"Gridatelo dai tetti...."

L’ARTE DELLA PREGHIERA

il libro dei Salmi è un esorcismo potente, poiché onora i giorni e le notti, le estati e gli inverni dell’anima. C’è spazio per la speranza e l’angoscia, per la gioia e la delusione, per l’entusiasmo e la demoralizzazione, il trasporto e la prostrazione, l’energia e l’affaticamento, il forte desiderio di riconciliazione e l’altrettanto pungente voglia di vendetta, comunione e solitudine. La porta è aperta a tutte le età della vita, vecchiaia compresa. Vi trovano casa tutti i legami: moglie, marito, genitori, figli, amici, nipoti, vicini… e anche i nemici. Nel Salterio sta la città e la campagna, la terra fertile e la polvere, il torrente pieno d’acqua e la siccità. Reagendo alle concrete, diversissime situazioni della vita reale, l’anima chiede, esige, supplica, loda, insiste, si arrende, si ostina e si abbandona, ringrazia e si lamenta. E ciò che più meraviglia e consola è che al termine di ciascuno di questi riverberi si possa esclamare: “Parola di Dio”.

Lo spiega bene, con affettuosa sapienza, monsignor Vincenzo Paglia nell’introduzione al suo commento al Salterio: L’arte della preghiera. La compagnia dei salmi nei momenti difficili (Milano, Terra Santa, 2020, euro 19). Il testo, scritto durante la pandemia causata dal Covid 19, intende, tra l’altro, esprimere la convinzione che, appunto, perfino dentro la bassa marea dell’anima lo Spirito può parlare. L’efficace introduzione è seguita dal commento a ciascun salmo; conciso, vitale, esigente e consolante. Nell’esposizione spicca la capacità dell’Autore di restituire non solo il senso delle parole dei salmi, ma anche la loro voce. È più facile intendere le parole rispetto alla voce. Le parole possono essere bugiarde, difficilmente lo è la voce, poiché è la prima decantazione dell’anima. Imparare a coglierla significa sfiorare il mistero di una persona. È agevole ripetere le parole di qualcuno; arduo echeggiarne la voce. Eppure è questa la sfida lanciata dal Buon Pastore. Altrimenti le pecore, ascoltando le parole di Cristo, ma non sentendone la voce, vanno da un’altra parte. Paglia commenta i salmi facendone risuonare la voce, come un’educazione alla voce di Cristo che, «gridando», recitò il salmo: «Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?».

Nel titolo del libro si trova la parola magica “arte”. La necessaria originalità di un’opera d’arte è sorprendente, ma mai eccentrica, poiché è anche risultato di disciplina, termine vicino a quello di “discepolo”. Diventa artista solo chi accetta di imparare, andando a bottega. Il lettore di questo libro si troverà simpaticamente in questa condizione.

di Giovanni Cesare Pagazzi

La compagnia dei salmi nei momenti difficili

Un invito a chi crede e chi no a superare l’afasia del nostro tempo incerto, per ritrovare nei salmi le parole più intime e appassionate di un dialogo con l’Eterno.

«L’arte della preghiera non richiede l’apprendimento di regole astratte. A pregare si impara pregando». In sintonia con questa convinzione, mons. Paglia invita chi crede e chi non crede a superare l’afasia del nostro tempo incerto, per ritrovare nei salmi le parole più intime e appassionate di un dialogo con l’Eterno.

Il Salterio è un preziosissimo scrigno di sapienza per cominciare – o ricominciare – a pregare. I salmi sono parole di carne. Nei salmi c’è l’intera vita: dal seno materno alla nascita, dalla giovinezza alla vecchiaia. Nei salmi c’è il lavoro, il riposo, i sensi di colpa, le grida nella malattia e nel dolore, ma anche la gratitudine, la gioia, la meraviglia.

I salmi mostrano le profondità nascoste del cuore umano, e insegnano a pregare non solo per se stessi, ma per l’intera creazione, accogliendo Dio per riversarlo sul mondo. Certo, è un rapporto asimmetrico, che porta la creatura a salire in alto, e il Signore a chinarsi premurosamente su di lei, ma la relazione è calda, intensa: talvolta, è una discussione a suon di imprecazioni e gelosie; talaltra, è una supplica struggente; altre volte ancora, è lode universale. Mai sono monologhi, i salmi. Sono sempre un dialogo tra un Tu che risponde e un io che chiede.

Edizioni Terra Santa


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