Donna missionaria

Donna missionaria

Maria dei nostri giorni

Aiutaci a riscoprire le radici… Aiuta la Chiesa, scuotila dalla sua vita sedentaria…. Madre itinerante tonifica la nostra vita cristiana…  spalancaci gli occhi… ispiraci l’audacia dei profeti… e liberaci dalla rassegnazione.

Maria, donna missionaria

Santa Maria, donna missionaria, concedi alla tua Chiesa il gaudio di riscoprire, nascoste
tra le zolle del verbo mandare, le radici della sua primordiale vocazione. Aiutala a
misurarsi con Cristo, e con nessun altro: come te, che, apparendo agli albori della
rivelazione neotestamentaria accanto a lui, il grande missionario di Dio, lo scegliesti
come unico metro della tua vita.
Quando essa si attarda all’interno delle sue tende dove non giunge il grido dei poveri,
dàlle il coraggio di uscire dagli accampamenti. Quando viene tentata di pietrificare la
mobilità del suo domicilio, rimuovila dalle sue apparenti sicurezze. Quando si adagia
sulle posizioni raggiunte, scuotila dalla sua vita sedentaria. Mandata da Dio per la
salvezza del mondo, la Chiesa è fatta per camminare, non per sistemarsi.
Nomade come te, mettile nel cuore una grande passione per l’uomo. Vergine gestante
come te, additale la geografia della sofferenza. Madre itinerante come te, riempila di
tenerezza verso tutti i bisognosi. E fa’ che di nient’altro sia preoccupata che di presentare
Gesù Cristo, come facesti tu con i pastori, con Simeone, con i magi d’Oriente, e con
mille altri anonimi personaggi che attendevano la redenzione.
Santa Maria, donna missionaria, noi ti imploriamo per tutti coloro che avendo avvertito,
più degli altri, il fascino struggente di quella icona che ti raffigura accanto a Cristo,
l’inviato speciale del Padre, hanno lasciato gli affetti più cari per annunciare il Vangelo
in terre lontane.
Sostienili nella fatica. Ristora la loro stanchezza. Proteggili da ogni pericolo. Dona ai
gesti con cui si curvano sulle piaghe dei poveri i tratti della tua verginale tenerezza.
Metti sulle loro labbra parole di pace. Fa’ che la speranza con cui promuovono la
giustizia terrena non prevarichi sulle attese sovrumane di cieli nuovi e terre nuove.
Riempi la loro solitudine. Attenua nella loro anima i morsi della nostalgia. Quando
hanno voglia di piangere, offri alloro capo la tua spalla di madre.
Rendili testimoni della gioia. Ogni volta che ritornano tra noi, profumati di trincea, fa’
che possiamo attingere tutti al loro entusiasmo. Confrontandoci con loro, ci appaia
sempre più lenta la nostra azione pastorale, più povera la nostra generosità, più assurda
la nostra opulenza. E, recuperando su tanti colpevoli ritardi, sappiamo finalmente correre
ai ripari.
Santa Maria, donna missionaria, tonifica la nostra vita cristiana con quell’ ardore che
spinse te, portatrice di luce, sulle strade della Palestina. Anfora dello Spirito, riversa il
suo crisma su di noi, perché ci metta nel cuore la nostalgia degli «estremi confini della
terra». E anche se la vita ci lega ai meridiani e ai paralleli dove siamo nati, fa’ che ci
sentiamo egualmente sul collo il fiato delle moltitudini che ancora non conoscono Gesù.
Spalancaci gli occhi perché sappiamo scorgere le afflizioni del mondo. Non impedire
che il clamore dei poveri ci tolga la quiete. Tu che nella casa di Elisabetta pronunciasti il
più bel canto della teologia della liberazione’ ispiraci 1’audacia dei profeti. Fa’ che sulle
nostre labbra le parole di speranza non suonino menzognere. Aiutaci a pagare con letizia
il prezzo della nostra fedeltà al Signore. E liberaci dalla rassegnazione.

Don Tonino Bello da Maria dei nostri giorni

Parlami d’amore Mariu’

Parlami d’amore Mariu’

Parlami d’amore ….Mariu’

Dire di Maria e pensare come lei: tesori di grazia sono racchiusi nella sua bellezza sapiente

Percorso Quaresimale: Il Vuoto

Percorso Quaresimale: Il Vuoto

Ascolta l‘Audio di Marilena -Spazio Meditativo – Riflessione Spirituale

Quand’è che il vuoto diventa presenza?

Che cos’è il vuoto.. assenza di qualcosa o presenza di qualcuno? Assenza delle nostre cose più concrete che ci vengono a mancare o di persone che non popolano più il nostro immaginario, non scandiscono più le nostre ore.. o è qualcosa, invece, che assomiglia ad una presenza.. una presenza concreta, reale, che riempie quel contenitore vuoto, quella scatola che se chiudi gli occhi assomiglia tanto al nostro corpo in stand by, un fermarsi del tempo, uno stato di calma apparente, interminabile, che ti dice che non sei vivo, che quel vuoto che stai assaporando ti fa sentire come morto…morto perché i tuoi sensi non gustano più niente. Se apri per un istante gli occhi attorno a te, vedi tante cose, ma in fondo, è come se non vedessi nulla, quel vuoto che hai dentro, è per assurdo, assordante, invadente, contiene tanti, troppi rumori, sono come tamburi battenti che al posto dell’orologio segnano inesorabilmente la tua fine! Cos’è il vuoto? Un non vivere più, avverti i morsi della fame, non ti connetti con gli altri, puoi sentire, anzi, risuonare la tua stessa voce, come un eco, dentro di te.. quel vuoto è mancanza di abitudini, di gesti rituali, di consuetudini.. e quand’è che, invece, il vuoto diventa presenza? Quand’è che il vuoto si trasforma fino ad essere un contenitore di spirito, di presenza consistente e assordante che può assomigliare tanto a Dio. Lui che chiede il permesso di assumere il tuo vuoto ,che viene a visitarlo, a riempirlo, invadendo quello spazio che tu reputi insignificante, come avesse una forma di materia solida, voce che ti riempie al punto di non sentire, all’improvviso, né fame, ne sete, né desiderio di circondarti di costanti rumori che ti ricordano che sei vivo, mentre in verità’ non fanno altro che distoglierti ..la trasformazione è avvenuta, l’assenza si è fatta presenza, il vuoto si è popolato di sentimenti, emozioni.. Come si fa, dunque, a riempire questo vuoto che scandisce e colora di angoscia il momento in cui decidi di fermarti, di chiudere gli occhi e di provare a pensare? Respira, cerca la calma, Il silenzio, concentrati sulla preghiera, su una piccola frase, anche su un piccolo ricordo che ti ha reso felice, che ti ha emozionato, qualcosa di bello che ti riporta a Dio..

Quaresima-Tempo di Riflessione

Tempo di vuoto interiore. Paura di sentire un vuoto dentro da riempire. Forse vi sarà capitato di provare questa sensazione. Ma perché abbiamo questa paura? E come possiamo superarla? Cerchiamo fuori da noi stessi delle risposte che in realtà dovremmo trovare dentro.

Non è facile affrontare la paura del vuoto interiore, ma ne vale la pena. Se riusciremo a riempire il nostro cuore con l’amore non avremo più bisogno di cercare altrove quello che già abbiamo dentro.

Testi Ideazione Voce Podcast di Marilena Marino Vocedivina,it