"Gridatelo dai tetti...."

Le reliquie del Beato Carlo Acutis esposte in maniera permanente nella chiesa della Madonna del Fuoco.

Il giovane, nato nel 1991, è morto nel 2006 per una leucemia fulminante ed è diventato Beato nel 2020. La reliquia è già stata donata alla parrocchia

La storia di Carlo Acutis, morto nel 2006 di leucemia è il primo millenial proclamato beato

Dal 12 luglio, al termine della messa presieduta alle 18.30 dall’arcivescovo di Pescara-Penne Tommaso Valentinetti, una reliquia dei capelli del Beato Carlo Acutis verrà esposta in maniera permanente nella chiesa della Madonna del Fuoco, in via Stradonetto.

Lo riporta LaPorzione.it, spiegando che l’iniziativa è stata promossa dal parroco don Carmine Di Marco: «La nostra è una comunità dove c’è una bella e intesa attività giovanile – spiega – Vedendo anche un po’ di giovani in difficoltà per un fatto che era accaduto in parrocchia e andando a fare un pellegrinaggio ad Assisi, ho visto lo stupore di tanti giovani di fronte alla tomba del Beato Carlo Acutis. Contemporaneamente stava nascendo un gruppo di adorazione eucaristica e allora ho fatto la richiesta per poter avere una reliquia, così da poter creare un angolo di preghiera per i giovani».

Carlo Acutis, nato nel 1991, è morto nel 2006 per una leucemia fulminante ed è diventato Beato nel 2020. La reliquia è stata già donata alla parrocchia della Madonna del fuoco che la esporrà, in un reliquiario, alla venerazione di tutti i fedeli: «L’auspicio – osserva don Carmine – è che questo possa essere un modo per incontrarsi e, attraverso questo giovane, incontrarsi veramente con Dio potendo trasmettere lo stesso amore che il Beato Carlo Acutis aveva per l’Eucaristia. Che possa attirare tante persone ed essere soprattutto un punto di riferimento per i giovani».


Carlo Acutis
 nacque a Londra (Gran Bretagna) il 3 maggio 1991, da genitori italiani, Carlo e Antonia Salzano, che si trovavano nella City per motivi di lavoro. Venne battezzato il 18 maggio nella chiesa di “Our Lady of Dolours” a Londra. Nel settembre 1991, la famiglia rientrò a Milano. All’età di quattro anni, i genitori lo iscrissero alla scuola materna, che frequentò con grande entusiasmo. Giunto il momento della scuola obbligatoria, venne iscritto all’istituto San Carlo di Milano, una scuola privata molto conosciuta. Dopo tre mesi, venne trasferito alle scuole elementari presso l’istituto Tommaseo delle Suore Marcelline, perché era più vicino alla sua abitazione. Il 16 giugno 1998, ricevette la prima Comunione, in anticipo rispetto all’età consueta, grazie a uno speciale permesso del direttore spirituale, don Ilio Carrai, e dell’Arcivescovo Pasquale Macchi. La celebrazione avvenne nel Monastero delle monache di clausura delle Romite dell’Ordine di Sant’Ambrogio ad Nemus a Bemaga di Perego (Lecco). Il Sacramento della Cresima, il 24 maggio 2003, gli venne amministrato nella chiesa di Santa Maria Segreta, da Monsignor Luigi Testore, già segretario del Cardinale Carlo Maria Martini e Parroco di San Marco in Milano.

A quattordici anni, passò al Liceo classico presso l’istituto Leone XIII di Milano, diretto dai Padri Gesuiti, dove sviluppò pienamente la sua personalità. Con uno studente di ingegneria informatica iniziò a curare e a occuparsi del sito internet della parrocchia milanese di Santa Maria Segreta. Nonostante gli studi fossero particolarmente impegnativi, decise spontaneamente di dedicare parte del suo tempo anche alla preparazione dei bambini per la Cresima, insegnando il Catechismo nella Parrocchia di Santa Maria Segreta. Quello stesso anno progettò il nuovo sito internet per il volontariato dell’istituto Leone XIII e promosse e coordinò la realizzazione degli spot sempre per il volontariato di molte classi nell’ambito di un concorso nazionale. Trascorse tutta l’estate del 2006 a ideare il sito per questo progetto. Organizzò anche il sito internet della Pontificia Accademia Cultorum Martyrum.

Una delle particolarità di Carlo era di amar trascorrere la maggior parte delle sue vacanze ad Assisi in una casa di famiglia. Qui oltre a divertirsi con gli amici, imparò a conoscere San Francesco. Da lui apprese il rispetto per il creato e la dedizione ai più poveri. Infatti, l’esempio del Serafico e di Sant’Antonio di Padova nel compiere gesti di carità nei confronti dei poveri furono per Carlo un invito a fare altrettanto. Si impegnò così in una gara di carità a favore dei bisognosi, dei senzatetto, degli extracomunitari, che aiutava anche con i soldi risparmiati dalla sua paghetta settimanale.

Vista la grande devozione che Carlo nutriva per la Madonna, recitava quotidianamente il Rosario. Si consacrò più volte a Maria per rinnovarle il proprio affetto e per impetrare il suo sostegno. Progettò anche uno schema del Rosario che poi riprodusse con il suo computer. Dobbiamo riconoscere che nella vita spirituale di Carlo furono sempre presenti i Novissimi. Questa sua forte consapevolezza della realtà della vita eterna fu causa di ostacoli da parte di alcuni suoi amici.

Nell’ottobre 2006 si ammalò di leucemia di tipo M3 considerata la forma più aggressiva, in un primo tempo scambiata per influenza. In un primo momento, venne ricoverato alla Clinica De Marchi di Milano, poi visto l’aggravarsi della situazione, fu trasferito all’ospedale San Gerardo di Monza, dove c’è un centro specializzato per il tipo di leucemia che lo aveva colpito. Pochi giorni prima del ricovero, offrì la sua vita al Signore per il Papa, per la Chiesa, per andare dritto in Paradiso.

In quell’ospedale, un sacerdote gli amministrò il Sacramento dell’Unzione degli infermi. Alcune tra le infermiere ed i medici che hanno seguito Carlo in quei momenti, lo ricordano con grande affetto ed edificazione. La morte cerebrale avvenne l’11 ottobre 2006, il suo cuore smise di battere alle ore 6:45 del 12 ottobre. La notizia della sua morte si diffuse subito grazie ai suoi compagni di classe. Riportata la salma a casa, fu un continuo afflusso di persone che andarono a dargli l’ultimo saluto. I funerali vennero celebrati nella chiesa di Santa Maria Segreta, il 14 ottobre 2006. La salma di Carlo venne sepolta nella tomba di famiglia a Ternengo (Biella), poi nel febbraio 2007 i suoi resti mortali vennero traslati nel cimitero comunale di Assisi per soddisfare il suo desiderio di rimanere nella città di San Francesco. Dalla morte, la sua fama di santità e di segni non ha fatto altro che aumentare in ogni Continente.

Il 5-6 aprile 2019 i resti mortali di Carlo sono stati traslati nel Santuario della Spogliazione, chiesa di Santa Maria Maggiore, di Assisi.

Inchiesta Diocesana

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Milano (Italia), dal 12 ottobre 2013 al 24 novembre 2016, in sessantacinque Sessioni, durante le quali furono raccolte le prove documentali e vennero escussi cinquantasette testi, di cui sei ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 26 maggio 2017.

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

Si svolse il 17 aprile 2018, presieduto dal Promotore della Fede, con la partecipazione dei Consultori prescritti, i quali sottolinearono che la breve esistenza terrena di Carloo fu lineare, trasparente, aperta a Dio e al prossimo. Lasciatosi plasmare dalla Grazia, divenne un esempio luminoso della gioia che si irradia dall’incontro con Gesù. Questa familiarità sta alla base del suo cammino di perfezione ed è fondamentale per comprendere la sua spiritualità, centrata sull’Eucaristia e sulla devozione alla Vergine Maria.

Per i Teologi risulta evidente l’ardore con il quale egli praticò le virtù e l’impegno con cui invitava gli altri, a cominciare dai familiari, a fare altrettanto. Durante la breve malattia si registrò il culmine del suo percorso spirituale. La sua compostezza, l’inalterata serenità nonostante le sofferenze, colpirono profondamente chi ebbe modo di stargli accanto.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di Carlo.

Sessione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi

Si riunì il 3 luglio 2018. L’Ecc.mo Ponente, dopo avere tratteggiato la storia della Causa e la figura di Carlo, ne sottolineò l’ardore con il quale, giovane di età ma maturo nelle vie del Signore, praticò tutte le virtù, impegnandosi anche a esortare i suoi compagni a fare altrettanto. Fu un innamorato di Dio e, in particolare, dell’Eucaristia, che definiva autostrada per il cielo. Coltivò un amore filiale per la Vergine Maria e considerava il Rosario un appuntamento importante della giornata. Testimoniò il Signore Gesù a molti che l’hanno avvicinato e conosciuto.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che aveva concluso constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa

In vista della beatificazione

In vista della sua beatificazione, la Postulazione ha presentato la presunta guarigione miracolosa di un bambino. L’evento accadde il 12 ottobre 2013 a Campo Grande, in Brasile. Il piccolo, sin dalla nascita, avvenuta nel 2010, soffriva di importanti disturbi all’apparato digerente. Nel 2012 un esame clinico evidenziò una rara anomalia anatomica congenita del pancreas. A causa di questa patologia, la vita del bambino era caratterizzata da scarsa crescita e difficoltà nell’alimentazione. Più volte fu ricoverato per disidratazione e per processi infiammatori. Solo un intervento chirurgico avrebbe potuto eliminare il problema.

L’intervento però non fu mai effettuato, poiché nel 2013, dopo che il piccolo infermo ebbe toccato una reliquia di Carlo Acutis, si registrò un sorprendente viraggio e la ripresa della normale crescita staturo-ponderale. Esami clinici, eseguiti negli anni successivi, rilevarono che il pancreas non presentava più il problema anatomico iniziale, senza che fosse stato praticato alcun intervento chirurgico, come sarebbe stato necessario per eliminare i disturbi funzionali. L’iniziativa dell’invocazione era stata presa dal parroco di S. Sebastiano in Campo Grande e dai genitori del bambino. In occasione dell’anniversario della morte di Carlo, il parroco aveva organizzato la celebrazione di una Messa. Intanto, la mamma dell’infermo aveva iniziato una novena per chiedere la guarigione del figlio. Oltre ai familiari, molti conoscenti e parrocchiani si unirono alle invocazioni rivolte a Carlo. La preghiera fu antecedente, corale, univoca, fatta in un contesto di fede che ha visto coinvolta un’intera comunità parrocchiale. La guarigione del bambino avvenne durante la Santa Messa, subito dopo il bacio della reliquia.

Appare evidente la concomitanza cronologica e il nesso tra l’invocazione a Carlo e la guarigione del fanciullo, che in seguito ha goduto di buona salute ed è stato in grado di gestire una normale vita relazionale.

https://www.causesanti.va/it/santi-e-beati/carlo-acutis.html


"Gridatelo dai tetti...."