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Papa Francesco: la santità è per tutti

i santi non sono ‘superuomini’

Solennità di tutti i Santi. Un cammino da fare insieme!

Nella festa di Tutti i Santi, Papa Francesco ha sottolineato che i santi non sono “superuomini” che “nascono perfetti”, ma sono piuttosto persone comuni che hanno scelto di seguire Dio, sottolineando che i santi non sono “superuomini” che “nascono perfetti”, ma sono persone comuni che seguono Dio “con tutto il cuore”.

«Sono come noi, sono come ognuno di noi, sono persone che prima di raggiungere la gloria del cielo vivevano una vita normale, con gioie e dolori, fatiche e speranze».

Ogni santo ha cambiato la sua vita «quando hanno riconosciuto l’amore di Dio, lo hanno seguito con tutto il cuore, senza condizioni e ipocrisie».

“Hanno trascorso la vita al servizio degli altri, hanno sopportato sofferenze e avversità senza odio e hanno risposto al male con il bene, diffondendo gioia e pace”, ha affermato.

“La santità è bella! È un modo bellissimo!” Dice Papa Francesco. “I santi ci danno un messaggio. Ci dicono: siate fedeli al Signore, perché il Signore non delude! Non delude mai ed è un buon amico sempre al nostro fianco”.

Il Papa sottolinea che tutti possono essere santi.

«Essere santi non è un privilegio di pochi… tutti noi nel battesimo abbiamo l’eredità di poter diventare santi. La santità è una vocazione per tutti”.

«Tutti noi siamo chiamati a camminare sulla via della santità, e questa via ha un nome, un volto: il volto di Gesù Cristo.

Papa Francesco afferma che la Festa di Tutti i Santi “ci ricorda che lo scopo della nostra esistenza non è la morte, è il paradiso!”

“I santi, gli amici di Dio, ci assicurano che questa promessa non delude”, ha aggiunto. «Nella loro esistenza terrena, infatti, avevano vissuto in profonda comunione con Dio. Nei volti più piccoli e disprezzati dei loro fratelli hanno visto il volto di Dio, e ora lo contemplano faccia a faccia nella sua gloriosa bellezza”.

I santi mostrano gioia e amore, ha detto.

“I santi sono uomini e donne che hanno la gioia nel cuore e la trasmettono agli altri. Non odiare mai, ma servire l’altro, è il bisogno più grande. Pregare e vivere nella gioia: questa è la via della santità!”

I santi non “pongono condizioni” a Dio, spiega il Papa. Inoltre, “non sono violenti ma misericordiosi e cercano di essere artefici di riconciliazione e di pace”.

«I santi non hanno mai odiato», aggiunge il Papa. “Comprendilo bene: l’amore è da Dio, ma da dove viene l’odio? L’odio non viene da Dio, ma dal diavolo!”

Il Regno dei Cieli è per coloro che confidano nell’amore di Dio e non ripongono la loro sicurezza nelle cose materiali. È per chi ha umiltà e “cuore semplice” e non giudica gli altri. Il Regno dei Cieli è per “coloro che soffrono con chi soffre e gioiscono con chi gioisce”.

I santi sono anche fonte di forza d’animo e di speranza, osserva.

“I santi ci incoraggiano con la loro testimonianza a non avere paura di andare controcorrente o di essere incompresi e derisi quando parliamo del Signore e del Vangelo”, “Essi ci mostrano con la loro vita che chi rimane fedele a Dio e alle sue parole sperimenta ora su questa terra il conforto del suo amore e poi lo sperimenta “centuplo” nell’eternità”.

Il giorno di Tutti i Santi ci parla della vita umana che non termina con la morte; la vita non è tolta ma trasformata e vissuta nella beata eternità di Dio. Il giorno di Tutti i Santi è una giornata di celebrazione e di autentica catechesi dei misteri della nostra fede, i novissimi: morte, giudizio, infermo e paradiso.

Concludendo, possiamo dire, quindi, che Il santo non è il buono o colui che si sforza di migliorarsi, non è un superuomo, piuttosto è un uomo vero, perché aderisce alla bellezza e alla verità dell’incontro con Cristo e, come colui che è trascinato da un grande amore, vive la densità dell’istante tutto preso dalla memoria del suo volto e desidera che anche gli altri possano incontrare la pienezza  e il fascino che lui ha visto.

Per la tradizione cristiana il santo è, perciò, un uomo vero, riflesso di Cristo, l’unico in cui l’umanità si è compiuta in tutta la sua potenzialità. Pensiamo ad Andrea e Giovanni che, dopo che hanno incontrato il Maestro, gli chiedono: “Maestro, dove abiti?”; Lui risponde: “Venite a vedere” !


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