"Gridatelo dai tetti...."

Pillole dal Libro: LA BOCCA DI DIO  di  Marilena Marino

In questa terza parte approfondiremo alcune tecniche che possono essere come degli “utensili” particolari per riuscire a presentare e consegnare a chi ci ascolta la parola di Dio.

Il controllo accurato di questi… “congegni” possono consentire al lettore di:

Analizzare e scoprire gli indizi lasciati dallo scrittore, che rivelano le caratteristiche dell’intenzione che Dio ha suggerito allo scrittore.

Esaminare questa ispirazione per arrivare ad una comprensione strutturata, personale e chiara del messaggio di Dio.

Approfondire a tal punto la Parola in modo da immergersi nel contenuto del messaggio per sentire e vivere effettivamente questa ispirazione, accompagnando la comprensione del lettore da una modalità come “accademica” a una dimensione molto più spirituale e sentita dal cuore.

Questo approccio serio, tecnico e spirituale ottiene in chi ascolta:

Un vero progresso umano e ascetico, contribuisce realmente alla conversione, ispira negli ascoltatori un desiderio di cambiamento morale, fino a motivali ad uscire e progressivamente essere testimoni ed evangelizzatori tra le persone prossime della loro comunità sociale.

Ma per poter utilizzare la voce è necessario prenderne coscienza e sapere come funziona, qual è il “tuo” registro vocale e come curarla e prevenire problemi che questo “strumento personale” può avere.

In questa parte cercherò di spiegarti come produciamo il suono con le nostre corde vocali. Questa presa di coscienza ti aiuterà a controllare il tuo strumento di comunicazione dandogli la considerazione che merita.

Per prima cosa dobbiamo capire che la nostra voce è UNICA ed è riconoscibile in mezzo a milioni di esseri umani; a volte notiamo delle caratteristiche simili nel timbro, nel modo, negli accenti, ma la nostra voce si forma nel nostro corpo e si proietta verso gli altri all’esterno per comunicare con loro.

Quindi la voce è un mezzo veramente importante per la nostra vita sociale, ma nello stesso tempo questo nostro personale strumento non viene considerato molto e per questo per niente educato al meglio delle sue possibilità e, sempre a causa di questa trascuratezza, la nostra voce potrebbe assumere delle deformazioni o dei suoni imperfetti poco comprensibili, spesso cantilenanti, noiosi ed opachi che rendono la comunicazione con l’altro veramente approssimativa e carente sotto molti aspetti.

Oltre a questi tipici difetti di espressività, si aggiunge il nostro modo di presentare i “contenuti del messaggio” in forme ripetitive, esagerate, poco coerenti o anche inventate che aggiungono elementi critici che rendono la nostra comunicazione verbale veramente inascoltabile.

Quindi, prima di capire come funziona il nostro originale strumento di comunicazione, sarebbe meglio analizzare la nostra modalità di trasmissione dei contenuti ed evitare di esagerare, scongiurare di confondere chi ascolta, scambiare le opinioni personali con i fatti concreti e controllare che le nostre “trasmissioni” siano sincere, chiare, oneste e puntuali come farebbe… un serio giornalista.

Verificare che il linguaggio sia veramente nostro e non che riportiamo come un registratore concetti e parole di altre persone, che magari non sono ben verificate e sicure.

Evitiamo quindi spettegolamenti inutili o addirittura la replica inconsapevole di bugie di altri; cerchiamo di essere “autentici”, personali ed affermare solo cose di cui siamo sicuri della loro fondatezza e veridicità.

 

vocedivina

Altra cosa negativa è quella di parlare incolpando gli altri o peggio essere dei giudici che sentenziano su tutto; senza arrivare ai famosi dialoghi a scarico di responsabilità di “Adamo ed Eva”, cerchiamo di riuscire ad essere integri, coerenti, persone affidabili che fanno quello che hanno detto.

E infine, altra cosa difficilissima, allontanarsi dal lamento nel parlare, o dall’essere negativi e fare in modo che le caratteristiche della nostra voce trasportino soprattutto amore verso gli altri e un desiderio non di affermare con prepotenza noi stessi ma di avere l’intenzione di essere di aiuto a chi ci ascolta.

Premesso ciò che riguarda il contenuto di quello che diciamo, possiamo ora impegnarci a migliorare la nostra voce in modo che i nostri personali ed originali concetti e i nostri contenuti siano supportati da una voce che aiuta e sostiene questi valori verbali che diffondiamo nel mondo circostante.

In questa terza parte troverete altre tecniche che rappresentano come gli utensili” che il falegname o l’idraulico portano sempre con sè per usarli nei momenti opportuni o nelle occasioni più impreviste.

Quindi come dicevo inizieremo prendendo consapevolezza del nostro apparato fonatorio analizzando ogni singolo elemento espressivo della voce, completandolo con alcuni esercizi particolari ed alcuni suggerimenti pratici.

L’esercitazione con la lettura ad alta voce ci accompagnerà e darà sicurezza nel parlare in pubblico, migliorerà la nostra eloquenza e in pratica contribuirà al miglioramento complessivo delle nostre comunicazioni.

Questa avventura ci aiuterà non solo per la lettura della parola di Dio, ma avrà effetti migliorativi anche nella vita di tutti i giorni, se parleremo o leggeremo qualche pagina di letteratura classica ad un nostro amico, ad un figlio, o leggendo per gli altri, per i bambini o per i malati.

Questa formazione ci aiuterà a perfezionare ed approfondire gli argomenti di qualsiasi libro, prendere consapevolezza dell’uso più appropriato che possiamo aggiungere all’espressività delle parole stampate e dargli vita comunicativa all’esterno.

Per concludere questa semplice parte iniziale motivazionale, possiamo rimarcare ancora che tutta la nostra vita è condizionata dalle relazioni che instauriamo con gli altri e con gli “ambienti” che frequentiamo; tutte le relazioni sono create e mantenute soprattutto attraverso la nostra voce e dal modo in cui la “proiettiamo” agli altri.

Ma la maggior parte delle persone considera la voce come qualcosa di naturale, automatico e immodificabile, e spesso non viene considerata per niente come invece strettamente collegata al proprio corpo e strettamente dipendente dal nostro pensiero e diretta espressione della propria creatività.

Questo concetto… di essere “automatica” e naturale… non ci suggerisce per niente l’idea che viceversa possiamo modificare la nostra voce e il nostro modo di produrla con allenamenti, esercizi, esperienze e impegno della nostra volontà.

Questo è quello che proviamo a fare, a “smuovere”, “stimolare”, “scuotere” con questa terza parte del libro!

 

  "Questo libro è dedicato a tutte le persone che desiderano imparare ad avere profonda consapevolezza delle PAROLE della Bibbia e riuscire a proclamarle con autorevolezza e sicurezza"
Racchiude 35 anni di esperienza nella Chiesa condensati in 430 pagine di puro valore. 
Non perdertelo per niente al mondo!"

Questo articolo è stato estratto dal libro “La Bocca di Dio” di Marilena Marino. 
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