"Gridatelo dai tetti...."

Pillole dal Libro: LA BOCCA DI DIO  di  Marilena Marino

L’espressività viene dal lettore che si impegna in questa missione importante per la propria vita e la vita degli altri; ci mette tutto il suo carisma, il suo cuore per trasmettere con emozione le vicende bibliche.

Certo, non tutti i lettori hanno lo stesso carisma di svolgere questo compito, alcuni sono bravi naturalmente, altri sono diventati efficaci con l’impegno, la dedizione e lo studio.

Quando il lettore riesce a sintetizzare tutte le idee e gli strumenti tipici del suo carisma, aiuta l’ascoltatore ad arrivare al massimo della comprensione.

Il Carisma del lettore, certo, non è per tutti, ma con il dovuto impegno la maggior parte di voi sarà in grado di trovare la propria modalità e perfezionarla. Devi solo impegnarti e superare la paura e la vergogna della esposizione al pubblico e la paura di commettere errori di lettura imbarazzanti.

Una delle cose che mi chiedono più spesso i miei allievi e che è uno dei maggiori punti di frustrazione, è quella di come leggere in modo realistico, autorevole ed efficace, senza nel contempo sentirsi impacciati, rigidi e poco convincenti.

Questo servizio viene svolto in modo gratuito, ma questo non significa che deve essere assegnato a caso a persone che non si sono impegnate per guadagnarsi questo ruolo.

Questo libro è proprio per aiutarti a “rimboccare le maniche”, come si dice in gergo, e vedere come tu puoi migliorare la tua capacità interpretativa nella lettura ad alta voce.

Alcune persone possono essere attratte dalla gratificazione di salire sull’ambone quasi come fosse uno spettacolo, ma il problema è proprio questo quando entri in una “modalità finta” o una “lettura recitata” o spettacolarizzata.

Se fai questo non stai svolgendo bene la tua missione ma stai rovinando la parola di Dio con modi innaturali, egoistici e non sinceri.

Così come un attore di teatro non può agire in un modo sincero e libero se non conosce le sue battute e non si è preoccupato di studiarle e ricordarle, anche il lettore deve abituarsi a conoscere leggere e studiare seriamente la parola di Dio, meglio ancora attraverso un cammino spirituale serio.

E così come gli attori neofiti cadono nella trappola di ripetere più volte le loro battute finte, ripetute nello stesso modo, in una lettura scolastica, riga per riga; così il lettore provetto non può improvvisarsi in una lettura banale “riga per riga!” che diventa finta e non produce nessun effetto spirituale di cambiamento in chi ascolta.

Ad esempio ci sono 100 modi diversi per dire “dove sei stato?”…

Immagina di dirlo ad un fratello o dirlo al coniuge che è stato via senza telefonare, o dirlo a un familiare che torna a casa dopo ore di assenza, ecc.

La partecipazione emotiva che metteremo in questa semplice frase sarà ben diversa. Questo esempio era per dire che a maggior ragione non puoi proclamare la Parola senza averla approfondita e vissuta seriamente.

Allo stesso modo molti durante la lettura restano fermi, quasi paralizzati, con gli occhi fissi al libro; ma questa paralisi non è molto naturale e non è per niente comunicativa.

Il linguaggio del corpo è essenziale nell’interpretazione, pertanto esercitati a leggere ad alta voce inserendo dei movimenti naturali semplici con la testa, o usare lo sguardo verso gli ascoltatori nelle piccole pause fra una frase e l’altra, certo niente di estremo e stravagante ma semplici movimenti che rafforzano la comunicazione.

Questo perché non stai leggendo in modo privato e individuale ma stai proiettando la forza della parola di Dio verso chi ti ascolta, e lo devi fare con tutti i mezzi comunicativi che ti sembrano adeguati e nello stesso tempo equilibrati.

Svolgendo questo compito devi aver chiaro: cosa stai facendo, qual’è l’obiettivo che vuoi raggiungere e le modalità da mettere in campo per questo servizio.

Il ciclo delle letture nelle liturgie è strutturato in modo da ripresentarsi identico a distanza di qualche anno, ma ogni volta ci trova “diversi” come persone e quella Parola ci espone ad una luce spirituale ancora diversa.

Ogni lettura all’interno della stessa liturgia è coordinata con le altre verso un tema o un obiettivo preciso. Nello stesso tempo, ogni tema della liturgia di ogni giorno è coordinato con quello del giorno precedente, del giorno seguente e del periodo liturgico dell’anno.

Quindi, prima di affrontare la lettura, bisogna capire in quale tempo liturgico siamo, quali altre letture ci sono state il giorno precedente o nella domenica precedente; a volte questo tema, questo obiettivo potrebbe non essere così evidente e quindi dobbiamo lavorare e trovare indizi per scoprirlo.

La nostra modalità di lettura deve quindi aiutare gli ascoltatori a seguire il filo del pensiero e del ragionamento che il ciclo delle letture vuole suggerire.


Per scoprire concetti e parole importanti del periodo liturgico
prova a leggere le letture della domenica precedente o dei giorni feriali precedenti individuando parole, frasi e concetti che si sono ripetuti nel periodo; questo aiuterà la comprensione del contesto generale del periodo e ti favorirà verso la giusta interpretazione.

La parola di Dio può avere una difficoltà che non va sottovalutata.

Sappiamo che gli scrittori hanno trascritto le ispirazioni spirituali nelle loro lingue madri, ma poi questi scritti sono stati tradotti in altre lingue e con passaggi intermedi di altre lingue più conosciute a quei tempi e, infine, nel corso dei secoli, sono stati tradotti nella nostra lingua contemporanea.

Questa serie di passaggi può rappresentare un ostacolo, perché nelle traduzioni, alcune volte, certe parole sono di difficile interpretazione, hanno significati diversi nelle varie lingue e, quindi, ci possono essere traduzioni poco coerenti. Non intendo che ci siano dei grandi errori nella Bibbia, ma possono presentarsi parole tradotte che per questioni storiche e culturali non rispecchiano alla perfezione il contenuto originario.

Altre volte lo stile dello scrittore o del traduttore può presentarsi con espressioni colloquiali che erano in uso ai suoi tempi e che però hanno perso il fedele senso ai nostri giorni.

Spesso la scrittura è molto sintetica e alcune parole o idee vengono tralasciate e il risultato non è sempre molto chiaro di come lo scrittore originale intenda esprimere la parola di Dio o come noi possiamo poi leggerla ad alta voce.

Una strategia tecnica da provare è questa modalità:

1 – Esercitati ad aggiungere nella lettura o negli spazi dove si percepisci un vuoto, delle parole o delle frasi che chiariscano meglio la situazione descritta nella Parola.

2 – Poi leggi ripetutamente il passaggio della lettura con gli aggettivi o le parole che hai inserito e aggiunto; riascolta così quel discorso modificato che si completerà con un’idea interpretativa più fluente e significativa.

3 – Ora togli ogni aggiunta personale e rileggi il brano nella sua “forma originale”, ma cerca di “mantenere” le sensazioni e le espressioni che le aggiunte ti avevano suggerito prima.

vocedivina

Un piccolo Esempio: Vangelo di Giovanni cap 9,1:


Passando, vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?. Rispose Gesù: Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo. Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva”.

Ecco come potresti aggiungere delle frasi o delle parole perché la comprensione sia per te più intuitiva:

Passando, fuori dalle mura di Gerusalemme, vide un uomo sporco abbandonato cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono perché non riuscivano a dare una spiegazione: “Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?”. Rispose Gesù con benevola autorità: “Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano evidenti i miracoli e manifestate le opere di Dio. Poi con compassione amore ed incoraggiamento Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno e sono qui con voi ; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo”. Detto questo, chinato e come raccolto in preghiera sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e commosso e pieno di amore gli disse: “Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe” – che significa Inviato. Quegli andò pieno di speranza, si lavò e tornò euforico e sconvolto dalla sorpresa che ci vedeva.

Dopo questi inserimenti, rileggi più volte il brano ad alta voce con le parole che hai inserito per rendere la lettura più “sensata alla tua comprensione”. Ripetendo il brano con le parole aggiunte il concetto della stessa diventerà per te più chiaro e le tue impostazioni vocali cambieranno in base alla connotazione ampliata che hai inserito.

Facendo questo esercizio ascolta bene la tua interpretazione, il tuo tono di voce, le variazioni sul ritmo, le pause che fai e quali parole o frasi enfatizzi o comprimi naturalmente e via dicendo.

Rileggi quindi più volte, finché la lettura esca in modo naturale, in modo sicuro ed espressivo; questo esercizio ti darà una più chiara e ambientata comprensione della Parola che stai leggendo e che stai cercando di proclamare con la giusta interpretazione.

Per finire ora prova a proclamare il BRANO ORIGINALE (cioè quello senza le tue aggiunte); vedrai che la tua lettura conserverà i toni espressivi, il ritmo e le pause che avevi immesso nella tua interpretazione variata con gli inserimenti.


Il risultato di questo esercizio sarà che la lettura diverrà più espressiva, fiduciosa, profonda nella sua comprensione, e suonerà più naturale.

Anche l’Assemblea percepirà il brano in modo più completo e saranno più in grado di capire la Parola. Questo sicuramente avrà un effetto importante ed efficace sulla trasformazione e la conversione delle loro vite.

Un’altra considerazione sempre per esemplificare lo stesso concetto è quello riguardo alla lettura delle preghiere elevate al Signore.

Nella Bibbia innumerevoli passi si rivolgono a Dio con preghiere, ma spesso i lettori che proclamano queste parole ad alta voce lo fanno come se fosse una “richiesta” e con una voce autoritaria, quasi come fosse una “pretesa” esigente e, raramente, con l’umiltà del “povero”.

Leggendo questi brani superficialmente sembra piuttosto che stabiliamo noi cosa Dio ci dovrebbe… “fare”. Ma nella realtà è sempre Dio che si preoccupa per noi e sa molto bene cosa è bene per noi, e spesso è qualcosa di completamente diverso da quello che pensiamo.

Certo come figli è umano alzare preghiere al cielo per fargli sapere ciò che ci sembra sia utile per noi.

Ma siccome la sua volontà è sempre migliore della nostra, la lettura di queste preghiere nella Bibbia dovrebbe esprimersi e suonare all’orecchio come se fossimo sinceramente disponibili che la “sua” volontà si compia in noi.

Una tecnica da sperimentare è quella di aggiungere “mentalmente” certe parole mentre si legge come: “per favore”, “ti supplico”, “ti prego Dio aiutami” ecc. adottando un tono di voce umile, rispettoso, reverenziale.

Provate questo suggerimento.


Ultime raccomandazioni: leggere con fiducia è molto importante per una buona comunicazione. Studiare e ricercare è una componente fondamentale per il lettore al fine di costruire una fiducia personale e una efficace comprensione della Parola.

Quando il lettore riesce a sviluppare una immersione seria nella Parola pone delle solide basi per comunicare all’Assemblea con sicurezza, fiducia e autorità.

Dall’altro versante se gli ascoltatori percepiscono fiducia e sicurezza nella voce del lettore possono aprire il proprio orecchio con fede alla Parola proclamata e pongono una maggiore attenzione ai contenuti che vengono letti.

Una buona abitudine per il lettore è quella di approfondire certe singole parole in cui ci si imbatte nel brano sacro.

Se si è insicuri su qualche parola, perché magari viene poco usata, è consigliabile prendere un dizionario biblico e approfondirla; anche se l’hai sentita ben descritta da qualcuno che sembra esperto, ti consiglio, per sentirti ancor più sicuro, di fare delle ricerche personalmente, questo ti dà una sicurezza assoluta sul significato di ogni parola.

Lo stesso atteggiamento vale per la pronuncia corretta di alcune parole o nomi un pò difficili che possiamo incontrare nella Bibbia. Questa è una specifica responsabilità del lettore.

Ogni approfondimento arricchisce la comprensione favorisce nuove sfaccettature dei significati. Questo atteggiamento di “andare a fondo” riesce ad ampliare le sensazioni e il sentimento che un certo brano o parola possono darti e questo, in definitiva, può aiutarti seriamente nella scelta della modalità di lettura.

  "Questo libro è dedicato a tutte le persone che desiderano imparare ad avere profonda consapevolezza delle PAROLE della Bibbia e riuscire a proclamarle con autorevolezza e sicurezza"
Racchiude 35 anni di esperienza nella Chiesa condensati in 430 pagine di puro valore. 
Non perdertelo per niente al mondo!"

Questo articolo è stato estratto dal libro “La Bocca di Dio” di Marilena Marino. 
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"Gridatelo dai tetti...."