"Gridatelo dai tetti...."

Riflessioni Mese Mariano Donne e Maria

Chi lo vede come un segno di riverenza, chi come un elemento della tradizione che non deve essere abbandonato. Ma qual è il vero motivo per cui le donne lo indossano? 

Una domanda che in tanti si pongono e a cui attraverso un piccolo excursus anche storico, cerchiamo di rispondere.

Perché le donne portano il velo in testa quando sono in chiesa?

Le donne portano il velo alla Messa?

Ci sono donne che ancora oggi rimangono fedeli al velo intesta. Ma se guardiamo indietro, alle nostre nonne, ci accorgiamo che, poi, non è passato così tanto tempo da quando era uso diffuso. La domanda frequente è.

Perché la donna, in chiesa, copre il capo e gli uomini no?

Sotto il tuo manto (Frisina)

Non si tratta solo del velo. Anche in inverno, ad esempio, ci accorgiamo che alla donna è permesso indossare il cappello in testa, mentre agli uomini no. Un’usanza? Una tradizione prettamente cristiana? O c’è altro? In effetti ci sono delle spiegazioni ben precise per rispondere a questi interrogativi.

La moda, potrebbe dirci, ad esempio, che si tratta di qualcosa di obsoleto. Ma se guardiamo con occhi diversi, con il nostro essere cristiani, ci accorgiamo che, effettivamente, indossare il velo fa parte della tradizione cattolica. Pensiamo al velo solo per le spose, ma non a chi, invece, partecipa alla Messa.

Partiamo dal presupposto che, dovremmo ricordarci che stiamo entrando nella Casa di Dio, in un luogo sacro, dove di lì a poco, sarà celebrata la Messa e Gesù si offrirà nel suo corpo e nel suo sangue.

Non solo vestirci in modo rispettoso (e questo, lo troviamo già ovvio, specialmente durante il periodo estivo, quasi in tutte le chiese, troviamo affissi cartelli dove si richiede il rispetto, anche, nell’abbigliamento, del luogo sacro), e il velo diventa un segno di coerente dignità al luogo, quasi al doverci sentire preparati ancor di più, non solo internamente, ma anche all’esterno, a ciò che sta per avvenire.

Ciò che in chiesa si vela è sacro

Il velo non deve, però, essere indicato come “qualcosa che faccia capire che quello è il modo di vestire della donna”, non deve esser visto come qualcosa di denigratorio. Nel caso delle suore, il velo è segno della loro piena consacrazione a Dio. Ma ogni donna è sacra e quando in chiesa di vela qualcosa, vuol dire che questa è sacra.

Il velo che la donna è invitata ad indossare in chiesa è segno di un valore che lei ha, di un qualcosa di ancora più sacro agli occhi di Dio.

Se, invece, volessimo affiancarci alla tradizione vera e propria, il velo rappresenta la riverenza, il rispetto verso Dio nel suo luogo sacro. Il velo è un segno di devozione, di umiltà.

Come quando entriamo in chiesa e ci segniamo con il segno di croce, abbassiamo la voce in rispetto al luogo e a chi è lì a pregare, dove gli uomini si tolgono il cappello, il velo della donna rappresenta la sua devozione e il suo rispetto davanti al grande Mistero lì presente.

Il velo: nero o bianco?

Ma c’è un altro quesito: perché alcune donne indossano il velo nero ed altre quello bianco? Anche qui, la tradizione è ancora più radicata, specie nelle zone del Sud Italia. Tradizione vuole che il “velo nero” sia usato soltanto in caso di lutto o di Messa funebre, quasi come fosse un segno di sofferenza che vela il viso della donna al mondo esterno e non faccia scoprire, ad esempio, le lacrime agli occhi.

Dall’altro lato, invece, il velo bianco. No, non quello della sposa, ma come quello nero, ci sono alcune donne che si coprono il capo con il velo bianco. Anche qui tradizione vuole che quello bianco lo indossino “le donne che non sono sposate” e, come ci raccontano le nostre nonne, indossare il velo bianco serviva anche ai ragazzi per capire quali erano le donne da marito.

Oggi, ovviamente, c’è chi rispetta questa tradizione ancora e chi no. Anzi: ai nostri giorni, facendo un pò più d’attenzione, è possibile anche vedere in chiesa donne che indossano veli di colore azzurro, beige, marrone, verde o anche rosso. Non c’è più questa differenza così netta e, anche dopo il Concilio Vaticano II, non c’è più neanche “l’obbligo” per le donne dell’uso del velo in chiesa.

Chi lo indossa lo fa per tradizione: sì, proprio quella che descrivevamo poco fa. Insomma: un gesto di rispetto sì, che ci porta anche indietro nel tempo.

 Rosalia Gigliano

Quando si pensa a una donna con il velo si pensa generalmente a una donna di religione islamica. Sembrerà strano, ma il velo non è un simbolo originario dell’Islam. Scopriamo da dove viene e in quali culture esistono o sono esistite “donne velate”.

Quando compare per la prima volta il velo?

Assiri, i Sumeri e gli Egiziani, e la gran parte delle popolazioni che abitavano l’odierno Medio Oriente, usavano il velo. Inizialmente, in queste civiltà, il velo  non era riservato alle donne: coprirsi il capo era un segno di potere, cioè indicava l’appartenenza a un settore privilegiato della società. È nel codice di Hammurabi (1760-1750 a.C. circa), un’antica raccolta di leggi conservata oggi al Louvre di Parigi, che troviamo i primi riferimenti all’obbligo di usare il velo da parte delle donne, che cominciano ad essere confinate nell’ambito della casa.

Nel codice di Hammurabi si legge che  le donne devono coprirsi il capo in segno di umiltà e di sottomissione alla divinità. L’usanza si diffonde anche presso i Greci e i Romani: per loro, una donna con il capo scoperto era una donna che aveva rinunciato alla sua “modestia”, cioè all’obbedienza all’uomo della famiglia. Per cui non poteva essere una donna rispettabile.

Il velo nella Bibbia

Anche le donne ebree avevano l’usanza di coprirsi il capo, lo raccontano vari episodi che troviamo nella Bibbia. Il velo ebraico è un simbolo dal valore religioso e sociale, che rappresenta per la donna sottomissione ai voleri di Dio e dell’uomo.

Secondo la tradizione tramandata da vari testi sacri dell’ebraismo, come la Torah e il Talmud, le donne ebree hassidimite (o chassidimite) il giorno del matrimonio avevano l’obbligo di tagliarsi i capelli e dal quel momento portare un velo colorato per coprirsi. Per gli ebrei di oggi, l’obbligo di usare un copricapo per le donne si ritrova solo in piccole comunità legate alle tradizioni. Per gli uomini invece è rimasto, possiamo vederlo entrando in qualsiasi sinagoga: lo chiamano Kippah.

La “velatio”cristiana: come nasce il velo da sposa

Dall’ebraismo il simbolo del velo si trasferisce al cristianesimo: i riti nuziali dei primi cristiani prevedevano infatti la cerimonia della “velatio”(velazione). Un velo veniva posto sul capo di entrambi gli sposi in origine, a simboleggiare la loro comunione con lo Spirito, e dal quel momento la donna doveva velarsi.

Il velo cristiano aggiunge però al velo ebraico un significato di “purezza”: non a caso anche la Madonna è sempre raffigurata velata. Molti riferimenti al valore del velo si trovano negli scritti di San Paolo, che lo descrive come “vestimento di devozione a Dio”.

Questo significato simbolico si ritrova ancora oggi nell’abbigliamento di suore e monache, le donne che, appunto, si sono consacrate a Dio. O, semplicemente, entrando in chiesa, possiamo intravederlo nelle donne anziane che tuttora mantengono l’usanza.

by Linda Monticelli

Conosci la storia del velo indossato da Maria quando diede alla luce Gesù?

Madonna

Scopriamo la storia del velo indossato dalla Madonna quando diede alla luce Gesù.

Velo Madonna

Sebbene la maggior parte sia andata persa nella storia, alcune delle prime reliquie della Chiesa sopravvivono ancora oggi. Le reliquie che rimangono sono conservate in modo sicuro e conservate in tutto il mondo nelle chiese e nelle cattedrali per essere viste e venerate dai Fedeli.

Tuttavia, dell’ Assunzione in Cielo di Maria non rimangono reliquie corporee. Una delle rare reliquie esistenti è quella detta la sancta camisia, il velo che indossava mentre dava alla luce Gesù Cristo e anche mentre stava ai piedi della Croce.

La tradizione racconta che sancta camisia, in italiano santa camicia, è il velo che venne indossato dalla Vergine Maria durante la Nascita di Cristo. Il velo è lungo più di sei metri e fatto di seta.

Dopo l’Assunzione di Maria, si dice che il velo fu spostato da Gerusalemme a Costantinopoli, dove l’imperatrice bizantina Irene lo presentò all’ Imperatore Carlo Magno. Nell’ 876, suo nipote Carlo il Calvo lo donò alla cattedrale di Chartres in Francia, dove è rimasto per oltre 1100 anni.

Il Velo della Madonna è conservato in un reliquiario d’oro accanto all’altare maggiore e ha sviluppato come centro di molte tradizioni nel corso dei secoli.

Miracoli o eventi per grazia del velo

Per esempio, nel 911, quando il bandito Rollo e i suoi scagnozzi assediarono Chartres, la gente del posto prese il velo dalla chiesa e la sfilò come una bandiera di guerra. Rollo e i suoi uomini furono sconfitti e l’assedio fu revocato.

sancta camisia

Nel 1145, il velo fu quasi distrutto quando la chiesa che lo ospitava prese fuoco. Alcuni membri del clero attraversarono le fiamme nella cripta delle chiese, con il velo in mano. Si dice che tre giorni dopo siano riemersi completamente illesi per l’intercessione di Maria. Il fenomeno fu considerato un miracolo e come segno che dalle ceneri della vecchia chiesa dovesse risorgerne una nuova. La cattedrale di Chartres fu costruita al suo posto.

Le prove scientifiche sul velo lo hanno datato al I secolo d. C., di origine siriana, dando credito alla tradizione secondo cui il velo fu indossato da Maria stessa. Oggi è custodito in modo sicuro in un reliquiario d’oro accanto all’altare della cattedrale di Chartres. Ogni anno il 15 agosto, festa dell’Assunzione di Maria, il velo viene portato in processione a Chartres.

Francesco Frigida

Idea Progettazione a cura di Marilena Marino Vocedivina.it


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