mistico di Cristo. È la preoccupazione di Francesco che ribadisce «l’urgenza di riscoprire la corresponsabilità di tutti i battezzati nella Chiesa e in particolare la missione del laicato» che è stata, poi, reclamata anche nel Sinodo per la regione pan-amazzonica (2019).

Ora si viene al punto, mettendo il focus sui diversi ministeri, per dare «una loro migliore configurazione e un più preciso riferimento alla responsabilità che nasce, per ogni cristiano, dal Battesimo e dalla Confermazione». Distinguendo con precisione tra ministeri ordinati e non ordinati e concentrando l’interesse su questi ultimi. Si tratta, insomma, degli antichi «ordini minori» i quali, sinora erano, però, consentiti solo agli uomini in quanto tappe di un percorso che portava – e porterà ancora per gli uomini – a quelli «maggiori ». Ed ecco la novità: se per i ministeri ordinati la Chiesa «non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale» (cfr. san Giovanni Paolo II, Ordinatio sacerdotalis, 1994), per i ministeri non ordinati «è possibile, e oggi appare opportuno superare tale riserva ». Le donne possono, dunque, essere stabilite come Lettori e Accoliti, accompagnando, almeno quel percorso che compiono gli uomini verso i ministeri ordinati del diaconato e del sacerdozio. Anche a esse è garantita un’adeguata preparazione e il discernimento dei pastori. È un accesso, pertanto, dovuto allo Spirito Santo, secondo le Scritture e nell’alveo della teologia cattolica. Importante per le donne le quali da una parte si vedono riconosciuto un ‘servizio’ che molte già svolgevano, dall’altra acquistano «un’incidenza reale ed effettiva nell’organizzazione, nelle decisioni più importanti e nella guida delle Comunità ». Urgente per la Chiesa che non può più fare a meno del concorso qualificato delle donne nella sua ‘uscita’ di evangelizzazione e non può neppure permettersi di ignorare o perdere le donne stesse.

Rosanna Virgili

Preghiera a Maria, donna missionaria

Santa Maria, donna missionaria, concedi alla tua Chiesa il gaudio di riscoprire, nascoste tra le zolle del verbo mandare, le radici della sua primordiale vocazione. Aiutala a misurarsi con Cristo, e con nessun altro: come te, che, apparendo agli albori della rivelazione neotestamentaria accanto a Lui, il grande missionario di Dio, lo scegliesti come unico metro della tua vita.

Quando la Chiesa si attarda all’interno delle sue tende dove non giunge il grido dei poveri, dalle il coraggio di uscire dagli accampamenti. Quando viene tentata di pietrificare la mobilità del suo domicilio, rimuovila dalle sue apparenti sicurezze. Quando si adagia sulle posizioni raggiunte, scuotila dalla sua vita sedentaria. Mandata da Dio per la salvezza del mondo, la Chiesa è fatta per camminare, non per sistemarsi.

Nomade come te, mettile nel cuore una grande passione per l’uomo. Vergine gestante come te, additale la geografia della sofferenza. Madre itinerante come te, riempila di tenerezza verso tutti i bisognosi. E fà che di nient’altro sia preoccupata che di presentare Gesù Cristo, come facesti tu con i pastori, con Simeone, con i magi d’oriente, e con mille altri anonimi personaggi che attendevano la redenzione.

Santa Maria, donna missionaria, noi ti imploriamo per tutti coloro che avendo avvertito, più degli altri, il fascino struggente di quella icona che ti raffigura accanto a Cristo, l’inviato speciale del Padre, hanno lasciato gli affetti più cari per annunciare il Vangelo in terre lontane.

Sostienili nella fatica. Ristora la loro stanchezza. Proteggili da ogni pericolo. Dona ai gesti con cui si curvano sulle piaghe dei poveri i tratti della tua verginale tenerezza. Metti sulle loro labbra parole di pace. Fa che la speranza con cui promuovono la giustizia terrena non prevarichi sulle attese sovrumane di cieli nuovi e terre nuove. Riempi la loro solitudine. Attenua nella loro anima i morsi della nostalgia. Quando hanno voglia di piangere, offri al loro capo la tua spalla di madre.

Rendili testimoni della gioia. Ogni volta che ritornano tra noi, profumati di trincea, fà che possiamo attingere tutti al loro entusiasmo. Confrontandoci con loro, ci appaia sempre più lenta la nostra azione pastorale, più povera la nostra generosità, più assurda la nostra opulenza. E, recuperando su tanti colpevoli ritardi, sappiamo finalmente correre ai ripari.

Santa Maria, donna missionaria, tonifica la nostra vita cristiana con quell’ardore che spinse te, portatrice di luce, sulle strade della Palestina. Anfora di Spirito, riversa il suo crisma su di noi, perché ci metta nel cuore la nostalgia degli estremi confini della terra.

E anche se la vita ci lega ai meridiani e ai paralleli dove siamo nati, fà che ci sentiamo egualmente sul collo il fiato delle moltitudini che ancora non conoscono Gesù. Spalanca gli occhi perché sappiamo scorgere le afflizioni del mondo. Non impedire che il clamore dei poveri ci tolga la quiete.

Tu che nella casa di Elisabetta pronunciasti il più bel canto della teologia della liberazione, ispiraci l’audacia dei profeti. Fa che sulle nostre labbra le parole di speranza non suonino menzognere. Aiutaci a pagare con letizia il prezzo della nostra fedeltà al Signore.

E liberaci dalla rassegnazione.

Don Tonino Bello

Idea Progettazione a cura di Marilena Marino Vocedivina.it

Leggi dentro di te- Ricordati che sei unico

Leggi dentro di te- Ricordati che sei unico

“Leggi dentro di te”, “Ricordati che sei unico”, “Fai emergere la tua bellezza”: le 15 piccole lezioni di felicità nel libro-manifesto di Papa Francesco

Esce in tutte le librerie “Ti voglio felice”, il nuovo libro del pontefice pubblicato da Libreria Pienogiorno in collaborazione con Libreria Editrice Vaticana. Il volume rappresenta il naturale completamento del bestseller “Ti auguro il sorriso” ed è il nuovo manifesto di Bergoglio per un’autentica realizzazione di sé, che intreccia le sue parole con quelle dei libri e dei film che più ha amato, da Borges a Dante, da Dostoevskij a Sant’Agostino, da Fellini a Tolkiendi F. Q.

La felicità è rivoluzionaria: abbiate il coraggio di essere felici”. Ora più che mai.

Si intitola Ti voglio felice (Il centuplo in questa vita) il nuovo libro di Papa Francesco, uscito in tutte le librerie dal 16 novembre. Pubblicato da Libreria Pienogiorno (272 pp, 16,90 euro), che ne gestisce i diritti internazionali, in collaborazione con Libreria Editrice Vaticana, il volume rappresenta il naturale completamento del precedente bestseller Ti auguro il sorriso che, dato alle stampe nelle principali lingue da alcuni dei più importanti marchi editoriali del mondo e ormai giunto in Italia alla tredicesima edizione, è risultato il libro più diffuso del Pontefice negli ultimi anni.

Ti voglio felice è il nuovo manifesto di Papa Francesco per un’autentica realizzazione di sé in questi tempi difficili, e intreccia le parole del Pontefice con quelle dei libri e dei film che più ha amato, da Borges a Dante, da Dostoevskij a Sant’Agostino, da Fellini a Tolkien. Per un percorso concreto che non disconosce affatto le difficoltà dell’esistenza, ma le affronta, le sublima, le supera.

Ilfattoquotidiano.it pubblica un’anticipazione del volume: i 15 passi verso la felicità indicati da Francesco.

1.

Leggi dentro di te. La nostra vita è il libro più prezioso che ci è stato consegnato, e proprio in quel libro si trova quello che si cerca inutilmente per altre vie. Sant’Agostino lo aveva compreso: “Rientra in te stesso. Nell’uomo interiore abita la verità”. È l’invito che voglio fare a tutti, e che faccio anche a me. Leggi la tua vita. Leggiti dentro, come è stato il tuo percorso. Con serenità. Rientra in te stesso.

2.

Ricordati che sei unico, che sei unica. Lo è ciascuno di noi ed è al mondo per sentirsi amato nella sua unicità e per amare gli altri come nessuno può fare al posto suo. Non si vive seduti in panchina a fare la riserva di qualcun altro. No, ciascuno è unico agli occhi di Dio. Quindi non lasciarti “omologare”: non siamo fatti in serie, siamo unici, siamo liberi, e siamo al mondo per vivere una storia d’amore, di amore con Dio, per abbracciare l’audacia di scelte forti, per avventurarci nel rischio meraviglioso di amare.

3.

Fai emergere la tua bellezza! Non quella secondo le mode del mondo, ma quella vera. La bellezza di cui parlo non è quella piegata su se stessa, come Narciso che, innamoratosi della propria immagine, finì per affogare nel lago dove si rispecchiava. E nemmeno quella che scende a patti con il male, come Dorian Gray che, a incantesimo finito, si ritrovò con il volto deturpato. Parlo della bellezza che non sfiorisce mai perché è riflesso della bellezza divina: il nostro Dio è inseparabilmente buono, vero e bello. E la bellezza è una delle vie privilegiate per arrivare a Lui.

4.

Impara a ridere di te stesso. I narcisisti si guardano continuamente allo specchio… Io consiglio ogni tanto di guardare nello specchio e di ridere sé. Ridete di voi stessi. Vi farà bene.

5.

Vivi una sana inquietudine, nei desideri e nei propositi, quell’inquietudine che spinge sempre a camminare, a non sentirsi mai “arrivati”. Non isolarti dal mondo rinchiudendoti nella tua stanza – come un Peter Pan che non vuole crescere – ma sii sempre aperto e coraggioso.

6.

Impara a perdonare. Ogni persona sa di non essere sempre il padre o la madre che dovrebbe essere, lo sposo o la sposa, il fratello o la sorella, l’amico o l’amica che dovrebbe essere. Tutti siamo “in deficit”, nella vita. E tutti abbiamo bisogno di misericordia. Ricorda di avere bisogno di perdonare, di avere bisogno del perdono, di avere bisogno della pazienza. E ricorda che sempre Dio ti precede e ti perdona per primo.

7.

Impara a leggere la tristezza. Nel nostro tempo è considerata solo un male da fuggire a tutti i costi, e invece può essere un indispensabile campanello di allarme, che ci invita a esplorare paesaggi più ricchi e fertili che la fugacità e l’evasione non consentono. A volte la tristezza lavora come un semaforo, ci dice: è rosso, fermati! Accoglila, sarebbe molto più grave non avvertire questo sentimento.

8.

Fai grandi sogni. Non accontentarti del dovuto. Il Signore non vuole che restringiamo gli orizzonti, non ci vuole parcheggiati ai lati della vita, ma in corsa verso traguardi alti, con gioia e con audacia. Non siamo fatti per sognare solo le vacanze o il fine settimana, ma per realizzare i sogni di Dio in questo mondo. Egli ci ha reso capaci di sognare per abbracciare la bellezza della vita.

9.

Non dare ascolto a chi vende illusioni. Una cosa è sognare, e altra è avere illusioni. Chi parla di sogni e vende illusioni è un manipolatore di felicità. Siamo stati creati per una gioia più grande.

10.

Sii rivoluzionario, va’ controcorrente. Nella cultura del provvisorio, del relativo, molti predicano che l’importante è “godere” il momento, che non vale la pena di impegnarsi, di fare scelte definitive, perché non si sa cosa riserva il domani. Ti chiedo di essere rivoluzionario, di ribellarti a questa cultura che, in fondo, crede che tu non sia in grado di assumerti responsabilità. Abbi il coraggio di essere felice.

11.

Rischia, anche se sbaglierai. Non osservare la vita dal balcone. Non confondere la felicità con un divano. Non essere un’auto parcheggiata, lascia piuttosto sbocciare i sogni e prendi decisioni. Rischia. Non sopravvivere con l’anima anestetizzata e non guardare il mondo come fossi un turista. Fatti sentire! Scaccia le paure che ti paralizzano. Vivi! Datti al meglio della vita!

12.

Cammina con gli altri. È brutto camminare da soli. Brutto e noioso. Cammina in comunità, con gli amici, con quelli che ti vogliono bene: questo ti aiuta ad arrivare alla meta. E se cadi, rialzati. Non avere paura dei fallimenti, delle cadute. Nell’arte di camminare, quello che importa è non “rimanere caduti”.

13.

Vivi la gratuità. Chi non vive la gratuità fraterna fa della propria esistenza un commercio affannoso, sempre misurando quello che dà e quello che riceve in cambio. Dio dà gratis, fino al punto che aiuta persino quelli che non sono fedeli, e “fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni” (Mt 5,45). Abbiamo ricevuto la vita gratis, non abbiamo pagato per essa. Dunque tutti possiamo dare senza aspettare qualcosa. È quello che Gesù diceva ai suoi discepoli: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8). Ed è il senso di una vita compiuta.

14.

Guarda oltre il buio. Sforzati di avere occhi luminosi anche dentro le tenebre, non smettere di cercare la luce in mezzo alle oscurità che tante volte portiamo nel cuore e vediamo attorno a noi. Alzare lo sguardo da terra, verso l’alto, non per fuggire, ma per vincere la tentazione di rimanere steso sui pavimenti delle nostre paure. Questo è il pericolo: che siano le nostre paure a reggerci. Di rimanere rinchiusi nei nostri pensieri a piangerci addosso. Questo è l’invito: alza lo sguardo!

15.

Ricorda che sei destinato al meglio. Dio vuole per noi il meglio: ci vuole felici. Non si pone limiti e non ci chiede interessi. Nel segno di Gesù non c’è spazio per secondi fini, per pretese. La gioia che ci lascia nel cuore è gioia piena e disinteressata. Non è mai una gioia annacquata, ed è una gioia che ci rinnova.

© 2022 FullDay srl, Milano

© 2022 Libreria Editrice Vaticana – Dicastero per la Comunicazione, Città del Vaticano

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/11/16/leggi-dentro-di-te-ricordati-che-sei-unico-fai-emergere-la-tua-bellezza-le-15-piccole-lezioni-di-felicita-nel-libro-manifesto-di-papa-francesco/6874154/

Per i “Lettori” della Parola

Per i “Lettori” della Parola

IL NUOVO LIBRO PER IL MINISTERO DELLA PAROLA NELLA LITURGIA

IL LIBRO CHE TRASFORMERÀ PER SEMPRE IL TUO MODO DI PROCLAMARE LA PAROLA DI DIO

LA BOCCA DI DIO

Manuale per catechisti animatori, lettori e ministri istituiti della Parola, operatori pastorali, laici impegnati nella proclamazione della Parola e liturgisti.

L’OPINIONE DEI LETTORI

Questo libro mi ha aperto gli occhi sull’importanza del ministero del Lettore aiutandomi con consigli pratici nella preparazione della Parola di Dio!

— PAOLO R.

“FINALMENTE! Un manuale pratico, scritto in linguaggio semplice ma basato sulle Sacre Scritture da una vera esperta della voce e dellacomunicazione con oltre  25 anni di esperienza.

— SARA P.

Grazie di cuore perché oltre alla testa ci hai messo il cuore e Dio te ne renderà merito per questo aiuto a chi svolge questo servizio nella Chiesa!

— VALENTINA V.

A 25€ + spedizione (33€ se preferisci in contrassegno)

Attraverso questo libro ti porterò in un viaggio nella Voce da quella di Dio alla funzione della Tua voce che Proclama…

E, passando attraverso l’approfondimento delle varie componenti della vocalità arriveremo fin nella “Regia di controllo” della Tua voce…

Qui potrai capire come gestire tutte le componenti vocali ed espressive della tua voce. E come applicarle al servizio della Parola in modo che questo incarico possa essere qualcosa di cui andar fieri e che riesca a dare frutti in chi ti ascolta.

Vedi, questo risultato sarà per me molto importante e gratificante. Infatti, in questo libro NON ti insegnerò come impadronirti freddamente di tecniche da sfoggiare in pubblico…

In questo libro imparerai ad avere profonda consapevolezza delle PAROLE della Bibbia per riuscire a proclamarle con autorevolezza e sicurezza.

Questo atteggiamento professionale ed impegnato consentirà a migliaia di persone di assorbire  pienamente le Parole della Scrittura e metterle in pratica in modo serio.

 

In questo modo contribuirai ad una Missione importante della Chiesa  ed eticamente contribuirai ad apportare valori nella vita degli altri!

A 25€ + spedizione (33€ se preferisci in contrassegno)

MANUALE in 40 capitoli per  comprendere il Ministero del Lettore

le RADICI FONDANTI e Teologichepresenti nelle Sacre Scritture

APPROFONDIMENTI e METODI per una Comprensione della Parola di Dio

TECNICHE Per MIGLIORARE le proprie capacità naturali di Lettori

20  ESEMPI PRATICI di lettura con suggerimenti per come proclamarli

INSERIMENTO nel Team degli ALLIEVI con collegamenti in diretta mensili

Possibilità di VERIFICA con invio di Test Registrati per consigli di perfezionamento

 CERTIFICAZIONE del LIVELLO RAGGIUNTO con ATTESTATO di Partecipazione

QUESTO LIBRO NON E’ PER TUTTI

Infatti, questo libro è stato scritto solo per quelle persone che si vogliono impegnare seriamente.

Vuoi sapere se tu sei uno di quelli che ne fa parte?

È molto semplice riconoscerlo…

La “piccolo gruppo” è composto da persone che scelgono di non vivacchiare alla giornata ma si adoperano con convinzione per un miglioramento progressivo.

Sono persone mosse dal fuoco della FEDE e dalla forte consapevolezza di rispondere ad una “chiamata” di Dio e della Chiesa. Persone che hanno già deciso di impiegare il proprio tempo per coltivare se stesse, crescere e migliorare continuamente…

È un movimento di persone composto da migliaia di uomini e donne che, in silenzio, si impegnano per un servizio importante ed essenziale di evangelizzazione.

Se ti sei rispecchiato in qualche modo in queste frasi allora bene…

Questo libro è DEDICATO A TE!

Mi sono adoperata con grande impegno  per fare in modo che sia un potente strumento di trasformazione… se messo nelle mani della persona giusta!

Quindi, se hai a cuore questa missione della Chiesa, ordina immediatamente questo libro e credimi, non c’è nessuna possibilità che tu possa pentirtene.

Ottieni LA BOCCA DI DIO

  –  Sei un Lettore incaricato ma pensi che la tua voce sia monotona, senza forza e autorità.

Se questo sei tu… imparerai i principi di come esercitarti con la lettura ad alta voce e trasformare il messaggio della Parola in idee per il nostro Spirito, fino ad avere una reale “immersione con il cuore” che apre ad una comprensione più elevata e spirituale della volontà di Dio per noi.

 

  –  Sei un catechista ma hai paura di parlare in pubblico e vai nel panico al terrore di fare brutte figure.

Se questo sei tu… Capirai che i problemi si verificano solo se lasci che la tua paura di domini e ti controlli. Prova a immaginare la tua paura come “eccitazione” invece che come ansia. Domandati: Sono entusiasta di andare all’ambone a proclamare la Parola di Dio? Se riesci a premere questo interruttore, e “buttarti” la paura passerà da “ostacolo” al tuo lavoro a una “risorsa” potente per fare quello che devi fare.

 

  – Ti senti impacciato con il tuo corpo, goffo e non sai dove mettere le mani.

Se questo sei tu… Ricorda che il grande testimone di Dio, Mosè, è chiamato per una missione personalmente da Lui e così per quello che è, nella sua unicità e concretezza esistenziale: ed era balbuziente e impacciato nella parola.

 

  –  Sperimenti nervosismo, timidezza, mancanza di fiducia nelle tue capacità vocali.

Se questo sei tu… Non preoccuparti! C’è un capitolo dedicato proprio a te! Smetterai di “mangiarti le parole”, riconoscendo che queste  barriere interne, provengono da certi complessi che ci trasciniamo dietro dall’infanzia. Un semplice consiglio potrebbe essere quello di prendere una sedia e mettersi seduti per qualche minuto, in una stanza silenziosa, e….

 

  –  Pensi di essere inadeguato perché non hai cultura teologica o per dei difetti di pronuncia.

Se questo sei tu… Grazie alle informazioni contenute in questo libro sarai aiutato ad essere come uno specchio, attraverso il quale i messaggi illuminanti di Dio possono riflettersi, liberi da distorsioni o da ostacoli. Potrai così presentare la Parola in un modo come “parlato”, cioè come se le “parole” arrivassero direttamente dalla bocca di Gesù o di Dio o dei suoi profeti. Con la formazione riuscirai a trasmettere la piena comprensione del messaggio e comunicare il fervore provato quando si vede che l’ispirazione è appoggiata dallo Spirito Santo.

Questo libro contiene aiuti per superare ogni barriera, accompagnarti con una formazione biblica, liturgica, spirituale e tecnica verso  la tua realizzazione personale.

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