"Gridatelo dai tetti...."

Davanti a domande che quasi tutti si sono posti almeno una volta nella vita, ci sono risposte molto nette che riportano al cuore della nostra fede, ma che tuttavia non sempre sono chiare nella propria coscienza. 

Lo spiega la fondatrice e presidente di “Nuovi Orizzonti” Chiara Amirante nel suo ultimo libro intitolato “La pace interiore. Liberarsi dall’ansia, dalle paure e dai pensieri negativi”.

Chiara Amirante
Chiara Amirante – photo web source

Il libro della Amirante nasce dalla constatazione che la pandemia ha stravolto duramente le vite di tanti, ha spiegato l’autrice all’agenzia dei vescovi Sir. Purtroppo però, concentrandosi ogni giorno sui bollettini del Cts e sulle conseguenze fisiche della malattia, ci si è purtroppo dimenticati di molti aspetti spirituali estremamente importanti. Che secondo l’autrice hanno dato vita a un’altra pandemia: “quella del malessere dell’anima”.

Le difficoltà di questo tempo e il modo per affrontarle

In particolare tra i più giovani, sempre più vittime di depressioni e disturbi di ansia e non solo. Per cui mai come oggi è di fondamentale importanza capire come dare risposta a tutto questo. “Sono partita dalla mia esperienza, da ciò che io per prima ho vissuto in questi 30 anni, da ciò che ho condiviso venendo a contatto con ragazzi provenienti da esperienze traumatiche, difficili, estremamente dolorose”, ha spiegato la Amirante parlando del libro.

Storie di “ragazzi che avevano deciso di morire e che oggi invece testimoniano la speranza pur vivendo, anche oggi a volte, situazioni drammatiche”. In questo, come in altri suoi titoli precedenti, la fondatrice di Nuovi Orizzonti ha cercato cioè di “mettere nero su bianco un percorso di guarigione del cuore”. “Io per prima ho dovuto imparare a gestire l’impatto con il dolore, anche quando è così grande da spezzarti il cuore”, ha raccontato.

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Quanti infatti non si sono mai chiesti, ad esempio, “come custodire la pace nei momenti difficili che la vita ci riserva”, “come non restare in balia di pensieri o stati d’animo negativi” oppure “cosa fare per non lasciarci sopraffare dall’ansia e dalle paure”? La risposta, per la Amirante, è molto chiara. “La guarigione, ogni guarigione passa per l’amore”, spiega. “Sperimentare di essere perdonati, ma soprattutto sperimentare di essere amati, così come siamo, fa tutta la differenza del mondo. Il bisogno di amare e di essere amati è quello che più di altri ci incalza, specialmente in questo tempo segnato dal consumismo”.

La certezza dei cristiani che mai li abbandona

Un tempo che la Amirante ha descritto come “straordinario e terribile al tempo stesso”, in cui si è vittime di una cultura dell’usa e getta e dove però purtroppo vi sin annidano molti terribili mali. Come “le tante ferite che a volte ci portano a chiudere il cuore, segnato dal tradimento, dall’abbandono”. Ma per i cristiani c’è una forza e una Presenza che non abbandona mai, e che ci viene ricordata durante la Settimana Santa.

È quella “dell’eterno amore del Padre per ciascuno di noi”. “Solo fare l’esperienza di un Dio che è amore, che ci ama incondizionatamente, ci aiuta ad affrontare le tante critiche che il mondo vomita ogni giorno su di noi”, ha spiegato la scrittrice al Sir, mettendo però al centro la possibilità di “un’esperienza rigenerante, attraverso la quale Spirito Santo guarisce tutto ciò che condiziona la nostra vita”. Grazie a cui “scopriamo di essere una meraviglia stupenda e che dentro di noi c’è qualcosa di molto bello”.

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“Essere amati significa scoprire che ogni persona è una meraviglia, che porta in sé una bellezza straordinaria, qualcosa di unico e irripetibile”, spiega quindi la fondatrice del noto movimento cattolico, lanciando in conclusione “un invito alla preghiera, indispensabile per alimentare sempre la nostra relazione con Dio, e poi indicazioni semplici di comportamento, accompagnate da pratici esercizi, con i quali dobbiamo allenarci giorno dopo giorno, imparando a comprendere che la nostra felicità non dipende solo e soltanto dalle situazioni, seppur drammatiche, che viviamo e si consumano intorno e dentro di noi, ma soprattutto, che abbiamo sempre una possibilità diversa per decidere come viverle e come affrontarle al meglio”.


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