Esercitazioni finali ed Esempi – Quarta Parte

Esercitazioni finali ed Esempi – Quarta Parte

Pillole dal Libro: LA BOCCA DI DIO  di  Marilena Marino

Vangelo di Giovanni 8, 34-47

Gesù rispose loro: “In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro”. Gli risposero: “Il padre nostro è Abramo”. Disse loro Gesù: “Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro”. Gli risposero allora: “Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!”. Disse loro Gesù: “Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio”.

Gesù cerca con il ragionamento di convincere i Giudei della sua nuova verità; ma i Giudei fanno molta fatica a svincolarsi dalla “Legge”, Gesù tenta con la logica di spiegare al popolo la verità ma la mente degli uomini non riesce a capirlo.

Questa è anche la situazione attuale di oggi anche fra l’Assemblea spesso gli stessi cristiani faticano a capire il messaggio divino. Ecco come certe parole che seguono un processo ragionato vanno presentate con attenzione e cura perché hanno il potere di aiutarci nella conversione.

In questi brani il lettore deve individuare le parole “chiave” e presentarle all’Assemblea come punti di appoggio per accompagnare il ragionamento logico della Parola. Spesso certi concetti spirituali sono irragionevoli per l’esperienza umana quindi occorre pazienza nel guidare chi ascolta ad una profonda comprensione. Quindi è necessario usare al massimo tutte le caratteristiche comunicative della voce.

L’intonazione e l’espressione deve essere calma e amichevole come qualcuno che vuole aiutare a comprendere i misteri spirituali di Dio, mostrando empatia e comprensione per la probabile difficoltà dell’Assemblea a capire certe Parole difficili. Proclamare in modo non autoritario ma semplice, gentile e ragionevole con un tono positivo verso la conclusione desiderabile del brano. Quindi il ritmo deve essere lento, con pazienza dare tempo a chi ascolta di seguire la logica del discorso a volte molto complesso e quindi usare le pause nei punti giusti proprio perche i concetti vengano digeriti lentamente.

Usare una variabile gamma di intonazioni e di enfasi per non rendere la proclamazione monotona con un’adeguata variabilità del volume. Nei punti chiave individuati un diretto contatto visivo può essere sostenuto da espressioni facciali sincere e moderate.

 

Lettera ai Romani 1, 18-23

Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

 

Il tema riguarda la salvezza mediante la fede. Descrive in modo assurdo la condizione di peccato dei pagani, i quali, pur conoscendo Dio, hanno rifiutato il giusto rapporto con Lui scambiandolo con la venerazione delle creature animali.

 

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Per evidenziare l’assurdità del comportamento si potrebbe alzare le sopracciglia e spalancare gli occhi, anche alzando un pò le spalle. Adottare un volume medio ma leggermente più alto in prossimità delle frasi più contrastate.

Un ritmo più lento quando spiega le ragioni che denotano il comportamento ipocrita del peccato dei pagani. E il tono generale di sorpresa e stupore davanti al comportamento ridicolo che viene scelto, nonostante l’evidenza della manifestazione di Dio nella creazione.

Apocalisse 17, 5-8

Sulla sua fronte stava scritto un nome misterioso: “Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli orrori della terra”.

E vidi quella donna, ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Al vederla, fui preso da grande stupore. Ma l’angelo mi disse: “Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta, quella che ha sette teste e dieci corna. La bestia che hai visto era, ma non è più; salirà dall’abisso, ma per andare verso la rovina. E gli abitanti della terra il cui nome non è scritto nel libro della vita fino dalla fondazione del mondo, stupiranno al vedere che la bestia era, e non è più; ma riapparirà.

Questa scena dell’Apocalisse descrive le visioni misteriose e piene di complessi intrighi di questo libro ermetico. Un angelo fa vedere a Giovanni la grande prostituta, cioè Roma idolatra, nuova Babilonia. Ad essa appartengono i sette re. Tutto questo libro difficile va proclamato con attenzione cercando di aiutare la comprensione con gli strumenti che il lettore ha a sua disposizione.


L’intricato mistero richiede una lettura lenta ma non troppo, aiutata con pause nei punti adeguati, per distinguere le frasi a volte complesse e lasciare spazio a chi ascolta di raffigurarsi mentalmente le complicate visioni.

Il ritmo deve essere sempre lento, ad un volume moderatamente basso e con inflessioni accennate in alcune parole chiave.

Il linguaggio non verbale del corpo può denotare l’intrigo e il mistero usando gli occhi socchiusi con un leggero cipiglio, o aggrottare o sollevare le sopracciglia con un volto interrogativo o confuso completato a volte con l’inclinazione della testa.

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Nella Bibbia spesso troviamo brani di alcuni libri che sono scritti in forma poetica, come salmi, cantici, inni ecc:

Ma questi testi sono ancor più densi di contenuti spirituali.
La forma in cui si presentano non è ben comprensibile per noi oggi poiché derivata da traduzioni secolari, strutture poetiche schematiche antiche e adattamenti.

Questo certe volte ostacola il senso della lettura nonostante che negli anni una certa punteggiatura sia stata aggiunta per facilitarne la comprensione.

Anche il modo di leggerli nella Chiesa o una certa deformazione scolastica ci ha indotto a leggerli sempre nella stessa cadenza cantilenante, senza inflessioni, con un ritmo monotono. È come se ripetessimo certe formule che abbiamo sentito da altri pensando che quello sia il modo corretto di leggerle.

Ma la comprensione di questi inni poetici non riesce a trasmettere il profondo contenuto che contengono se li ripetiamo con la cadenza scolastica e poetica tradizionale.

L’efficacia del messaggio viene trasmessa se leggiamo questi testi secondo la modalità della conversazione; osservando bene la punteggiatura e eliminando di concludere ogni frase alla fine di ogni riga quando invece il senso della frase viene raggiunto alla riga successiva.

 

  "Questo libro è dedicato a tutte le persone che desiderano imparare ad avere profonda consapevolezza delle PAROLE della Bibbia e riuscire a proclamarle con autorevolezza e sicurezza"
Racchiude 35 anni di esperienza nella Chiesa condensati in 430 pagine di puro valore. 
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Questo articolo è stato estratto dal libro “La Bocca di Dio” di Marilena Marino. 
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Esercitazioni finali ed Esempi – Terza Parte

Esercitazioni finali ed Esempi – Terza Parte

Pillole dal Libro: LA BOCCA DI DIO  di  Marilena Marino

Vangelo di Luca 13, 23-30

Un tale gli chiese: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?”. Disse loro: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi”.

Gesù descrive la diversa situazione dei destinatari della promessa fatta ad Abramo. Il pianto e lo stridore dei denti simboleggiano disperazione e fallimento, mentre il raccogliersi a mensa è segno di comunione e felicità piena. In molte letture vengono presentati questi contrasti tra il positivo e il negativo; il lettore deve quindi accentuare e ben connotare queste differenze.

Altri opposti a confronto possiamo trovare nelle letture come tra buono e cattivo; paradiso e inferno; vita e morte; spirituale e materiale; virtù e peccato; immortale e mortale; salute e malattia; ecc.

La lettura va caratterizzata pensando come estremizzare il passaggio dalle situazioni negative a quelle liberatorie positive e quindi passando da toni con voce sprezzante e irrispettosa, passando ad un’altra invitante e piacevole per l’ascoltatore. Come se il Lettore dia già un giudizio di non voler assecondare le cose presentate nella parte della lettura negativa.

Per rinforzare il senso della differenza dei due stati, fare una pausa quando si passa da una zona all’altra e connotare le parti negative con un volume più basso e un’inflessione più cupa; in opposizione ad un tono più alto, limpido e con volume più marcato.

Stessa cosa chiaramente sottolineata con il linguaggio del corpo, passando per il testo negativo un cipiglio aggrottato e scuotendo leggermente la testa da un lato; mentre per il lato positivo accennare sorrisi e annuire con la testa per l’approvazione. Il contatto visivo può essere usato nelle parti positive perché confermano la forza della Parola, mentre evitare nei momenti negativi di guardare l’Assemblea.

Ezechiele 40, 1-49

Nell’anno venticinquesimo della nostra deportazione, al principio dell’anno, il dieci del mese, quattordici anni da quando era stata presa la città, in quel medesimo giorno, la mano del Signore fu sopra di me ed egli mi condusse là. In visione divina mi condusse nella terra d’Israele e mi pose sopra un monte altissimo, sul quale sembrava costruita una città, dal lato di mezzogiorno. 

Egli mi condusse là: ed ecco un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in piedi sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per misurare. Quell’uomo mi disse: «Figlio dell’uomo: osserva e ascolta attentamente e fa’ attenzione a quanto io sto per mostrarti. Tu sei stato condotto qui perché io te lo mostri e tu poi manifesti alla casa d’Israele quello che avrai visto».

Ed ecco, il tempio era tutto recinto da un muro. La canna per misurare che l’uomo teneva in mano era di sei cubiti, ciascuno di un cubito e un palmo. Egli misurò lo spessore del muro: era una canna, e l’altezza una canna…………..

(………il brano prosegue con la descrizione accurata della visione)

Il libro di Ezechiele si conclude con una visione maestosa, che descrive la vita futura di Israele, dopo l’esilio. Centro della vita del popolo sarà il tempio, di nuovo abitato dalla gloria del Signore.

La descrizione del nuovo tempio comincia dal muro esterno che separa l’area sacra dal resto della città, per passare poi alle porte e ai cortili ecc.

Queste visioni o sogni rappresentano profezie come esperienze oltre il mondo reale e vengono descritte con parole che sembra facciano fatica a descrivere un mondo ultrasensoriale.

 

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Il ritmo per la lettura deve essere anche un pò variato specialmente se il sogno o la visione è molto lunga, quindi alternando una lettura lenta nelle parti più difficili, e un ritmo più veloce in parti più descrittive, ma con una enfasi entusiasta per la gioia della rivelazione.

Poi vanno usate altre intonazioni che possano suggerire il mistero e la meraviglia che viene descritta, ma anche un senso di paura, entusiasmo e stupore per l’inspiegabile rivelazione.

Pause mirate nei punti giusti, dove sembra che le descrizioni scrutino nel ricordo vago della visione, ma senza esagerare se il brano è lungo.

Il volume e la velocità della lettura va dosato in modo medio naturale, per non stancare, ma alzandolo a tratti, in occasione di parti importanti o nei momenti di più grande stupore.

Usare il contatto visivo quando viene rivelato qualcosa di centrale ed importante e accompagnare la lettura con sorrisi nelle parti gioiose della visione o volto accigliato in parti più spaventose; ma anche ciglia corrugate nelle parti misteriose; fino ad espressioni del viso interrogative o meravigliate nelle parti più incomprensibili del brano.

Daniele 14, 34-41

L’angelo del Signore gli disse: “Porta questo cibo a Daniele a Babilonia nella fossa dei leoni”. Ma Abacuc rispose: “Signore, Babilonia non l’ho mai vista e la fossa non la conosco”. Allora l’angelo del Signore lo prese per la cima della testa e sollevandolo per i capelli lo portò a Babilonia, sull’orlo della fossa dei leoni, con l’impeto del suo soffio.

Gridò Abacuc: “Daniele, Daniele, prendi il cibo che Dio ti ha mandato”. Daniele esclamò: “Dio, ti sei ricordato di me e non hai abbandonato coloro che ti amano”. Alzatosi, Daniele si mise a mangiare. L’angelo di Dio riportò subito Abacuc nella sua terra.

Il settimo giorno il re andò per piangere Daniele e, giunto alla fossa, guardò e vide Daniele seduto. Allora esclamò ad alta voce: “Grande tu sei, Signore, Dio di Daniele, e non c’è altro dio all’infuori di te!”.

Questo racconto ha i toni della polemica contro gli idoli; la satira è svolta qui in forma narrativa e confronta fra paganesimo e fede nel Signore. Molti brani nella Bibbia finiscono con grandi esclamazioni o forti affermazioni che confermano ed esaltano l’intervento di Dio.


In questi brani il ritmo deve essere più veloce nella parte introduttiva che descrive il contesto per poi rallentare nella parte esclamativa.

Il tono può essere misto tra la gioia e la sorpresa o in altri brani diversi può essere di paura, rabbia o disperazione.

Il ritmo veloce comporta di inserire poche pause, proprio per non rallentare l’andatura; ma una pausa anticipatoria prima dell’esclamazione finale potrebbe enfatizzare la conclusione.

L’esclamazione potrebbe essere accompagnata da una mano leggermente alzata, e con volume forte di voce enfatizzare, rallentando, nella frase chiave conclusiva.

 

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Esercitazioni finali ed Esempi – Seconda Parte

Esercitazioni finali ed Esempi – Seconda Parte

Pillole dal Libro: LA BOCCA DI DIO  di  Marilena Marino

Vangelo di Giovanni 5, 1-9

Dopo questi fatti, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: “Vuoi guarire?”. Gli rispose il malato: “Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me”. Gesù gli disse: “Alzati, prendi la tua barella e cammina”. E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.

Nel Vangelo viene presentato un miracolo; ma la lettura vuole suggerire che ognuno di noi può essere guarito da Gesù da ogni infermità fisica o spirituale. Un brano che vuole aiutarci a desiderare la guarigione.

Il lettore deve tentare di aprire il cuore di chi ascolta dandogli speranza, conforto, incoraggiamento per la propria conversione, ma anche motivare, incoraggiare, chi è già ispirato o ha già sperimentato un proprio cambiamento, ad annunciarlo nel proprio paese o nel proprio ambiente sociale; è possibile cambiare vita e sperimentare la meraviglia della conversione del cuore.

Davanti a questo miracolo è bene usare un ritmo lento per imprimere una forte impressione sulla coscienza dell’ascoltatore; nelle prime frasi iniziali di localizzazione potrebbe avere un ritmo più rapido per dare forza alla parte conclusiva del miracolo.

Il tono emotivo sarà serio ma compassionevole ed incoraggiante, e nel finale uno stupore entusiasta e meravigliato. Nelle frasi di Gesù “alzati…” il tono sarà autorevole come un comando per una azione.

Le pause vanno inserite separando ogni sessione del dialogo tra Gesù e il paralitico; pausa più lunga anticipatoria prima del comando di Gesù e anche prima del risultato del miracolo.

L’inflessione più compassionevole e con tono più basso al… “…vuoi guarire?…” mentre più alto, austero al… “alzati..:” per generare più attenzione all’importanza del messaggio.

Il volume anche segue il cambio della scena e sarà più delicato e compassionevole nella prima parte ma più forte autoritario come diretto e aggressivo verso il male da scacciare. Il contatto visivo è importante in questo tipo di letture e sarà serio ma neutro, rivolto al libro che si legge nella prima fase; rivolto all’Assemblea per rafforzare l’attenzione degli ascoltatori, ma in modo serioso, con sopracciglia sollevate, nel momento delle parole di Gesù che consegna l’ordine di guarigione. Per concludere con sopracciglia inarcate, leggero sorriso di meraviglia per lo stupore della guarigione.

 

Vangelo di Marco 12, 28-34

Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi”. Lo scriba gli disse: “Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici”. Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: “Non sei lontano dal regno di Dio”. E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.


Questi brani del Vangelo danno delle citazioni del Vecchio Testamento e del Nuovo dove possiamo trovare “leggi” e consigli spirituali fondamentali per aiutarci nella nostra conversione e nel nostro cammino spirituale individuale; questi sono di aiuto anche alla assemblea. Gesù in questi passaggi sta come istruendo chi ascolta e si rivolge come un Maestro ai suoi allievi.

 

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Il ritmo della lettura deve essere lento e ben scandito, perché sono norme e citazioni fondamentali della “Torah” quindi deve essere chiaro a chi ascolta che non sono parole di Gesù, ma sta citando la Legge ebraica; quindi queste citazioni vanno lette con tono autorevole, come un mentore che richiama le regole importanti per la progressione spirituale di chi ascolta.

Le pause vanno usate dopo ogni citazione per separare queste dalle parole di Gesù e dello scriba. Sarebbe meglio diversificare l’inflessione e il volume tra queste tre figure lo scriba, Gesù che cita e Gesù che pronuncia i suoi consigli.

Il linguaggio del corpo sarà con la testa chinata alla lettura sul libro nei momenti delle citazioni mentre, nel momento conclusivo finale, meglio rallentare molto il ritmo e proiettare il contatto visivo verso l’Assemblea con un atteggiamento benevolo ma autorevole.

1 Lettera ai Corinzi 12, 27-31

Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano? Desiderate invece intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime.

 

S. Paolo ricorda che Dio ha stabilito nella comunità cristiana tre ministeri fondamentali per la sua nascita e crescita: apostoli, profeti, maestri. Ma ognuno ha il suo dono per l’edificazione di tutti.

Lo fa ponendo delle domande che provocano e mettono in moto il ragionamento razionale per arrivare ad una conclusione spirituale.

Il Lettore deve capire il contesto: se la domanda si aspetta una risposta concreta o serve per stimolare una risposta mentale, o se è una domanda retorica dove la risposta è già scontata.

Nelle letture con “domande” il tono deve essere “deciso” poiché ci si aspetta una risposta verbale o mentale da chi ascolta; ma anche ci può essere una intonazione sottilmente ironica.

Il ritmo iniziale parte con una affermazione decisa, quindi con ritmo moderato che afferma lo stato delle cose nella Chiesa.

Nelle domande il ritmo rallenta, per scandire e separare da pause ogni domanda e con un ritmo in crescendo graduale fino alla domanda… “tutti le interpretano?”. In questo punto una pausa anticipatoria della risposta che crea attenzione alla soluzione che viene dopo.

Enfatizzare le parole, apostoli, profeti, maestri. Nelle domande enfatizzare ancora con un volume piu alto apostoli, profeti, maestri, e dopo una pausa ripartire con un crescendo di ritmo di volume e di tonalità.

Il volume iniziale sarà medio e affermativo ma successivamente considerare un crescendo di volume per affermare una maggiore autorità e una decisa convinzione nelle affermazioni, anche se sono in forma di domanda.

Il linguaggio non verbale potrebbe usare una piccola inclinazione della testa per suggerire un tono ironico, accompagnato da una leggera alzata di spalle al momento delle domande; per poi concludere con lenta velocità e tono più basso ma deciso e agganciando un contatto visivo sull’ultima frase “…desiderate…” per guardare diverse persone dell’Assemblea come una esortazione personale e un invito che viene proprio da Dio per mezzo di San Paolo.

 

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Esercitazioni finali ed Esempi – Prima Parte

Esercitazioni finali ed Esempi – Prima Parte

Pillole dal Libro: LA BOCCA DI DIO  di  Marilena Marino

Per concludere in questa parte ho elencato alcuni esempi di interpretazione di alcune Parole della Bibbia.

Queste sono solo indicazioni di come andrebbe approfondita e studiata ogni parola, anche preparata nel modo migliore per consegnarla all’Assemblea in maniera che fruttifichi.

Sono certamente solo alcuni esempi e i vari suggerimenti inseriti in ogni Parola sono certamente personali, un suggerimento che deve essere di stimolo a trovare la propria modalità di applicazione pratica.

Non considerare queste indicazioni come uniche! Sono solo un possibile approccio per capire come avvicinarsi al brano da leggere e sviluppare una procedura di approfondimento ed interpretazione assolutamente personale.

 

Lettera agli Efesini 2, 19-22

Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.

 

Gesù fa una rivelazione sconvolgente: anche i pagani ora mediante il battesimo sono diventati concittadini dei santi, membri del popolo di Dio, e appartengono alla Chiesa.

Quindi il tono generale deve avere un sapore di promessa, ma anche autorità mista a gioia. La sorpresa per questa Rivelazione. L’annuncio sarà con ritmo lento perché è una cosa da capire bene, mai sentita prima. Ogni frase deve avere delle pause di separazione per dare tempo di comprendere i concetti. Usare una enfasi nei punti più solenni.

Enfatizzare i pronomi “voi” per rendere partecipe l’Assemblea e che questo messaggio è per ognuno di loro.

Il volume sonoro deve essere ben forte e autorevole. L’atteggiamento del corpo deve essere sincero e con un leggero sorriso di buona notizia; guardando col contatto visivo l’Assemblea su ogni fine delle frasi chiave, ma anche sui pronomi “voi”.

Salmo 37, 5-6

Affida al Signore la tua via,

confida in lui ed egli agirà:

farà brillare come luce la tua giustizia,

il tuo diritto come il mezzogiorno.

 

Questi versetti contengono una promessa che Dio fa al suo popolo, ma anche il simbolo dei beni che la benedizione e la protezione di Dio accordano a chi è fedele. Quindi una esortazione all’attenzione, un avvertimento.

Il ritmo deve essere lento ma serio, concentrato, la rivelazione di un grande segreto per la vita di chi ascolta; quindi spezzare molto con le pause. Il tono deve essere basso, con un volume basso come a suggerire un segreto importante.

Il contatto visivo sui pronomi “tuo” sottolineando che è una cosa che riguarda ognuno di loro; le sopracciglia alzate, viso rilassato e rasserenato dall’aiuto del Signore.

 

 

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Lettera agli Ebrei 2, 14-18

Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita. Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.

In questa lettera c’è una rivelazione un pò complicata riguardo all’incarnazione di Gesù e altri concetti forti, queste letture sono abbastanza lunghe e dense da assimilare. Ogni frase è collegata e presenta un ragionamento che va seguito progressivamente, richiedono enfasi in alcune frasi importanti. È determinante che l’Assemblea riesca a distinguere le varie parti e seguire il ragionamento che viene presentato.

In questa lettura complessa usare un tono comprensivo, paziente e compassionevole. Il ritmo deve essere lento perché chi ascolta abbia il tempo di assorbire i vari concetti forti che vengono enunciati.

Le letture più lunghe hanno bisogno di variare il ritmo per distinguere i vari elementi e per rendere meno monotono il flusso delle parole. Meglio fare delle pause tra le varie frasi forti o seguendo i suggerimenti della punteggiatura; le pause sono importanti per dare tempo a chi ascolta di comprendere bene ogni frase e concetto in modo da essere pronto per i passaggi successivi. Usare anche l’enfasi per evidenziare parole importanti. Il contatto visivo va utilizzato durante le pause o nei momenti più significativi delle frasi, mantenendo un aspetto del viso compassionevole e fiducioso nelle idee che vengono presentate.

 

Esodo 32, 10

Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione.


Il Signore ammonisce Mosè riguardo alla dura cervice del popolo che non obbedisce e non si sottomette mettendo in contrasto quelli che non obbediscono da quelli che invece lo ascoltano.

Il confronto va presentato con ritmo lento e un tono che diventa negativo nelle frasi di disprezzo e rassicuratore e moderato nelle frasi positive. Una pausa va usata nella seconda parte “…invece…” per sottolineare e potenziare il contrasto. Nella parola “invece” ci sarà enfasi per rimarcare il positivo della ammonizione; mentre la tonalità sarà più bassa nella zona negativa e più luminosa e alta per evidenziare la parte desiderabile della promessa del Signore.

Stessa cosa anche per il volume delle due parti in contrasto, cioè più basso per la parte negativa e più alto per quella positiva. Stesso contrasto va comunicato con il linguaggio non verbale del corpo: il contatto visivo assente nella prima parte e vivo contatto all’Assemblea nella promessa del Signore, come per sottolineare che la stessa promessa la sta facendo “oggi” a chi ascolta.

L’espressione del viso può partire con sopracciglia accigliate e piccoli scuotimenti della testa in segno di disappunto, per concludersi nella parte finale con sopracciglia inarcate, e accenno di sorriso luminoso per esprimere la desiderabilità della promessa.

 

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Strumenti per la Consegna: 17 – Prova e Sperimenta le Tecniche per dominarle

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Pillole dal Libro: LA BOCCA DI DIO  di  Marilena Marino

A questo punto una indicazione finale: ricorda che questo ministero del lettore ti è stato affidato da Dio!

Quindi vuol dire che hai una capacità innata di riuscire in questo; devi solo assumere l’impegno seriamente sviluppando al massimo le tue potenzialità espressive.

Il lavoro per diventare un Lettore efficace, se fatto con amore, non è faticoso e nemmeno impossibile quando lo Spirito ti guida; devi solo aggiungere il tuo impegno, la tua sincerità, la tua Fede, la tua passione per centrare l’obiettivo di questo servizio, così come, occorre tutto questo, in ogni ambito della vita.

Per farlo è necessario solo un pò di studio e disciplina, basta leggere un capitolo al giorno di questo libro o le pagine che puoi e riuscire ogni giorno ad esercitarsi nella pratica.

Un passo alla volta e riuscirai a padroneggiare gradualmente queste tecniche. Un poco alla volta riuscirai a fare tue queste modalità ed applicarle poi nel concreto.

Devi cercare di avere il controllo assoluto del tuo strumento vocale per arrivare dopo alcune correzioni ad ottenere la capacità di enunciare perfettamente.

Quello che “proclami” deve essere letto in modo completamente chiaro, acuto e articolato.

È importante lavorare su questo percorso facendo regolarmente esercizi in modo da poter modellare il tuo strumento vocale prima che arrivi il momento fatidico di leggere sull’ambone.

Ricordati di applicare quei piccoli ma tanti suggerimenti per la salute della voce e quindi bere molta acqua e assicurarti che i tuoi seni nasali siano puliti prima della lettura.

Come dicevamo nei capitoli precedenti l’importante è che tu sia coinvolto con tutto il corpo, con tutta la tua persona, in questo processo di lettura, reagendo seriamente ed emotivamente al messaggio che stai inviando all’Assemblea.

Il metodo migliore per perfezionare le tue capacità vocali sarà parlare e leggere ad “alta voce” il più spesso possibile; puoi farlo provando con brani di diverso carattere, testare i tuoi timbri vocali naturali e varie sfumature di voce che potresti utilizzare e sperimentare anche le diverse tecniche vocali di enfasi, mordente ecc. che abbiamo elencato.

Esercitati a leggere ad alta voce!

Questo tipo di pratica è essenziale per padroneggiare la lettura e trasformarla da una lettura “fredda” ad una efficace e comunicativa.

Non limitarti a leggere le parole con una voce monotona, impegnati a leggere i brani sacri con emozione.

Leggi la Parola nel “carattere” dei personaggi che sono presentati; o trova altre opportunità per leggere la Parola o anche qualche brano non sacro ad altri. Leggi libri di fiabe ai bambini; leggi articoli di riviste agli amici, leggi poesie alla tua famiglia o in qualsiasi altra occasione tipo eventi, matrimoni, assemblee, situazioni di lavoro, ecc.

Questo è un consiglio semplice, ma incredibilmente importante, perché dopo diverse prove non sarai più tentato di tenere la testa bassa china sul Libro ma acquisirai la disinvoltura di proiettare il tuo contatto visivo a chi ti ascolta; l’Assemblea vuole vedere le tue espressioni facciali, se provi emozioni nella lettura, se credi in modo vero in quello che stai proclamando e che non ti stai nascondendo dietro a quel Libro.

Sappiamo tutti che la pratica rende perfetti, ma questo non è un consiglio valido solo nell’ambiente scolastico; il consiglio è valido anche per questo nostro compito di Lettori della Parola.

Anche se pensate di essere dei lettori esperti, provare a leggere ad alta voce quotidianamente garantisce una sicurezza ed una modalità fluida nella proclamazione; così come un cantante o un atleta deve esercitarsi tutti i giorni per mantenere alte le sue performance, e lo stesso atteggiamento è valido anche per questa missione importante che vi è stata affidata.

 

 

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Leggere letture della Bibbia ad alta voce quotidianamente è un allenamento che produce dei risultati importanti:

  • Aumenta sempre di più la vostra comprensione profonda della parola di Dio.

  • Leggendo ad alta voce inneschi un processo di trasformazione per cui le parole scritte pronunciate entrano nel tuo spirito per convertire realmente anche la tua vita.

  • Esercitandoti nella lettura dei brani della Bibbia ad alta voce, ti aiuta ad essere più concentrato e aiuta la tua mente ad essere focalizzata sul messaggio.

La prima volta che leggi un brano forse sarai più focalizzato sul modo di leggere quella Parola; e successivamente comincerai a studiare come articolare bene quella lettura e controllare i vari meccanismi espressivi che abbiamo presentato nei precedenti capitoli.

Ma in una fase successiva riuscirai a toccare più in profondità il significato; e questa esperienza viva più chiara trasformerà il messaggio della Parola in idee per il nostro Spirito, fino ad avere una reale “immersione con il cuore” che apre ad una comprensione più elevata e spirituale della volontà di Dio per noi.

Arrivati a questo alto livello siamo così pronti ad esternare questi sentimenti vissuti sinceramente.

Questo genera spontaneamente i giusti toni per la lettura nella assemblea e i nostri sentimenti aiutano il messaggio di Dio ad arrivare alle persone che ci ascoltano.

Se abbiamo fatto un buon lavoro e ci siamo esercitati attraverso: studio, prove e letture quotidiane, sicuramente la musicalità e l’articolazione della nostra voce trasmetterà in modo preciso e vissuto il messaggio spirituale e anche i nostri ascoltatori entreranno in risonanza spirituale con noi.


Per concludere uno schemino pratico di cosa deve fare un lettore per prepararsi a leggere una lettura.

Questo elenco di operazioni da fare se espletato con determinazione e impegno consentirà al lettore di studiare e approfondire progressivamente e sotto i diversi aspetti il testo della parola di Dio.

  1. Sapere in anticipo quando e quale sarà la lettura assegnata: in genere queste comunicazioni circolano nel gruppo lettori, che si occupa anche di stabilire i turni dei lettori; abbiamo già detto che non si deve scegliere il lettore poco prima della liturgia o peggio ancora mentre la celebrazione è iniziata.

  2. Leggere e studiare qualche giorno prima il testo per capirne bene il significato: ci si può aiutare con un commento nel web e partecipando alle riunioni del gruppo liturgico parrocchiale.

  3. Individuare il “genere letterario” del testo: comprendendo il genere del libro da cui è stata tratta la lettura e il tipo specifico di lettura.

  4. Cercare le parole o le frasi chiave del brano: perché è su queste poche parole o frasi chiave che la lettura dovrà focalizzarsi e trovare il modo di enfatizzarle.

  5. Studiare il testo dal punto di vista tecnico: allo scopo di leggerlo correttamente, cioè ricercare come una “punteggiatura orale” nascosta nel testo (pause, incisi, cambiamenti di intonazione, di ritmo, ecc.), evidenziare le parole di difficile pronuncia, e pensare il tipo d’interpretazione adatto al testo.

  6. Leggere la lettura ad alta voce più volte: fare delle prove, possibilmente di fronte a qualcuno che ascolta o anche registrarsi e poi risentire in modo critico la registrazione.

Non è necessario fare tutto subito e alla perfezione.

Ma è importante cercare di assimilare questa modalità gradualmente e confrontarla ad ogni celebrazione con l’esperienza pratica diretta.

Con l’impegno dovuto e la costanza è possibile mettere in pratica tutte queste cose, preparando ogni volta la propria lettura. Un classico è dire che “non si ha tempo” per questo; ma data l’importanza di questo impegno settimanale e se troviamo il tempo per fare altre cose anche meno importanti, perché non possiamo trovarlo per svolgere questa missione di Dio?

 

  "Questo libro è dedicato a tutte le persone che desiderano imparare ad avere profonda consapevolezza delle PAROLE della Bibbia e riuscire a proclamarle con autorevolezza e sicurezza"
Racchiude 35 anni di esperienza nella Chiesa condensati in 430 pagine di puro valore. 
Non perdertelo per niente al mondo!"

Questo articolo è stato estratto dal libro “La Bocca di Dio” di Marilena Marino. 
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