"Gridatelo dai tetti...."

Se Michelangelo fosse vissuto ai nostri giorni, forse La pietà l’avrebbe raffigurata così: con i volti straziati dalla disperazione delle madri che piangono i loro figli. Figli migranti, saliti a bordo di barche di fortuna in cerca di un futuro migliore lontano da casa e finiti, invece, inghiottiti dalle acque del mare, a causa di tragici naufragi.

Le madri ritratte in questa fotografia vivono nella città settentrionale siriana di Manbij, al confine con la Turchia. Le lacrime che rigano i loro volti sono quelle per nove migranti curdi, i loro figli che non torneranno mai più indietro, perché annegati, ad ottobre, al largo delle coste dell’Algeria.

Ma il pianto di queste donne siriane non è diverso da quello della madre del piccolo Hudaifa, di soli due anni, partito a settembre su un “barcone della speranza” da Antalya, in Turchia, e morto di sete in mare aperto, a circa 71 miglia dalla Libia. È stata la mamma ad accorgersi che il piccolo non respirava più. Ed è stata lei a lavarlo e a rivestirlo con abiti puliti, custoditi accuratamente in una busta e pensati per l’arrivo sulla terra ferma. Ed è stata sempre lei ad affidarlo alle acque del mare, che lo hanno travolto per sempre.

Lo stesso dolore e le stesse lacrime le immaginiamo sul volto e nel cuore della giovane mamma di 19 anni che, pochi giorni fa, è stata soccorsa al largo di Lampedusa insieme ad altri migranti e che ha visto morire suo figlio, un neonato di soli venti giorni. E a nulla serve dire che il piccolo soffriva di problemi respiratori, perché ciò non allevia lo strazio della madre.

Quel medesimo strazio accompagna da tempo le donne che partecipano al “Movimiento Migrante Mesoamericano”, organizzazione che, dal 2004, attraversa il Messico con una carovana. A comporla sono le madri di migranti scomparsi durante il loro viaggio dall’America Latina verso la frontiera settentrionale con gli Stati Uniti. Le statistiche diffuse dal Registro nacional de personas desaparecidas y no localizadas (Rnpdno) rivelano che le persone migranti delle quali non si ha più traccia sono quasi 3.000, a cui si aggiungono oltre 20.000 di nazionalità non identificata, per un totale di quasi 100.000 desaparecidos in tutto il Messico. Erano partiti in cerca di fortuna, ma hanno incontrato la morte. Pietà per loro, pietà per le loro madri.

di ISABELLA PIRO


"Gridatelo dai tetti...."