Percorso Quaresimale: Fame Digiuno Sete

Percorso Quaresimale: Fame Digiuno Sete

Ascolta la Voce Audio -Spazio Meditativo Percorso Spirituale

La fame il digiuno la sete…..al primo istinto dei crampi che senti allo stomaco vuoi alzarti a mordere qualcosa, desideri addentare del cibo, un pezzo di pane, pensi ai più svariati piatti da mangiare..ci hai fatto mai caso? Vuoi bere, hai un bisogno prepotente di esistere, toccare degli alimenti, odorare, vedere, gustare.. sono tutti sensi che ti dicono che sei vivo, che esisti, che il tuo corpo morrà se non sfami questo vuoto…senti tutti i segnali del finito, del perduto…tu hai necessità di vivere, invece, eccome, non puoi morire…che senso ha questo soffrire, questo privare il tuo corpo che va invece curato, coccolato…perché trattarti male, perché sottoporre alla carne una tortura indicibile e disgustosa..se Dio è amore, non può volere la fine del tuo corpo..

Se Dio è amore, non può volere la fine del tuo corpo

Che senso sa ha, dunque, entrare in questa privazione

Che senso sa ha, dunque, entrare in una privazione, in questa assurda lotta.. non siamo mica masochisti.. l’uomo è fatto per vivere, per amare, per godere delle mille sensazioni di cui la vita è piena e, allora, perché questa ostinata rinuncia, perché lo stesso Gesù è entrato in questa voluta astinenza? Vale la pena aspettare, lottare, assoggettare il nostro corpo, vincere i barbari istinti che lo costringono a partecipare all’immediata soddisfazione compulsiva.. già…sarà perché non siamo più abituati a soffrire, a rinunciare.. bisognerebbe invece domarlo, questo nostro impulso a cercare vita, sempre, e comunque, desiderando soddisfare quella immediata e spasmodica soddisfazione che altro non porta, molte volte, ad accontentare un capriccio, che ci regala sempre la consapevolezza che ricevendo un piccolo briciolo di vita possiamo allungare di un’ora la nostra esistenza! Gesù ci insegna in questo tempo speciale anche ad educare il corpo, la mente per prepararlo alla lotta contro il tempo, contro gli istinti bestiali, irruenti, come la sensualità, concupiscenza..la meta? Arrivare ad una contemplazione più alta che permette la nascita di una persona completamente nuova, leggere, luminosa..possiamo tentare con l’aiuto di Gesù di fare un piccolo esperimento, un esercizio, per fortificare tutto il nostro essere composto di sensibilità e percezione corporea al fine di arrivare un pò al traguardo della vittoria finale…sì, non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.. l’uomo è fatto per il cielo, per gustare oltre i sensi la vera pace, la vera dimensione spirituale che ci unisce a Dio.. forse, dopo aver vinto questa piccola lotta con noi stessi, potremo riprendere il viaggio.. dopo aver combattuto anche solo per un pò, potremo assaporare una nuova intensità anche spirituale.. siamo fragili creature, vero, ma unite a Cristo possiamo sperimentare che non si muore se ci priviamo momentaneamente del cibo, che si può andare oltre l’istinto, l’accanita soddisfazione del narcisistico ego.. siamo fatti per il cielo, siamo fatti per una dimensione che va oltre l’umano, lontana da quelle esigenze che la nostra carne ci impone…solo dopo aver lottato, potremo prepararci alla Pasqua, a quella liberazione definitiva delle catene che attanagliano l’uomo a questa terra, a questo deserto che è stato necessario attraversare per capire che abbiamo parlato con Dio, che Dio stesso ci è venuto a visitare nei nostri limiti per farsi conoscere da noi…finalmente…perchè “della lotta lui è il premio”!

Elaborazione Progetto Audio Voce Testi di Marilena Marino

Percorso Quaresimale: Il Vuoto

Percorso Quaresimale: Il Vuoto

Ascolta l‘Audio di Marilena -Spazio Meditativo – Riflessione Spirituale

Quand’è che il vuoto diventa presenza?

Che cos’è il vuoto.. assenza di qualcosa o presenza di qualcuno? Assenza delle nostre cose più concrete che ci vengono a mancare o di persone che non popolano più il nostro immaginario, non scandiscono più le nostre ore.. o è qualcosa, invece, che assomiglia ad una presenza.. una presenza concreta, reale, che riempie quel contenitore vuoto, quella scatola che se chiudi gli occhi assomiglia tanto al nostro corpo in stand by, un fermarsi del tempo, uno stato di calma apparente, interminabile, che ti dice che non sei vivo, che quel vuoto che stai assaporando ti fa sentire come morto…morto perché i tuoi sensi non gustano più niente. Se apri per un istante gli occhi attorno a te, vedi tante cose, ma in fondo, è come se non vedessi nulla, quel vuoto che hai dentro, è per assurdo, assordante, invadente, contiene tanti, troppi rumori, sono come tamburi battenti che al posto dell’orologio segnano inesorabilmente la tua fine! Cos’è il vuoto? Un non vivere più, avverti i morsi della fame, non ti connetti con gli altri, puoi sentire, anzi, risuonare la tua stessa voce, come un eco, dentro di te.. quel vuoto è mancanza di abitudini, di gesti rituali, di consuetudini.. e quand’è che, invece, il vuoto diventa presenza? Quand’è che il vuoto si trasforma fino ad essere un contenitore di spirito, di presenza consistente e assordante che può assomigliare tanto a Dio. Lui che chiede il permesso di assumere il tuo vuoto ,che viene a visitarlo, a riempirlo, invadendo quello spazio che tu reputi insignificante, come avesse una forma di materia solida, voce che ti riempie al punto di non sentire, all’improvviso, né fame, ne sete, né desiderio di circondarti di costanti rumori che ti ricordano che sei vivo, mentre in verità’ non fanno altro che distoglierti ..la trasformazione è avvenuta, l’assenza si è fatta presenza, il vuoto si è popolato di sentimenti, emozioni.. Come si fa, dunque, a riempire questo vuoto che scandisce e colora di angoscia il momento in cui decidi di fermarti, di chiudere gli occhi e di provare a pensare? Respira, cerca la calma, Il silenzio, concentrati sulla preghiera, su una piccola frase, anche su un piccolo ricordo che ti ha reso felice, che ti ha emozionato, qualcosa di bello che ti riporta a Dio..

Quaresima-Tempo di Riflessione

Tempo di vuoto interiore. Paura di sentire un vuoto dentro da riempire. Forse vi sarà capitato di provare questa sensazione. Ma perché abbiamo questa paura? E come possiamo superarla? Cerchiamo fuori da noi stessi delle risposte che in realtà dovremmo trovare dentro.

Non è facile affrontare la paura del vuoto interiore, ma ne vale la pena. Se riusciremo a riempire il nostro cuore con l’amore non avremo più bisogno di cercare altrove quello che già abbiamo dentro.

Testi Ideazione Voce Podcast di Marilena Marino Vocedivina,it



Percorso Quaresimale: il Deserto

Percorso Quaresimale: il Deserto

Ascolta la Voce Audio di Marilena Marino

Spazio Meditativo Percorso Spirituale

Che cos’è il deserto.. è una dimensione dell’anima, è uno stato asettico in cui immergermi per sperimentare il vuoto, il silenzio interiore, una dimensione distaccata completamente dalle urgenze, dai richiami che il mondo esterno, il mio corpo stesso esige per farmi ritornare sui miei passi attraverso i sensi. A me non dispiace affatto stare in silenzio, ascoltarmi, non disturba allontanarmi dai frastuoni, dai rumori che ogni giorno mi spingono invece, ad alzarmi, vestirmi, adempiere ai più svariati impegni, combattendo giornalmente, affrontando quella parte di mondo che mi vuole sempre efficiente, attiva, al passo coi tempi…invece sento prepotentemente come in quel rifugio, in quel deserto, in quel vuoto assoluto e avvolgente come una coperta, di ritrovare la mia più intima essenza.. ritrovo quella parte più vera di me con cui non faccio abbastanza amicizia, che rischio di non conoscere a sufficienza.. durante le mie giornate, in qualche modo, sicuramente, questo può essere un modo privilegiato per connettermi con Dio, con quella entità invisibile e al tempo stesso vicina, sì, perché posso sentire in questo deserto, in questo vuoto, la sua voce che mi calma, mi sfiora, mi tocca l’anima, mi tranquillizza, mi dice che non ho bisogno di tante cose, mi dice di essere felice perché sono nel suo amore e sono così preziosa ai suoi occhi, da non aver bisogno di cercare in questo vuoto nient’altro che la sua presenza.. ma…sono sicura che sia Dio a rendermi così sazia, così felice, non cercando nient’altro in questo spazio esistenziale dove non risuonano le voci di altre persone? Beh, se mi sento così serena vuol dire che c’è la presenza di un Dio e quando dico Dio, attenzione, non dico madre naturale, padre, amica lavoro, vestito, o qualsiasi altro ruolo che nella vita normale di tutti i giorni si assume anche se sono grata per tutto questo che ho avuto nella mia esistenza.. quando parlo di Dio parlo di un’unica voce che ricopre tutte queste persone, tutti questi ruoli che si fondono in un’unica presenza assoluta, avvolgente, la Sua….che basta a colmare il vuoto di qualsiasi persona che nel tempo ho perso, anche cara, oppure qualsiasi altro ruolo che ho assunto nei miei anni di vita.. quando dico che il deserto di questo tempo ha la forma e il suono, la voce di Dio, parlo piuttosto di una sensazione di totalità che mi rende come un bambino abbandonato nelle braccia di qualcuno che è molto più di un padre, di una madre, di un amico, è molto più di qualsiasi altro affetto o ruolo esistenziale che nella vita siamo costretti ad assumere o a vivere.. ringrazio questo deserto, questa assenza di altro che mi permette di capire che io sono immersa in un Dio che ricopre qualsiasi altro ruolo nella mia vita e che basta per sentirsi felici, consapevoli che il vero amore consiste in qualcuno che ti dà l’essere, che ti fa esistere e che ti dice che al di là di tutto tu vivi perché sei innestato in questo flusso d’amore che è Dio e che solo da lui può provenire perché Dio è il tutto, Dio riempie l’esistenza….nel deserto io ritrovo questo innesto Vitale che mi dà la consapevolezza di esistere in quanto essere facente parte dell’immensità.. questa immensità è Dio, il Signore di tutte le cose, è l’assoluto, è il creatore dell’universo.. ringrazio questo deserto perché in esso non devo più dimostrare chi sono.. io sono figlia di Dio e già il fatto di essere basta e dà significato al mio essere quaggiù!

Testo di Marilena Marino