Festa della Mamma
Una mamma è una carezza che riempie il mondo di amore
La parola più bella
sulle labbra del genere umano è “Madre”,
la più bella invocazione è “Madre mia”.
È la fonte dell’amore, della misericordia,
della comprensione, del perdono.
Ogni cosa in natura parla della madre.
Festa della mamma: storia e curiosità su un giorno amatissimo
Lo sapevi? La giornata ha radici antiche e si celebra in modo diverso ne Paesi del mondo
LE ORIGINI DELLA FESTA – La mamma è protagonista di una festa a lei dedicata fin da tempi molto antichi. In epoca greca e romana le divinità legare alla fertilità femminile erano spesso associate all’agricoltura e, in epoche ancora più antiche, al culto della madre Terra. La primavera, momento di rinascita della natura era la stagione privilegiata in cui celebrare la maternità e la fecondità, e quindi la mamma.
MOTHER’S DAY – In tempi moderni, la Giornata della mamma è stata celebrata per la prima volta il 24 dicembre 1933, data della Giornata nazionale della Madre e del Fanciullo. Non fu istituita una vera ricorrenza, ma fu piuttosto un evento unico, non più ripetuto negli anni successivi: in quell’occasione furono premiate le madri più prolifiche, come voleva la politica della famiglia e la retorica propugnata dal governo fascista. Lo spirito odierno della Festa della mamma è, naturalmente, molto differente e, nel nostro Paese, risale al 1956, quando il senatore Raul Zaccari, sindaco di Bordighera, dedicò una giornata alle mamme della sua città; due anni dopo, presentò al Senato della Repubblica un disegno di legge per ottenerne l’istituzione nazionale della festa, che, dopo qualche mese di dibattito, fu ufficialmente istituita. In un primo tempo si celebrava l’8 maggio, ma dal 2000 è stata spostata alla domenica immediatamente successiva.
DAGLI STATI UNITI IL SIMBOLO DELLA FESTA Negli Stati Uniti d’America la stessa idea era in circolazione fin dal 1873, anno in cui due donne giunsero per strade diverse alla medesima intuizione. Una era la pacifista e femminista Julia Ward Howe, seguita a ruota da Anna M. Jarvis. In particolare, Anna era profondamente legata a sua madre: dopo la sua morte tempestò di lettere gli uomini politici del governo affinché venisse istituita una festa per celebrare tutte le mamme del mondo. Alla fine riuscì a spuntarla e il primo Mother’s Day fu celebrato a Grafton il 10 maggio 1909. Anna scelse anche come simbolo della festa il garofano bianco, il fiore più amato dalla sua mamma.
UN FRANCOBOLLO PER LA MAMMA – Oltre Oceano la Festa della mamma ha sempre ricevuto una certa attenzione dei politici, forse legate al consenso politico o a ragioni affettive. Ad esempio il presidente Roosevelt nel 1934 disegnò personalmente un francobollo ufficiale per la ricorrenza, con tanto di annullo dedicato. Nel nostro Paese le Poste hanno dedicato vari annulli filatelici alla Festa della mamma e una speciale cartolina postale, oggi oggetto da collezione.
NEI PAESI DEL MONDO – Non tutti i Paesi festeggiano la mamma nello stesso giorno. La seconda domenica di maggio è la data scelta dalla gran parte degli Stati europei, tra cui l’Italia, da Stati Uniti, Giappone, Australia. In Norvegia, invece, la festa cade la seconda domenica di febbraio, mentre in molti Paesi si celebra in coincidenza con la Giornata della Donna, ovvero l’8 marzo. Abbastanza gettonata è anche l’ultima domenica di maggio, scelta da Paesi tra cui Francia, Algeria, Camerun Haiti, Madagascar, Mali, Marocco, Mauritius, Niger, Senegal, Svezia, Rep. Dominicana e Tunisia.
La Festa della mamma è la ricorrenza in cui stringerci idealmente a tutte le mamme del mondo, in particolare alla nostra. Perché di mamma ce n’è una sola (anche se qualcuno dice: “per fortuna”), ed è giusto ricordarla con un pensiero e un gesto di affetto.
Maria madre per eccellenza
Maria madre di tutti e sorella
Giacché Dio è l’Amore, Ella appare come una “spiegazione” di Dio, un libro aperto che spiega Dio.
Una delle immagini più “umane”, e quindi più “divine”, è certamente quella della “madre” in cui è impressa la relazione più profonda che portiamo in noi. Per Chiara Lubich, che ci invita a scoprire nell’amore il cuore pulsante di tutto il Vangelo, questa immagine è l’esempio più eloquente di ciò che Gesù ci chiede come suo comandamento: ama il tuo prossimo come te stesso. Maria, madre di Gesù e madre nostra, per scelta di Dio e sua, è la donna che meglio l’ha vissuto.
«Una madre non cessa di amare il figlio se cattivo, non cessa d’aspettarlo se lontano, non desidera altro che ritrovarlo, perdonarlo, riabbracciarlo: perché l’amore d’una madre profuma tutto di misericordia. L’amore di una madre è qualcosa che è sempre al di sopra di qualsiasi situazione dolorosa o condizione penosa in cui si trovi suo figlio.
È un amore che non viene mai meno di fronte a qualsiasi burrasca morale, ideologica o d’altro genere, che possa travolgere il figlio. Il suo è un amore che, perché sta sopra a tutto, è desideroso di tutto coprire, nascondere.
Se una madre vede il proprio figlio in pericolo, non esita a rischiare ogni cosa, a buttarsi sulle rotaie d’un treno se minaccia di esserne travolto o nelle onde del mare se è in pericolo d’annegare. Perché l’amore d’una madre è naturalmente più forte della morte. Ho sentito dire che recentemente una madre si è gettata dal proprio poggiolo nel tentativo di salvare il bimbo che le era sfuggito dal braccio: un atto inutile e di disperazione, ma che dimostra quanto è grande l’amore d’una madre.
Ebbene, se così è delle madri normali, si può ben immaginare cos’è di Maria, Madre umano-divina del bimbo che era Dio, e Madre spirituale di tutti noi!
Maria è la Madre per eccellenza, il prototipo della maternità, quindi dell’amore. Ma giacché Dio è l’Amore, Ella appare come una “spiegazione” di Dio, un libro aperto che spiega Dio. L’amore in Dio è stato così grande da farlo morire per noi della morte più atroce. E ciò per salvarci: appunto come il motivo dell’amore d’una madre è il bene del figlio.
Maria, perché Madre divina, è la creatura che più copia Dio e più ce lo mostra. Noi dobbiamo ravvivare la fede nell’amore di Maria per noi, dobbiamo credere che ci vuol bene così. E imitarla, perché è il modello di ogni cristiano e la via diretta che porta a Dio».
Chiara Lubich, L’essenziale di oggi. Scritti Spirituali/2, Città Nuova, Roma 1997, pp. 164-165.
Idea Progettazione a cura di Marilena Marino Vocedivina.it