"Gridatelo dai tetti...."

Pillole dal Libro: LA BOCCA DI DIO  di  Marilena Marino

Vangelo di Giovanni 5, 1-9

Dopo questi fatti, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: “Vuoi guarire?”. Gli rispose il malato: “Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me”. Gesù gli disse: “Alzati, prendi la tua barella e cammina”. E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.

Nel Vangelo viene presentato un miracolo; ma la lettura vuole suggerire che ognuno di noi può essere guarito da Gesù da ogni infermità fisica o spirituale. Un brano che vuole aiutarci a desiderare la guarigione.

Il lettore deve tentare di aprire il cuore di chi ascolta dandogli speranza, conforto, incoraggiamento per la propria conversione, ma anche motivare, incoraggiare, chi è già ispirato o ha già sperimentato un proprio cambiamento, ad annunciarlo nel proprio paese o nel proprio ambiente sociale; è possibile cambiare vita e sperimentare la meraviglia della conversione del cuore.

Davanti a questo miracolo è bene usare un ritmo lento per imprimere una forte impressione sulla coscienza dell’ascoltatore; nelle prime frasi iniziali di localizzazione potrebbe avere un ritmo più rapido per dare forza alla parte conclusiva del miracolo.

Il tono emotivo sarà serio ma compassionevole ed incoraggiante, e nel finale uno stupore entusiasta e meravigliato. Nelle frasi di Gesù “alzati…” il tono sarà autorevole come un comando per una azione.

Le pause vanno inserite separando ogni sessione del dialogo tra Gesù e il paralitico; pausa più lunga anticipatoria prima del comando di Gesù e anche prima del risultato del miracolo.

L’inflessione più compassionevole e con tono più basso al… “…vuoi guarire?…” mentre più alto, austero al… “alzati..:” per generare più attenzione all’importanza del messaggio.

Il volume anche segue il cambio della scena e sarà più delicato e compassionevole nella prima parte ma più forte autoritario come diretto e aggressivo verso il male da scacciare. Il contatto visivo è importante in questo tipo di letture e sarà serio ma neutro, rivolto al libro che si legge nella prima fase; rivolto all’Assemblea per rafforzare l’attenzione degli ascoltatori, ma in modo serioso, con sopracciglia sollevate, nel momento delle parole di Gesù che consegna l’ordine di guarigione. Per concludere con sopracciglia inarcate, leggero sorriso di meraviglia per lo stupore della guarigione.

 

Vangelo di Marco 12, 28-34

Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi”. Lo scriba gli disse: “Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici”. Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: “Non sei lontano dal regno di Dio”. E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.


Questi brani del Vangelo danno delle citazioni del Vecchio Testamento e del Nuovo dove possiamo trovare “leggi” e consigli spirituali fondamentali per aiutarci nella nostra conversione e nel nostro cammino spirituale individuale; questi sono di aiuto anche alla assemblea. Gesù in questi passaggi sta come istruendo chi ascolta e si rivolge come un Maestro ai suoi allievi.

 

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Il ritmo della lettura deve essere lento e ben scandito, perché sono norme e citazioni fondamentali della “Torah” quindi deve essere chiaro a chi ascolta che non sono parole di Gesù, ma sta citando la Legge ebraica; quindi queste citazioni vanno lette con tono autorevole, come un mentore che richiama le regole importanti per la progressione spirituale di chi ascolta.

Le pause vanno usate dopo ogni citazione per separare queste dalle parole di Gesù e dello scriba. Sarebbe meglio diversificare l’inflessione e il volume tra queste tre figure lo scriba, Gesù che cita e Gesù che pronuncia i suoi consigli.

Il linguaggio del corpo sarà con la testa chinata alla lettura sul libro nei momenti delle citazioni mentre, nel momento conclusivo finale, meglio rallentare molto il ritmo e proiettare il contatto visivo verso l’Assemblea con un atteggiamento benevolo ma autorevole.

1 Lettera ai Corinzi 12, 27-31

Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano? Desiderate invece intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime.

 

S. Paolo ricorda che Dio ha stabilito nella comunità cristiana tre ministeri fondamentali per la sua nascita e crescita: apostoli, profeti, maestri. Ma ognuno ha il suo dono per l’edificazione di tutti.

Lo fa ponendo delle domande che provocano e mettono in moto il ragionamento razionale per arrivare ad una conclusione spirituale.

Il Lettore deve capire il contesto: se la domanda si aspetta una risposta concreta o serve per stimolare una risposta mentale, o se è una domanda retorica dove la risposta è già scontata.

Nelle letture con “domande” il tono deve essere “deciso” poiché ci si aspetta una risposta verbale o mentale da chi ascolta; ma anche ci può essere una intonazione sottilmente ironica.

Il ritmo iniziale parte con una affermazione decisa, quindi con ritmo moderato che afferma lo stato delle cose nella Chiesa.

Nelle domande il ritmo rallenta, per scandire e separare da pause ogni domanda e con un ritmo in crescendo graduale fino alla domanda… “tutti le interpretano?”. In questo punto una pausa anticipatoria della risposta che crea attenzione alla soluzione che viene dopo.

Enfatizzare le parole, apostoli, profeti, maestri. Nelle domande enfatizzare ancora con un volume piu alto apostoli, profeti, maestri, e dopo una pausa ripartire con un crescendo di ritmo di volume e di tonalità.

Il volume iniziale sarà medio e affermativo ma successivamente considerare un crescendo di volume per affermare una maggiore autorità e una decisa convinzione nelle affermazioni, anche se sono in forma di domanda.

Il linguaggio non verbale potrebbe usare una piccola inclinazione della testa per suggerire un tono ironico, accompagnato da una leggera alzata di spalle al momento delle domande; per poi concludere con lenta velocità e tono più basso ma deciso e agganciando un contatto visivo sull’ultima frase “…desiderate…” per guardare diverse persone dell’Assemblea come una esortazione personale e un invito che viene proprio da Dio per mezzo di San Paolo.

 

  "Questo libro è dedicato a tutte le persone che desiderano imparare ad avere profonda consapevolezza delle PAROLE della Bibbia e riuscire a proclamarle con autorevolezza e sicurezza"
Racchiude 35 anni di esperienza nella Chiesa condensati in 430 pagine di puro valore. 
Non perdertelo per niente al mondo!"

Questo articolo è stato estratto dal libro “La Bocca di Dio” di Marilena Marino. 
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"Gridatelo dai tetti...."