
Strumenti per la Consegna: 16 – Amplificazione Sonora e microfoni
Pillole dal Libro: LA BOCCA DI DIO di Marilena Marino
Altro elemento critico da considerare al fine di avere una buona lettura durante la liturgia è quella di comprendere, magari anche in modo elementare, come funzionano gli impianti usati per amplificare la voce.
Un impianto di amplificazione è composto da tre tipi di attrezzature:
i microfoni, che servono a raccogliere la voce di chi parla, posizionati negli amboni.
L’amplificatore, che ha lo scopo di amplificare, potenziare i suoni catturati dai vari microfoni.
gli altoparlanti, colonnine verticali che servono a ritrasmettere fedelmente nell’ambiente i suoni catturati e amplificati. (voci o strumenti)
Per sfruttare meglio le potenzialità di queste attrezzature bisogna almeno capire alcune differenze fondamentali dei microfoni.
I microfoni si suddividono in 4 gruppi, in base alle caratteristiche interne di ogni tipo di microfono:
i microfoni onnidirezionali: che ricevono i suoni provenienti da ogni direzione;
i microfoni direzionali: che captano soltanto i suoni provenienti dalla direzione frontale.
i microfoni dinamici: che hanno una membrana interna poco sensibile per cui il lettore deve avvicinarsi molto (2/3 centimetri) per ottenere un suono consistente e hanno una qualità sonora medio bassa.
i microfoni a condensatore: che hanno un piccolo condensatore interno che li rende molto sensibili e di alta qualità, il lettore può parlare anche ad una distanza di 10/20 centimetri dal microfono; sono in genere protetti da una spugna “antipop” che riduce i picchi di volume generati spesso dalle consonanti “p” o “b”; sono cosi sensibili che il lettore NON deve assolutamente avvicinarsi troppo al microfono.
Normalmente un ambone funzionale deve essere dotato di un microfono direzionale e di tipo a condensatore.
Durante la lettura è importante usare variazioni di volume. Questo si può ottenere variando sia il volume della propria voce, ma anche variando la distanza della bocca rispetto al microfono.
La posizione media ideale con i microfoni a condensatore consiste nel disporre il microfono a circa venti centimetri dalla bocca, e leggermente rivolto verso l’alto.
Quando è necessario, si può variare la distanza della bocca dal microfono, con spostamenti completi della persona in modo che questi spostamenti siano visivamente meno invadenti; ogni spostamento va fatto senza abbassare la testa, cosa questa che produce un gesto troppo vistoso e poco elegante.
Va tenuto in debito conto anche la “proiezione” del suono; con questo termine s’intende la distanza a cui si vuole far giungere la propria voce. È diverso se si vuole far arrivare la propria voce a 5 o a 20 metri, perché ciò esige uno sforzo differente. Un bravo lettore deve esercitarsi a regolare la proiezione della propria voce a seconda del luogo, dell’impianto di amplificazione, dell’Assemblea e del testo.
Si possono distinguere tre zone, corrispondenti a tre distanze dai microfoni:
la zona dell’intimità (da 2 a 10 cm) che richiede di parlare a basso volume, in tono confidenziale;
la zona della conversazione (da 10 a 20 cm) che richiede di parlare come facciamo normalmente;
la zona del parlare in pubblico, o della proclamazione (da 20 a 35 cm) che richiede di parlare come se ci trovassimo in un locale di grandi dimensioni, con molte persone e senza microfono.

Consigli pratici:
Prima che inizi la liturgia: controllare con un colpetto sul microfono che tutto l’impianto acustico sia acceso e controllare soprattutto l’efficienza di tutti i microfoni.
Sempre prima dell’inizio della liturgia: assicurarsi che all’ambone sia predisposto tutto quanto è necessario per lo svolgimento del rito.
Una volta arrivato all’ambone e prima d’iniziare a leggere, ogni lettore deve preoccuparsi di regolare bene il microfono alla giusta altezza, con movimenti delicati, evitando di innescare brutti rumori nell’ambiente.
Verificare che il Lezionario sia alla pagina esatta per la propria lettura e ben collocato per le proprie esigenze.
Dare uno sguardo all’Assemblea e attendere che tutti abbiano preso posto.
A questo punto inizia la lettura vera e propria del testo biblico.
Non parlare direttamente in direzione del microfono, ma leggermente spostati di lato al microfono; per evitare quei rumori sgradevoli che si producono quando si pronunciano a distanza ravvicinata nel microfono le consonanti più potenti (P e B) e quelle sibilanti (S e Z).
Quando si parla o canta assieme all’Assemblea (nel ritornello del salmo, o nelle acclamazioni alla preghiera dei fedeli, o nel canto in generale, ecc.) bisogna usare un volume moderato per non coprire l’Assemblea stessa.
Se la nostra voce è troppo forte e schiaccia l’Assemblea, l’effetto che otterremo è quello che molti dell’Assemblea canteranno o risponderanno in modo molto più basso, sentendo che la propria voce ha una potenza insignificante ed è schiacciata dal cantore o dal lettore.
Ricordati di spegnere il telefono durante la lettura, ma non tanto per evitare che in quel momento qualcuno ti telefoni ma anche perché può trasmettere interferenze ache l’amplificazione può amplificare e diffondere in chiesa.
Ricorda che anche i fogli dei libri che leggiamo o i nostri movimenti su vecchi amboni di legno possono essere fonti di rumore che il microfono può rilevare.
Ricordati che i microfoni più sensibili amplificano tutto: il rumore di una collana o di un bracciale al polso, un problema respiratorio, di asma ecc. Anche il rumore delle vibrazioni della propria asta su cui è fissato o del leggio; quindi cerca di utilizzare il microfono con molta cautela.
Attenzione al cosiddetto effetto Larsen; questo è il classico “fischio” che il microfono innesca se regolato troppo alto di volume. Quindi i microfoni non devono mai essere rivolti verso i diffusori acustici presenti. E quello che il lettore puo fare per “tentare” di interrompere questo fischio tecnico è quello di alzare rapidamente il microfono verso l’alto e allontanarsi dal microfono. Mai e dico mai commettere l’errore di chiudere il microfono nel pugno della mano come per fermare questo suono fastidioso: questo gesto provocherà subito un aumento immediato del fischio in modo fastidiosissimo.
Davanti al microfono, ATTENZIONE, non parlare, a qualcuno che ti sta vicino, non fare commenti, non fare colpi di tosse, starnuti ecc. vicino al microfono acceso, perché il microfono amplificherà pure questi. Se devi farlo girati e allontanati dal microfono.
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Questo articolo è stato estratto dal libro “La Bocca di Dio” di Marilena Marino.
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