Pillole dal Libro: LA BOCCA DI DIO di Marilena Marino
Ogni volta che sali sulla ambone del lettore lo fai perché ti è stato assegnato un incarico importante, e cioè di mettere in relazione parole, storie e concetti che sono stati ispirati da Dio nei secoli; quindi dovresti leggere queste parole in un modo che avrà un profondo impatto sui tuoi ascoltatori.
In questo ministero sei un intermediario, un collaboratore di Dio, devi restituire e trasmigrare la potenza di conversione con la quale Dio vuole aiutare gli uomini!
Lo schema della comunicazione è questo e tu fai parte e tu sei un tassello importante di questo schema comunicativo:
Dio >>>>>>> Scrittore >>>>>> LETTORE >>>>> Assemblea
Purtroppo questo lavoro non è così facile perché le parole scritte dall’uomo riescono a fatica a descrivere le idee spirituali infinite del messaggio di Dio.
Va anche considerato che alcuni scrittori descrivono meravigliosamente alcune situazioni, ma altri risultano di difficile comprensione e con un linguaggio criptico che solo i Padri della Chiesa nel corso dei secoli hanno sviscerato.
Per finire c’è il problema delle traduzioni: anche di recente alcune frasi della Bibbia sono state aggiornate e adattate al linguaggio attuale delle persone di questo secolo.
Dunque il lettore deve dipingere, con la sua proclamazione, quelle “emozioni” che se fosse stato presente ai tempi di Gesù avrebbe avuto!
Deve cercare di far risuonare dentro se stesso la Parola: in modo profondo, così che l’Assemblea percepisca veramente la commozione del suo spirito!
Il lettore deve essere come se fosse un testimone di quei tempi trascinato con la “macchina del tempo” ai nostri giorni. Attenzione però a non scadere in una “recitazione” drammaturgica che suggerisce solo un atteggiamento egocentrico ed ipocrita!
Per riportare una testimonianza veritiera ci vuole impegno studio e serietà.
Studiare la lettura prima (non come alcuni lettori che leggono cinque minuti prima della liturgia il brano e che spesso viene anche assegnato all’ultimo secondo o casualmente un minuto prima); il lettore deve prepararsi il giorno prima e riecheggiare e rivivere con gli occhi e le orecchie interiori le situazioni che la Parola descrive, immaginarsi di essere presenti in quella situazione e rivivere le emozioni che la Parola suggerisce anche fisicamente con il corpo, con tutti i sensi; e soprattutto evitando di cadere in una modalità razional-intellettuale che sicuramente non è nell’intenzione di Dio.
Il lettore deve quindi essere mosso da una sincera motivazione, da un genuino desiderio di comprendere per primo la parola di Dio e trasmetterla nel migliore dei modi ai fratelli e sorelle dell’Assemblea con il solo intento di aiutarli nel bene e aiutarli nella conversione personale.
Una preventiva preparazione è assolutamente necessaria. Occorre familiarizzare con il testo da leggere.
Non leggere mai dal foglietto che hai preparato di nascosto: il Libro liturgico, che contiene la parola di Dio, non è solo un accessorio per la liturgia, ma è il “libro-segno” della presenza del Signore nella comunità che celebra gli interventi di Dio, nella vita del suo popolo! Non puoi inserirci dentro un brutto fogliettino spiegazzato con i tuoi appunti, meglio essere naturali ed anche impacciati che leggere dal foglietto come uno scolaretto che “copia”.
Ilario di Poitier afferma: “Alla mensa del Signore riceviamo in nutrimento il pane della vita, ma alla mensa delle letture domenicali siamo nutriti dalla dottrina del Signore”.
Assume quindi importanza l’ambone che, come afferma il Vaticano II, ha uguale dignità e importanza dell’altare dell’Eucarestia; l’uno richiama l’altro in quanto il Verbo annunciato dall’ambone si fa’ carne sull’altare. È questa la realtà che permette alla Chiesa di parlare di “due mense”, quella della Parola e quella dell’Eucaristia. L’ambone è il luogo della Parola e “non delle parole”.
Per aiutarti in questo esercizio ho messo insieme un elenco di alcune domande più usate e stimolanti da prendere in considerazione quando ti prepari a leggere la parola di Dio.
Leggi queste domande meditale, contemplale, registrale o scrivile.
Questo è un pò come un processo creativo: trova la modalità che funziona meglio per te, un esercizio che fanno anche attori esperti per entrare nel personaggio.
Sì, certo, ci vuole tempo per questo lavoro, ma come qualsiasi altra cosa che viene praticata quotidianamente, più una persona si esercita e più diventa esperta e più questo processo importante e creativo diventa una tecnica che fa parte del suo carisma.
Per essere concreti facciamo un esempio prendiamo una parola:
Il cieco di Gerico – LUCA 18, 35-43…
“Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: Passa Gesù, il Nazareno! Allora gridò dicendo: Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me! Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: Figlio di Davide, abbi pietà di me! Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: Che cosa vuoi che io faccia per te? Egli rispose: Signore, che io veda di nuovo! E Gesù gli disse: Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato. Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio”.
Ora studiando la Parola devi rivivere con gli occhi e le orecchie della tua mente quella situazione per comprendere appieno l’evento, e soprattutto l’intenzione che Dio ha immesso attraverso Gesù!
Per aiutarti in questo devi porti come delle domande di questo tipo:
LOCALIZZAZIONE:
Dove si svolge questa scena: dentro Jericho o fuori?
Si trovavano su una strada o una piazza affollata?
Era una giornata calda o fredda?
Era mattina o al tramonto?
Dove si trovava il cieco?
IL TUO RAPPORTO CON QUESTA SITUAZIONE:
Come sarà stato il tono delle parole di Gesù rivolte al cieco: amorevole, sinergico, autorevole, paziente, misericordioso, compassionevole, sicuro di sé?
E tu come avresti reagito se ti fossi trovato come spettatore lì, realmente, in mezzo alla folla?
Cosa ti colpisce di questa situazione?
Cosa ti mette a disagio o ti coinvolge di questa situazione?
RAPPORTI FAMIGLIA AMICI:
Chi era la famiglia del cieco? Come è cresciuto questo cieco? Questo cieco ha fratelli, madre, padre… gli sono vicini? E se no perché?
Dove è cresciuto il cieco è stata facile per lui la sua vita?
Come viene considerato questo cieco nella sua città dai suoi conoscenti?
RELAZIONI E RAPPORTI:
Quante persone si muovevano con Gesù?
In che posizione stava il cieco in piedi, seduto, sdraiato?
Com’è l’aspetto fisico del cieco?
La folla si accorge del cieco?
Come reagisce la folla alle grida del cieco?
Come si sarà sentito dopo aver riacquistato la vista?
E la gente che ha assistito al miracolo come sarà rimasta: stupita, emozionata, scioccata, incredula, altro?
SOGNI PAURE SPERANZE ASPIRAZIONI:
Come vive questo cieco nel mondo? Quali sono i suoi sogni le sue paure le sue speranze?
Cosa vuole fare prima di morire? Quale esperienza potrebbe cambiare la vita di questa persona?
STATI D’ANIMO:
Come era lo stato d’animo del cieco prima era triste, angosciato, abbandonato, come si sentiva?
Qual è il suo stato d’animo dopo che gli dicono “passa Gesù”?
Com’è l’espressione del viso del cieco quando viene portato di fronte a Gesù e percepisce con gli altri sensi che solo Lui può salvarlo dalla cecità?
E quando si rende conto che Gesù sta parlando a lui personalmente? È spaventato, o pieno di speranza di riavere la vista?
Tutte queste domande possono aiutarti ad entrare emozionalmente nella storia della Parola e capire il contesto dell’evento, rivivere il vissuto per una profonda comprensione utile anche per se stessi e poi nel momento della proclamazione all’Assemblea!
Le risposte a queste domande ci aiuteranno a comprendere, sentire e a trasmettere più completamente le parole ispirate da Dio.
Le persone dell’Assemblea sicuramente assorbiranno in modo più pieno, vivo, accurato, genuino, la Parola e questa avrà certamente un impatto molto più potente sulle loro menti, sui loro cuori e sulle loro vite.
Per concludere, il segreto è questo immaginare di essere effettivamente in mezzo a quei personaggi camminare con loro, sperimentare quello che stanno vivendo, sentire concretamente le sensazioni che stanno provando.
Questo atteggiamento ti aiuterà ad andare molto più in profondità nella storia e a toccare con mano davvero l’intenzione di Dio.
Il medesimo coinvolgimento ti permetterà di scrutare negli spazi più segreti le parabole o il testo attraverso una comprensione molto più matura, ricca di colori, di sapori, di genuinità e di autorità.
Questo serio atteggiamento migliorerà al massimo la tua comprensione della Parola e la tua proclamazione avrà un effetto coinvolgente sull’Assemblea: con la tua convinta lettura attirerai i tuoi ascoltatori nella storia e li aiuterai ad entrare, sentire e assorbire il messaggio che è l’unico che ha il potere di cambiare la vita e la storia delle persone.
"Questo libro è dedicato a tutte le persone che desiderano imparare ad avere profonda consapevolezza delle PAROLE della Bibbia e riuscire a proclamarle con autorevolezza e sicurezza"
Racchiude 35 anni di esperienza nella Chiesa condensati in 430 pagine di puro valore.
Non perdertelo per niente al mondo!"
Questo articolo è stato estratto dal libro “La Bocca di Dio” di Marilena Marino.
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