Storia del Presepe

Storia del Presepe

Dall’origine al nostro salotto

La rappresentazione della natività di Gesù Cristo è una pratica antichissima, iniziata da semplici disegni stilizzati per poi evolversi, nel corso dei secoli, fino a una vera e propria espressione artistica, ammaliando la fantasia di pittori e scultori che hanno contribuito in modo determinante alla sua conquista di un posto sotto i riflettori di chiese, musei e salotti. Vediamo allora di approfondire questo cammino, scoprendo come nacque e si diffuse il presepe nel corso della storia.

Riassunto della storia del presepe

L’origine del presepe

Le prime testimonianze storiche del presepe risalgono al III-IV secolo, quando i cristiani raffiguravano nei loro luoghi di ritrovo, come ad esempio le catacombe, le immagini di Maria con il piccolo Gesù in grembo. Non si trattava quindi di scene complesse, come quelle a cui siamo oggi abituati, ma di semplici iscrizioni simboliche, al pari ad esempio del disegno del pesce, che simboleggiava Gesù Cristo.

Le rappresentazioni pittoriche medievali

Dal Quattrocento e per tutto il Medioevo, esempi di presepe possono essere considerate le numerose raffigurazioni sulla natività di Cristo, eseguite da pittori come Botticelli, Giotto, Piero della Francesca e il Correggio, molte delle quali esposte nelle chiese per mostrare alla popolazione analfabeta le scene della vita di Gesù

ll primo presepe nel senso moderno del termine, però, si fa comunemente risalire a quello inscenato da San Francesco d’Assisi durante il giorno di Natale del 1223, nel piccolo paese di Greccio (vicino Rieti). Nel 1220 San Francesco aveva compiuto un pellegrinaggio in Terra Santa (Palestina) per visitare i luoghi della nascita di Gesù Cristo, ed era rimasto talmente colpito da Betlemme che, tornato in Italia, chiese a Papa Onorio III di poter uscire dal convento di Greccio per inscenare la rappresentazione della natività.

Il primo presepe della storia venne allestito nei pressi del bosco vicino al paese, in una grotta. Francesco portò in una grotta la mangiatoia con la paglia e vi condusse il bue e l’asino (non c’erano la Vergine Maria, Giuseppe e il bambinello). La popolazione accorse numerosa e così il santo poté narrare a tutti i presenti, che non sapevano leggere, la storia della nascita di Gesù.

La particolarità di questo presepe, oltre a quella di essere stato il primo nella storia, risiede nel fatto di essere stato anche il primo presepe vivente del mondo, sebbene non ancora rappresentato nella forma completa.

Come si diffuse il presepe dal Trecento al Seicento

Furono la grandezza di San Francesco e l’interesse per le sue gesta a costituire lo sponsor ideale per la diffusione del presepe. Seguendo il suo esempio, le prime rappresentazioni della natività con tanto di scenografia e statuine scolpite fecero la loro comparsa nelle chiese, al fianco dei dipinti che trattavano lo stesso argomento. Partendo da Greccio, il presepe divenne così una tradizione popolare che si allargò in maniera capillare in tutta l’Italia centrale e in Emilia. Nel corso del XV secolo il presepe raggiunse la città di Napoli e nelle decadi successive, soprattutto in seguito all’invito che Papa Paolo III rivolse ai fedeli attraverso il Concilio di Trento (1545-1563), conquistò un posto anche nelle case nobiliari, sotto forma di soprammobile o nelle vesti di cappella in miniatura.

Il Settecento e il Presepe Napoletano

Fu però il Settecento il periodo più fiorente per il presepe, che ormai aveva raggiunto gran parte d’Italia e veniva già declinato nelle differenti tradizioni popolari (napoletano, genovese, bolognese, etc).

L’arte presepiale si diffuse nelle case delle famiglie più insigni delle città. In particolar modo a Napoli, il presepe raggiunse livelli espressivi originali e ricercatissimi, divenendo motivo di vanto per le famiglie che facevano a gara per avere il presepe più sfarzoso. A questo scopo, i nobili non badavano a spese e commissionavano ai loro scultori di fiducia lavori imponenti, realizzati con materiali sempre più preziosi, e ai presepi dedicavano intere stanze delle loro residenze per farne sfoggio durante i ricevimenti e le feste private.

Fu in questo periodo che venne istituita a Bologna la fiera di Santa Lucia, un mercato annuale (che ancora oggi richiama migliaia di appassionati da tutto il mondo) dove venivano esposte le statuine realizzate dagli artigiani locali.

Il presepe popolare

Per ironia della sorte il presepe, nato come strumento di comunicazione con la popolazione, entrò nelle case popolari solo dopo aver trovato posto nelle chiese e nelle residenze nobiliari. Nel corso del XVIII e del XIX secolo, infatti, la tradizione del presepe guadagnò nelle abitazioni delle persone comuni il posto centrale che ancora oggi occupa nelle festività natalizie.

Oggi, grazie alla tecnologia, il presepe tradizionale si è arricchito di nuove funzionalità (le luci, i ruscelli d’acqua che scorre, etc) e soprattutto di nuovi materiali. Sebbene infatti siano ancora molti i presepi che vengono realizzati con materiali tradizionali (terracotta, legno, gesso e cartapesta), molti di quelli disponibili nei negozi sono in materiale plastico, che è più economico e durevole nel tempo.

Non solo, perché oggi i presepi si trovano anche all’aperto, esposti nelle piazze di tantissime città d’Italia e non solo, dove diventano parte integrante delle decorazioni natalizie del centro abitato, offrendosi a un pubblico vasto fatto non solo di residenti, ma sotto il periodo natalizio anche di numerosi turisti che con le loro foto e i loro video, nell’era dei social network, contribuiscono direttamente a promuovere l’immagine e la tradizione del presepe in tutto il mondo.

A NATALE REGALA.. UNA FRASE

A NATALE REGALA.. UNA FRASE

 Citazioni, detti celebri, aforismi, massime, brevi poesie: ecco come si può dire il Natale in poche parole

Il Natale  da sempre provoca emozioni, sentimenti, pensieri che spesso sono diventati parole scritte, aforismi, massime da ricordare o da regalare alle persone che ci stanno a cuore.  A scrivere sulla festa più bella dell’anno sono stati  personaggi celebri, narratori, santi, papi e poeti.  Ve ne proponiamo una piccolissima antologia.  

“Desidero una rosa a Natale non più di quanto desideri una nevicata nella nuova e fresca allegria di maggio; ogni cosa a suo tempo”.
(William Shakespeare)

“Chi non ha il Natale nel suo cuore, non lo troverà mai sotto un albero”.
(Anonimo).

“E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. … E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri”.
(Madre Teresa di Calcutta)

“E se invece venisse per davvero?
Se la preghiera, la letterina, il desiderio
espresso così, più che altro per gioco
venisse preso sul serio?
Se il regno della fiaba e del mistero
si avverasse?”.
(Dino Buzzati)

“Eravamo così poveri che a Natale il mio vecchio usciva di casa, sparava un colpo di pistola in aria, poi rientrava in casa e diceva: spiacente ma Babbo Natale si è suicidato”.
(Jake La Motta)

“Alcuni suggerimenti per un regalo di Natale.
Al tuo nemico, perdono.
Al tuo avversario, tolleranza.
A un amico, il tuo cuore.
A un cliente, il servizio.
A tutti, la carità.
A ogni bambino, un buon esempio.
A te stesso, rispetto”.
(Oren Arnold)

“Fino a quando non renderemo il Natale un’occasione per condividere i nostri buoni sentimenti, tutta la neve dell’Alaska non basterà ad imbiancarlo”.
(Bing Crosby)

“A Natale tutte le strade conducono a casa”.
(Marjorie Holmes)

“E’ bene tornare bambini qualche volta e non vi è miglior tempo che il Natale, allorché il suo onnipotente fondatore era egli stesso un bambino”.

(Charles Dickens)

“Il vero messaggio del Natale è che noi tutti non siamo mai soli”.

 (Taylor Caldwell)

“Quand’ero bambino, erano la luce dell’albero di Natale, la musica della messa di mezzanotte, la dolcezza dei sorrisi a far risplendere il regalo di Natale che ricevevo”.
(Antoine de Saint-Exupèry)

“Per fare un albero di Natale ci vogliono tre cose: gli ornamenti, l’albero e la fede nel futuro”.
(Proverbio armeno)

“Una candela di Natale è una bella cosa;
Non fa rumore,
Ma dolcemente offre se stessa”.
(Eva Logue)

“Non esiste nulla di così triste che lo svegliarsi la mattina di Natale e ricordarsi di non essere più un bambino”.
(Erma Bombeck)

“La neve cade; non mandano i camini fumo,
ma squilli. Ogni viso è una macchia.
Beve Erode. Nascondono i bambini le donne. Chi verrà non può saperlo nessuno:
noi non conosciamo i segni,
potrebbe il cuore non più riconoscerlo”.
(Josif Brodskji)

“Una coscienza pulita e’ un Natale perenne”.
(Benjamin Franklin)

“Durante il Natale ci viene ricordato il nostro scopo, che e’ quello di privarci della nostra vita per amore”.
(Abbé Pierre)

“Non ci sono estranei alla vigilia di Natale”.
(Mildred Cram)

“Dio non ci da mai un dono che non siamo capaci di ricevere. Se lui ci da un regalo di Natale, è perchè abbiamo la capacità di capire e di riceverlo”.

(Papa Francesco)

https://www.famigliacristiana.it/articolo/a-natale-regalate-una-frase.aspx